Nasce oggi Kyndryl. Intervista col CTO Raffaele Pullo
di Riccardo Robecchi pubblicata il 04 Novembre 2021, alle 16:01 nel canale MarketCon l'avvio delle contrattazioni alla borsa di New York di oggi, 4 novembre 2021, dalla vecchia divisione Global Technology Services di IBM nasce Kyndryl, un'azienda che inizia il suo percorso come leader di mercato. Ne parliamo col CTO Raffaele Pullo
Kyndryl ha ufficializzato il distacco da IBM e diviene una realtà a parte, in una delle più grandi operazioni di spin off nella storia dell'IT. La campanella di avvio delle contrattazioni alla borsa di New York ha segnato l'avvio della quotazione del titolo di Kyndryl, sotto il simbolo KD, che si posiziona come il più grande fornitore di servizi infrastrutturali al mondo. Per capire meglio come questa realtà si stia apprestando ad affrontare le sfide che la aspettano abbiamo parlato con Raffaele Pullo, CTO della filiale italiana di Kyndryl.
Kyndryl: da costola di IBM a leader nel settore dei servizi infrastrutturali
Raffaele Pullo non approverebbe la nostra scelta di parlare di "infrastrutture". Secondo la visione del CTO di Kyndryl Italia, infatti, oggigiorno bisogna parlare di "piattaforme" e Kyndryl si occupa proprio di creare piattaforme per i propri clienti, fatte tanto di hardware quanto di software, con competenze che vanno dalle infrastrutture legacy come i mainframe fino all'impiego delle ultime tecnologie cloud.
La posizione in cui si trova Kyndryl non è facile. L'azienda infatti nasce dalla divisione GTS (Global Technology Services) di IBM, che si è occupata fin qui di fornire servizi alle aziende in termini di progettazione, costruzione e manutenzione di infrastrutture informatiche, usando eminentemente prodotti e servizi di IBM stessa. La divisione è andata però incontro a un progressivo declino in termini di fatturato nel corso degli ultimi anni, con un calo annuo significativo: -7% nel 2019, -4,6% nel 2020.
Tale situazione non è, però, priva di opportunità: per quanto ci sia stato un calo, Kyndryl ha fatturato 19,35 miliardi di dollari nel 2020 e opera in un mercato, quello dei servizi di consulenza IT, in crescita del 7% l'anno con un valore stimato di 415 miliardi annuali. Con il distacco da IBM, poi, Kyndryl può cogliere opportunità di crescita prima fuori dalla sua portata: libera dagli obblighi di usare prodotti e servizi IBM, l'azienda potrà infatti scegliere gli strumenti più adatti in ciascuna situazione, andando a sfruttare competenze e tecnologie che prima le erano precluse. In questo quadro, Kyndryl andrà a occupare un ruolo di rilievo in settori che vanno oltre la semplice consulenza nella gestione delle infrastrutture IT, arrivando a coprire sei "pratiche" (come le chiama l'azienda) differenti: applicazioni, dati e IA; cloud; servizi per aziende di grandi dimensioni e mainframe; reti ed edge; sicurezza e resilienza; luoghi di lavoro digitali.
Oltre le infrastrutture: la visione di Kyndryl del panorama tecnologico
Per quanto gli ambiti in cui Kyndryl opera siano sufficientemente chiari, è meno chiaro cosa l'azienda faccia all'atto pratico. "Kyndryl non sviluppa applicazioni, ma fa tutto quello che c'è al di fuori del codice, che è in fin dei conti una trasformazione di processi di business in qualcosa eseguibile dalla macchina", ci spiega Pullo."Questo vuol dire che c'è bisogno di piattaforme su cui gira il codice e di fare scelte di middleware, perché oggi sempre più si tende a diminuire la parte di codice da sviluppare e a usare oggetti preesistenti. Per esempio, le applicazioni si fanno anche tramite la composizione di servizi: da un punto di vista strategico, ormai non è più come una volta, quando ognuno si sviluppava ogni cosa da sé."
