Il pericolo di recessione non spaventa le aziende italiane: più della metà punta a espandersi. Il report di Equinix
di Alberto Falchi pubblicata il 12 Luglio 2022, alle 17:21 nel canale MarketLe difficoltà spingono le aziende a investire, puntando sul cloud (soprattutto ibrido) e sui modelli as-a-Service, con una particolare attenzione per l'approccio Everything-as-a-Service. In cima alle priorità, a livello globale, la cybersecurity
Le aziende, a livello globale, non smettono di investire, soprattutto sulla trasformazione digitale, nonostante la crisi. Anzi, le crisi, dato che sono ormai anni che si susseguono una serie di scossoni inaspettati sui mercati, che sono segnati dall'incertezza. Una situazione che però invece di frenare gli investimenti li sta spingendo ulteriormente, anche in Italia, dove il 57% delle imprese punta a espandersi verso nuove città, regioni o Paesi. A fotografare la situazione il report Equinix 2022 Global Tech Trends Survey.
La crisi spinge le aziende a innovare
La pandemia e il conflitto in Ucraina hanno messo a dura prova le aziende di ogni dimensione, a livello globale, che ora rischiano anche di trovarsi ad affrontare una nuova recessione. La soluzione però non è quella di tirare i remi in barca e aspettare che passi il peggio, ma di investire per superare le difficoltà. A metterlo nero su bianco il rapporto di Equinix, che ha coinvolto 2.900 decision maker dell'IT che operano in 29 Paesi, Italia inclusa.
Come evidenziato dall'immagine qui sopra, in cima all'agenda le iniziative per accelerare la transizione al digitale e, in particolare in Italia, l'espansione, che il 57% degli intervistati intende effettuare entro 12 mesi verso una nuova città (21%), un nuovo Paese (29%) o una nuova regione (21%).
Per quanto riguarda la trasformazione digitale, è in cima alle priorità per il 48% del campione italiano, che nel 44% dei casi ha incrementato il budget destinato all'IT come risposta alla pandemia. Investimenti che nella maggior parte dei casi (59%) non sono concepiti solo per superare le attuali problematiche, ma che rimarranno anche in futuro.
Investimenti che prevalentemente sono indirizzati verso il cloud, dove verranno trasferite sempre più funzioni aziendali inclusi database (63%), sicurezza (51%) e IaaS (49%). L'approccio prediletto al cloud è quello ibrido, considerato quello più adatto dal 56% degli intervistati. Colpisce un dato: il 42% del campione indica di affidarsi a un solo provider cloud o, addirittura, di non averne alcuno.
Convince il modello as-a-Service, tanto che più di metà degli intervistati (54%) ha spiegato che sta puntando sul modello XaaS, cioè Everything-as-a-Service, considerato vincente in quanto permette di semplificare l'infrastruttura (secondo il 74%), incrementa la flessibilità (57%) e permette di abbattere i costi (56%).
Rimangono preoccupazioni sul fronte della sicurezza, tanto che per l'85% del campione italiano potenziare la cybersecurity è la priorità assoluta. I rischi più sentiti? Il timore di perdere dati (71%) e di essere vittima di un attacco informatico (68%). L'82% sottolinea l'importanza di adeguarsi alle normative locali mentre l'83% punta a rendere la propria azienda "a prova di futuro".
"Negli ultimi anni, una grande espansione globale poteva essere considerata troppo rischiosa o troppo dipendente dagli investimenti in infrastrutture fisiche. Ora le cose sono cambiate. La pandemia ha accelerato la crescita e l’innovazione: oltre la metà degli intervistati ha dichiarato che il COVID-19 ha favorito l’evoluzione digitale della propria azienda”, dichiara Karl Strohmeyer, Chief Customer Officer di Equinix. “Ci sono enormi opportunità per le aziende di espandersi con successo in nuovi mercati e raggiungere nuovi clienti. Utilizzando i nuovi modelli digitali, le aziende possono entrare in nuovi mercati a costi relativamente bassi e senza sacrificare la propria struttura. L’indagine rivela che i leader digitali ritengono di poter favorire un’ambiziosa espansione delle imprese in tutti i cicli economici e che la presenza di una solida infrastruttura digitale e l’accesso a un pool di tecnologie avanzate in rapido miglioramento costituiscono un fattore di fiducia”.
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