Lavoro da remoto, ibrido e in presenza: quale è l'attuale situazione in Europa? Lo studio di Littler

Lavoro da remoto, ibrido e in presenza: quale è l'attuale situazione in Europa? Lo studio di Littler

Datori di lavoro e dipendenti hanno visioni spesso lontane sulle modalità di lavoro, coi primi che prediligono vedere i collaboratori sempre in ufficio. Più che sulla produttività, le aziende puntano su cultura aziendale e lavoro di gruppo. I nomadi digitali? Crescono, ma i problemi legali e fiscali spaventano

di pubblicata il , alle 12:41 nel canale Market
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Come è mutato l'approccio al lavoro dopo il 2022, dopo "l'ubriacatura" di remote working che ci ha accompagnati per due anni? A fare il punto della situazione è Littler, con l'indagine European Employer Survey, basata su interviste a circa 700 responsabili delle risorse umane e avvocati interni alle aziende nel Vecchio Continente. Quello che emerge è che poco meno di un terzo del campione (30%) è tornato alle vecchie abitudini, recandosi in ufficio tutti i giorni, e poco più di un quarto (27%) ha adottato un approccio ibrido, alternando quindi giornate in presenza ad altre dove lavora da remoto.

La rivoluzione del lavoro ibrido? In Europa procede a rilento

Erano in molti a pensare, o sperare, di poter mantenere un approccio al lavoro più flessibile con il venire meno dell'emergenza sanitaria ma i dati portati da Littler evidenziano come i datori di lavoro prediligano ancora le forme classiche e chiedano ai loro dipendenti di presentarsi tutti i giorni in ufficio.

Hybryd work little

Questo, per lo meno, accade al 30% degli intervistati, il gruppo più rappresentativo. Una percentuale più bassa, il 27%, ha invece adottato un approccio ibrido e solamente il 5% ha la possibilità di lavorare interamente da remoto.

Da sottolineare il fatto che parlando di lavoro ibrido, solamente l'11% di chi adotta questo modello ha la possibilità di lavorare più giorni da remoto che in ufficio.

Va poi notato come se fosse per i datori di lavoro, la percentuale di chi è costretto a recarsi ogni giorno in ufficio sarebbe ancora più elevata: secondo l'analisi di Littler, infatti, il 73% dei datori di lavoro vorrebbe vedere tutti i lavoratori in presenza, sempre. Se in alcuni di questi casi si sono mantenute forme ibride, è solo per a riluttanza dei lavoratori a tornare all'approccio classico. Comprensibile, del resto: in molti casi, lavorare da remoto ha incrementato la produttività, dimostrando che questo approccio funziona. E, una volta assaporata la maggiore flessibilità, per i dipendenti risulta difficile tornare indietro. 

Perché dipendenti e lavoratori hanno visioni differenti?

I lavoratori preferirebbero una maggiore libertà, i datori di lavori li vorrebbero vedere sempre presenti in ufficio, nonostante la produttività sia spesso inferiore in tale ambiente. Ma come mai? Secondo l'indagine, perché ridurre i costi e aumentare la produttività non è la priorità di chi gestisce le aziende, che invece predilige la cultura e il lavoro di squadra (53%), la stimolazione del pensiero creativo (54%) e un maggior impegno da parte dei dipendenti (48%).

lavoro in presenza littler

Volendo essere polemici, questo dato potrebbe essere interpretato in maniera un po' critica: meglio vedere i propri collaboratori in ufficio e portare avanti un discorso di "cultura aziendale" che migliorare le performance. Fatto che, comprensibilmente, non piace ai lavoratori. Che potrebbero come risultato essere meno motivati o anche cercare di cambiare azienda per mantenere un approccio ibrido. 

"È naturale che chi ha provato il lavoro da remoto sia più riluttante a rinunciarvi", spiega Stephan Swinkels, partner di Littler, con responsabilità di coordinamento a livello internazionale. "Questo significa che le aziende non possono non considerare la flessibilità per acquisire e trattenere nuovi talenti e dare valide ragioni per motivare il lavoro in presenza. Non è sufficiente l’intenzione di favorire una maggiore collaborazione, perché non possiamo dare per scontato che ciò avvenga solo perché le persone si trovano in ufficio: è compito dei datori di lavoro creare quest’opportunità".

