Gli operatori dei data center fondano IDA, la Italian Datacenter Association

Gli operatori dei data center fondano IDA, la Italian Datacenter Association

Molti dei principali attori del mercato dei data center hanno fondato IDA, la prima associazione italiana degli operatori di tale mercato. Si fa notare, però, l'assenza di nomi illustri

di pubblicata il , alle 18:51 nel canale Market
 

È nata la prima associazione italiana di settore per il mondo dei data center. Nonostante sia un'associazione nata in Italia, il nome scelto è in inglese: Italian Datacenter Association, o IDA. L'obiettivo è quello di dare voce a costruttori e operatori del settore e a prenderne parte sono Cbre, Data4, Digital Realty, Equinix Italia, Microsoft, Rai Way e Stack Infrastructure.

Nasce IDA, l'associazione italiana dei datacenter

La missione di IDA è duplice: da un lato fare da portavoce delle aziende del settore in ambito istituzionale, dall'altro stabilire standard e norme e favorire l'espansione del settore promuovendo la formazione e la creazione di competenze.

Con una quota di mercato del 9% a livello europeo, l'Italia è il quarto Paese dell'Unione per importanza nel campo dei data center. Entro il 2026 sono previsti oltre 2 miliardi di euro di investimento nel settore, come rivela uno studio commissionato, tra gli altri, da Aruba (che non è tra i soci fondatori di IDA) e Microsoft. C'è dunque grande fermento nel settore dei data center in Italia.

“Le infrastrutture di data center nazionali sono strategiche per la competitività dell’ecosistema digitale italiano", afferma Emmanuel Becker, presidente di IDA e amministratore delegato di Equinix Italia. "Nel corso degli ultimi anni, abbiamo assistito all’apertura di numerosi nuovi data center sul territorio, da parte di attori italiani e internazionali, e alla centralità del digitale nei piani di ripresa nazionale. Inoltre, il cloud in Italia si sta affermando non solo nei piani di digitalizzazione nazionale, ma anche come supporto strumentale alle difficoltà incontrate nei mercati tradizionali laddove l’espansione dei data center ha raggiunto la saturazione. Servizi e soluzioni non possono però sussistere senza infrastrutture tecnologiche sicure ed efficienti e la loro presenza sul territorio locale è un fattore critico per la crescita della digitalizzazione in Italia ed in Europa.”

“Di fronte a uno scenario di mercato come questo, in cui i data center risultano essere ormai fondamentali per lo sviluppo del sistema economico del Paese, ci siamo resi conto che non potevamo aspettare oltre e che era il momento di fare un passo importante nella direzione di una maggiore ufficializzazione del comparto. Di qui la decisione di fondare, con alcune delle principali realtà del settore, la prima associazione dei costruttori ed operatori di data center", continua Becker. "Ida nasce con l’intento di mettere insieme le aziende più rilevanti del settore per costruire uno spazio comune da cui operare per il riconoscimento e lo sviluppo di un’industria dei data center forte ed efficiente in Italia. L’associazione si propone infatti di mettere in campo tutti gli sforzi necessari per contribuire a fare dell’Italia la sede ideale, non solo a livello europeo ma anche a livello globale, dove rafforzare la presenza di data center. Grande parte del lavoro di Ida sarà proprio rivolto a favorire l’attivazione di processi che facilitino la costruzione di data center che siano sicuri ed efficienti dal punto di vista energetico, nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale”.

Non si può non notare come manchino nomi importanti: oltre alla già citata Aruba, anche AWS e Google non fanno parte dell'associazione, nonostante abbiano da poco inaugurato la propria presenza nel nostro Paese.

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