Una ricerca di HPE Aruba mostra che le aziende dell'area EMEA ancora non sfruttano a pieno il potenziale dei dati
di Alberto Falchi pubblicata il 15 Maggio 2020, alle 15:21 nel canale Innovazione
I sistemi adottati dalle aziende operanti nell'area EMEA non sono abbastanza efficaci e impediscono di sfruttare al meglio il potenziale dei dati. A suggerirlo è una ricerca di HPE Aruba, condotta intervistando 170 ingegneri e responsabili IT
La principale difficoltà da affrontare per i responsabili IT? Non poter esercitare un completo controllo sui dati del'azienda.
Questo è quanto emerge dal rapporto Data to Decisions: A Rulebook to Unlock the Power of your Data di HPE Aruba, condotto nel mese di marzo 2020 intervistando 172 fra ingegneri e responsabili IT che lavorano in aziende con sede nei territori EMEA. Alla stesura del report hanno collaborato anche Tom Chatfield e Andrew Gril, futurologi ed esperti di dati.
Gli intervistati sono pienamente coscienti dell'importanza di poter sfruttare al meglio i dati per prendere decisioni di business ma i sistemi e le infrastrutture aziendali nella maggior parte dei casi non sono adeguati e risultano poco efficaci sotto il profilo della sicurezza (problema evidenziato dal 63% del campione), non consentono di analizzare in tempo reale una quantità sufficiente di informazioni (55%) e andrebbero migliorati così da collegare i dati con le funzioni di business più importanti (45%).
Il 51% degli intervistati ammette di non essere in grado di avere una visione olistica sul dato, un aspetto che dovrebbe rappresentare il punto di partenza: secondo Tom Chatfield, filosofo della tecnologia che ha contribuito alla ricerca, "Bisogna ripulire i dati, perché se entra spazzatura, esce spazzatura. I dati devono essere raccolti in modo pulito, gestibile e funzionale".
Il problema delle competenze
I sistemi sono solo una parte del problema. L'altra è rappresentata dalle competenze o, più precisamente, dalla loro assenza. Più di un terzo del campione (36%) ammette di "non disporre delle conoscenze necessarie per gestire l'esplosione dei dati”, mentre un quarto (28%) teme che i dipendenti non si allineino alle policy aziendali relative alla gestione dei dati.
"La maggior parte delle risorse più preziose si trova all'interno di un'azienda" - ha dichiarato Chatfield - “Migliorare le competenze del personale affinché possa interloquire con gli informatici e utilizzare API è spesso molto più utile che chiedere a un laureato in informatica di acquisire rapidamente la comprensione di un settore per lui nuovo".
Secondo HPE Aruba le aziende dovrebbero affrontare questo problema puntando sulla formazione dei dipendenti e nominando un CDO, Chief Data Officer, al quale affidare il compito di estrarre il valore aggiunto dei dati e di definire una strategia per la loro gestione. Il suo ruolo "va oltre quello di un business analyst o un data architect: deve essere qualcuno che non è né il CTO né il CIO, dal momento che queste figure sono già troppo occupate a far funzionare i server", spiega Andrew Grill.
Il problema della formazione dovrebbe essere esteso anche alla sicurezza dei dati, intesa sia difesa dagli attacchi informatici, sia come compliance. I dipendenti dovrebbero essere costantemente aggiornati sugli scenari del cybercrimine perché, come spiega il futurologo Andrew Grill, “I dipendenti sono l'ultimo anello in materia di sicurezza. Per quanto si possano avere a disposizione i migliori firewall e le migliori VPN, è sufficiente che una persona conservi una copia del file con le password di Gmail e che un hacker riesca a entrarci per vanificare tutto quanto è stato fatto fino a ora”.
"Le aziende sono consapevoli delle opportunità che i dati offrono per promuovere l'innovazione, perfezionare lo sviluppo dei prodotti e trasformare l'esperienza di clienti e dipendenti" - commentato Morten Illum, VP EMEA di Aruba - "Ora che dati e decisioni sono sempre più orientati verso l'edge delle reti, le aziende devono essere sicure che i propri sistemi e i propri processi siano pronti a sostenere questa sfida. Come suggerisce lo studio di HPE Aruba, le aziende devono migliorare le competenze e formare le persone, implementare strutture di governance efficaci e concentrarsi sulla sicurezza dei dati. L'emergenza sanitaria in corso rende queste tematiche ancora più importanti, in particolare in relazione all'home working, ormai diventato normalità; eppure, in un momento in cui gli attacchi alla cybersicurezza diretti contro i singoli individui sono in aumento, il Wi-Fi usato dai consumatori manca di importanti funzionalità di sicurezza”.
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