Dropbox lascia a casa 315 dipendenti: l'11% della forza lavoro

Dropbox lascia a casa 315 dipendenti: l'11% della forza lavoro

L'azienda sostiene che l'operazione sia necessaria per potersi focalizzare su iniziative chiave, come il miglioramento dell'applicazione e il lancio di nuovi prodotti destinati a team distribuiti. Lascia anche il COO Olivia Nottebohm

di pubblicata il , alle 08:01 nel canale Market
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Le aziende operanti nel settore IT, soprattutto nell'ambito del cloud, sono quelle che hanno subito meno l'impatto della pandemia, in molti casi aumentando i fatturati anche in maniera significativa. Non è il caso di Dropbox, che ha annunciato un piano di licenziamenti per 315 dipendenti, equivalenti all'11% della forza lavoro. Lascerà l'azienda anche Olivia Nottebohm, il Chief Operating Officer dell'azienda, ex di Alphabet (Google) che si era insediata lo scorso anno.

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Dropbox lascia a casa l'11% della forza lavoro 

"Questa riduzione della forza lavoro, pur dolorosa, è necessaria per implementare le nuove strategie che abbiamo condiviso negli scorsi mesi" spiega Drew Houston, CEO di Dropbox, in un post sul blog aziendale. Solo la scorsa primavera si era impegnato per mantenere tutti i posti di lavoro durante il 2020, promessa a tutti gli effetti onorata, anche se la doccia fredda è arrivata nei primi giorni del 2021, quando Dropbox ha realizzato che "sono necessari dei cambiamenti per poter creare un business sano e in grado di crescere", come spiega Houston. 

L'azienda sta rifocalizzando le sue priorità strategiche, rimodellando la struttura di leadership e puntando sulla forza lavoro remota con il piano Virtual First, che prevede di potenziare lo smart working utilizzando il meno possibile gli uffici. Per il 2021, sono tre le priorità strategiche dell'azienda: migliorare l'esperienza di Dropbox, investire su nuovi prodotti per la forza lavoro distribuita e puntare all'eccellenza operativa.

Nel suo post, Houston saluta Olivia Nottebohm, che come annunciato lascerà l'azienda il 5 febbraio. Un'informazione che ha pesato sull'andamento del titolo (quotato al Nasdaq), che il giorno dell'annuncio, il 13 gennaio, ha subìto un crollo del 6,31%. 

7 Commenti
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giovanni6915 Gennaio 2021, 11:31 #1

"creare un business sano e in grado di crescere"

Già, se non generi profitti in linea con il resto del settore, lasciano a casa le persone, altrimenti gli stakeholders, a partire dagli azionisti (del gruppo controllante), ti abbandonano. Il lavoro rimane il fattore della produzione più facile da tagliare.
Naveg15 Gennaio 2021, 12:36 #2
Purtroppo sono rimasti gli unici ad avere una barriera di ingresso elevata: 12 euro per 2TB. Gli altri hanno optato per offrire piani da 100GB a 2euro, dove seppur il costo per GB è molto più alto, è ben più attraente la reale necessità di spazio della gran parte delle persone. Ovviamente dopo che uno ormai ha scelto il suo provider, quando ha bisogno di più spazio non lo abbandona.
giovanni6915 Gennaio 2021, 12:57 #3
Dove trovi i 12€? Vedo 9.99 in singolo utente o il family a 16.99 con 6 utenti.
Marci15 Gennaio 2021, 13:11 #4
Io all'inizio usavo Dropbox; il loro grosso handicap, almeno per come la vedo io, è che da quando sono arrivate Microsoft e Google se la sono mangiata grazie all'integrazione con i rispettivi ecosistemi.
Ad esempio, utilizzando Office ed avendo una licenza home ho in automatico 1TB di spazio OneDrive che è completamente integrato con tutte le app di produttività e funziona ottimamente anche con lo smartphone (adesso Samsung è passata a Microsoft oltretutto) per cui Dropbox per me è diventato solo un inutile doppione.
Naveg15 Gennaio 2021, 14:40 #5
Originariamente inviato da: giovanni69
Dove trovi i 12€? Vedo 9.99 in singolo utente o il family a 16.99 con 6 utenti.


10 euro al mese se fai l'abbonamento annuale, 12 euro se fai quello mensile.
Hiei360015 Gennaio 2021, 16:00 #6
Senza contare che il piano free da soli 2 GB è decisamente poco allettante

Va bene che è free, ma ancora 2 GB nel 2021?
WarDuck15 Gennaio 2021, 17:26 #7
Io ho ancora l'account su Dropbox Free, ma non lo uso ormai da tempo. Avevo iniziato quando ero all'università, per scambiare materiale con i colleghi e lavorare in sync sui progetti.

Ma poi usando GIT per il codice e anche per la documentazione (Latex ), il suo utilizzo è calato drasticamente.

Potrebbe essere ancora utile per sincronizzare alcuni documenti tra più macchine.

Tuttavia con il prezzo che si fanno pagare, se uno ha abbastanza tempo e capacità per smanettare si può costruire un NAS a casa, ridondato e sicuro, accessibile dall'esterno.

Ormai la banda offerta dalla maggior parte degli operatori è più che sufficiente per sincronizzare i documenti, ma anche immagini e piccoli video senza richiedere troppo tempo.

E hai il plus di non tenere i tuoi dati, magari in chiaro, in chissà quale datacenter.

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