Kyndryl si occupa dunque di supportare le aziende nelle loro esigenze relative al mondo IT, come altre realtà che fanno consulenza. La differenza fatta dalla sua indipendenza sta nella possibilità di utilizzare più strumenti rispetto al passato, nonché di rendere disponibili ai clienti strumenti sviluppati al suo interno. "Abbiamo dei data lake in cui risiedono i dati dei clienti che usiamo per sviluppare algoritmi, i quali permettono di individuare un pattern ricorrente di un certo tipo di problemi e di prevenirli. Il dato varia a seconda delle regioni, ma tra il 40 e il 50% dei ticket aperti dagli utenti viene gestito in maniera automatica: alcuni ticket vengono risolti completamente, mentre per altri il sistema fa un'analisi, raccoglie informazioni o fa test e passa i risultati a un operatore. Abbiamo sviluppato queste tecnologie, ma finora non potevamo venderle all'esterno: oggi abbiamo un portafogli che si apre molto di più e che possiamo mettere a disposizione dei nostri clienti", ci dice Pullo (nella foto a destra).
Proprio l'esperienza maturata nello sviluppo di strumenti interni pone Kyndryl nella posizione di avere competenze avanzate in ambiti come l'IA e il cloud, che non viene da associare immediatamente a una realtà che si occupa di gestire (anche) data center tradizionali e mainframe. Kyndryl comunque ha lanciato una campagna di formazione e certificazione per i suoi dipendenti nel mondo proprio per andare a rafforzare le competenze sulle tecnologie e gli ambiti più moderni, incluse le certificazioni delle competenze relative a fornitori di servizi cloud come Azure e AWS, fino a poco fa considerati come concorrenti dall'azienda.
Le competenze in particolare sono uno degli aspetti chiave per affrontare la trasformazione digitale e, secondo Pullo, "sono l'elemento principale che ostacola il passaggio al cloud. Andare in cloud facendo lift and shift non ha molto senso, e il risparmio non è il motivo per cui fare il passaggio. Bisogna farlo per usare un ecosistema di servizi, come ad esempio la composizione di servizi che citavamo, ma ciò richiede che si abbiano le competenze. Oggi la prima cosa che verifichiamo quando assumiamo è che le persone abbiano capacità di scrivere codice, perché l'infrastruttura è ormai istanziata come codice."
Attualmente Kyndryl ha circa 250 clienti in Italia, molti dei quali di grandi dimensioni: banche, assicurazioni, pubbliche amministrazioni sono tra i principali clienti dell'azienda. La prospettiva per Kyndryl è comunque quella di espandersi ulteriormente anche verso aziende di dimensioni più ridotte. Già ora l'azienda ha diversi clienti di dimensioni medie e l'obiettivo è quello di conquistarne un numero maggiore puntando sull'automazione. Pullo ci dice che "oggi abbiamo una strategia che chiamiamo zero touch delivery, che è una metafora che rappresenta il nostro obiettivo di consegnare servizi che vanno 'toccati' il meno possibile, con sistemi che effettuano le operazioni in autonomia usando l'analisi dei dati."
La strategia di Kyndryl prevede di collaborare con tutti i principali attori della scena IT, da AWS ed Azure a Oracle e IBM. Secondo Pullo, però, "non c'è un perfetto equivalente di Kyndryl" e questo la pone in una posizione unica, in cui un'azienda partner può anche essere un concorrente a seconda dei casi. "La nostra guida è l'interesse dei clienti, in base ai loro business e ai loro tempi."
Il problema, però, è anche culturale e l'abbiamo ripetuto più e più volte in queste pagine, da ultimo proprio parlando di IBM e della conferenza Think Italia 2021. "Per abbracciare il cloud la cultura della composizione, usata dagli ingegneri hardware da decenni, deve sostituire la cultura del fare le cose da zero. Per noi accompagnare i clienti significa avere le competenze e le piattaforme per coprire tutto lo spettro di esigenze. Siamo tutti d'accordo su dove bisogna andare, ma serve un Caron dimonio che ci traghetti e questa è la cosa difficile. Non abbiamo però incontrato un cliente che non sia cosciente del fatto che la digitalizzazione sia necessaria. L'accelerazione della digitalizzazione deve portarsi dietro la revisione di tante cose, in particolare i processi. Altrimenti c'è il dato, c'è il server, ma l'utente si collega e non vede l'informazione perché non c'è stato uno sviluppo dietro. Qui non parliamo tanto del 'se', ma della velocità: è un processo lento, ma mi sembra che la direzione ci sia."
Pullo ci dice che in Kyndryl c'è molto entusiasmo per questa nuova avventura, che inizia ufficialmente oggi con la quotazione in borsa. Sarà interessante vedere a cosa porterà.
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