Il problema dello stress

Il benessere dei dipendenti, fortunatamente, è tenuto in considerazione dalla stragrande maggioranza degli intervistati, con 9 su 10 che hanno messo in pieni iniziative a supporto dei loro dipendenti, così da ridurre il rischio di burnout dovuto allo stress. Come sottolinea l'indagine di Littler, però, non sempre queste iniziative sono le più efficaci.

lavoro burnout littler

In più della metà dei casi (54%), infatti, si cerca di agire garantendo una maggiore flessibilità sugli orari, senza però ragionare insieme ai lavoratori su come gestire più efficacemente i carichi di lavoro.

Nomadi digitali, la sfida più difficile per le imprese

Uno dei fenomeni in crescita è quello dei nomadi digitali, persone che non lavorano né in ufficio né da casa, ma si spostano continuamente, spesso all'estero. Non si tratta di una modalità adottata solo da freelancer, ma anche da dipendenti delle aziende: se nel 2021 il 61% del campione dichiarava di avere almeno un nomade digitale nella sua forza lavoro, ora la percentuale è crescita e il 73% delle imprese prese in esame si trova a dover fare i conti con questo fenomeno. Che non fa impazzire di gioia i datori di lavoro: l'89% infatti teme che questo possa creare problemi fiscali o legali. 

"I datori di lavoro sono naturalmente preoccupati per le implicazioni che può portare questa nuova modalità di lavoro, in particolare per le aziende che hanno sede nel Regno Unito dopo la Brexit” sottolineano Carlo Majer ed Edgardo Ratti, co-Managing Partner di Littler in Italia. "Purtroppo, le aspettative dei dipendenti non sono allineate con la realtà del sistema legale globale, in quanto per i datori di lavoro è davvero impegnativo rendere il 'lavoro da qualsiasi luogo' una realtà".

6 Commenti
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zappy20 Ottobre 2022, 14:18 #1
i datori di lavoro hanno quasi sempre mentalità da prima rivoluzione industriale, se non di medioevo da servi della gleba...
gd350turbo20 Ottobre 2022, 14:32 #2
Originariamente inviato da: zappy
i datori di lavoro hanno quasi sempre mentalità da prima rivoluzione industriale, se non di medioevo da servi della gleba...


Quoto, confermo e sottoscrivo in toto!
demonsmaycry8420 Ottobre 2022, 14:51 #3
solo in italia però...ti pagano per averti in azienda se produci o no...se lavori peggio o meglio non è importante basta che ti vedono perchè inorgoglisce il loro ego.
Non è cosi ovunque ovviamente se trovi l'imprenditore illuminato non destroide è tutto un altro mondo...ma in italia sono veramente pochi.
I sindacati oramai carrozzoni senza nessun potere bloccano qualsiasi progresso o disegno perchè sanno di essere fuori dal tempo e che non verrebbero riconsiderati. Naturalmente gli imprenditori ci si nascondono dietro e tutto rimane come prima.
In altri posti ti pagano per obbiettivi per merito perchè consegni e sai lavorare non perchè scaldi una sedia.

recoil20 Ottobre 2022, 15:06 #4
Originariamente inviato da: zappy
i datori di lavoro hanno quasi sempre mentalità da prima rivoluzione industriale, se non di medioevo da servi della gleba...


esatto
io ora lavoro per azienda straniera, tutta un'altra cosa...
remoto quasi sempre, ci si trova ogni tanto in ufficio a discrezione del team e se quel giorno hai un impegno fa niente... poi regolarmente si tengono incontri di team/area nella sede centrale e lì "devi" partecipare, ma se hai bisogno di fare altro ti prendi il giorno di ferie e nessuno ti dice niente
altro che in Italia dove ti costringono a fare 2-3 o più giorni in presenza tutte le settimane
acerbo20 Ottobre 2022, 19:48 #5
Ho un contratto di consulenza con una delle piu' grandi banche del mondo e per il 90% del tempo sto in full remote.
Quando cambiero' cliente la prima cosa che chiedero' sarà proprio lo smartworking per almeno 4 giorni su 5. Se la gente si rifiuta di andare in ufficio i vecchi manager con la mentalità da dinosauro dovranno cambiare atteggiamento se vogliono far avanzare i progetti.
zappy20 Ottobre 2022, 21:19 #6
Originariamente inviato da: demonsmaycry84
...
In altri posti ti pagano per obbiettivi per merito perchè consegni e sai lavorare non perchè scaldi una sedia.

con i problemi di gas che ci sono ora, lo scopo principale dei dipendenti in sede è scaldare sedie...

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