IBM investe 150 miliardi di dollari per produrre negli USA
di Alberto Falchi pubblicata il 28 Aprile 2025, alle 17:11 nel canale Market
30 miliardi saranno destinati alla produzione di mainframe e computer quantistici sul territorio del Nord America. Secondo l'azienda, questa operazione renderà il Paese più competitivo e aumenterà l'occupazione statunitense
IBM punta fortemente sugli USA, dove vuole non solo continuare la sua ricerca sull'innovazione, ma anche contribuire maggiormente all'occupazione e alla manifattura locale. Ecco quindi che l'azienda ha annunciato un enorme investimento: 150 miliardi di dollari nell'arco di cinque anni. Di questi, 30 saranno dedicati alla produzione locale di mainframe e computer quantistici.
IBM punta tutto sugli USA: 150 miliardi di investimenti in cinque anni
IBM è una realtà americana, una delle più famose anche, sotto il profilo tecnologico: basti pensare che è proprio grazie ai computer forniti dall'azienda che è con il progetto Apollo la NASA è riuscita a portare per la prima volta l'uomo sulla Luna.
Recentemente, la multinazionale ha annunciato di voler tornare a investire in maniera massiccia sul Nord America, mettendo sul piatto ben 150 miliardi di dollari nell'arco di cinque anni. Il motivo lo spiega Arvind Krishna, chairman, presidente e CEO di IBM: "la tecnologia non si limita a costruire il futuro — lo definisce" - afferma il dirigente. "Siamo concentrati sui posti di lavoro e sulla manifattura americana sin dalla nostra fondazione, 114 anni fa, e con questo investimento e questo impegno produttivo stiamo assicurando che IBM resti l'epicentro delle capacità di calcolo e intelligenza artificiale più avanzate al mondo".
Una buona parte dell'investimento, 30 miliardi, sarà destinata nello specifico alla produzione di mainframe (recentemente è stato annunciato il nuovo z17) e di computer quantistici, che rappresentano la prossima frontiera dell'innovazione IT:
L'annuncio giunge a pochi giorni dall'annuncio del Governo USA di voler supportare la produzione americana e di voler esentare dai dazi prodotti chiave come i chip e altre componenti chiave per il settore IT.
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