Elio negli hard disk di domani per ridurre i costi di gestione
di Andrea Bai pubblicata il 17 Settembre 2012, alle 08:51 nel canale Private Cloud
Hitachi Global Storage Technologies annuncia lo sviluppo di un nuovo hard disk riempito con elio, che permette di ottenere numerosi benefici i quali concorrono tutti a ridurre considerevolmente i TCO di una realtà enterprise
Hitachi Global Storage Technologies, da diversi mesi di piena proprietà di Western Digital, ha annunciato nei giorni scorsi lo sviluppo di un nuovo hard disk riempito con elio che consente, come diretto beneficio, l'impiego di più di cinque piatti per drive e, come conseguenze indirette, la riduzione dei costi totali di possesso (TCO, Total Cost of Ownership) per le realtà enterprise, datacenter e cloud.
L'elio è caratterizzato da una densità pari ad 1/7 della densità dell'aria, da qui la motivazione ad usare questo gas per la realizzazione degli hard disk di prossima generazione. La minore densità dell'elio, infatti, permette di esercitare una minor resistenza sui piatti rotanti, la cui diretta conseguenza è una riduzione dell'energia necessaria all'azionamento del motore di rotazione dei piatti. La minor densità causa inoltre minori vibrazioni delle parti mobili all'interno dell'hard disk, consentendo così di ridurre la distanza tra i piatti e tra le tracce dei piatti stessi. In questo modo diviene possibile collocare fino a sette piatti in un tradizionale form factor da 3,5 pollici, con la possibilità di incrementare significativamente la capienza di storage di un singolo hard disk.
Ma i benefici non si fermano qui: la minor resistenza alla rotazione consente all'hard disk di operare a temperature inferiori rispetto alle soluzioni tradizionali e con una rumorosità d'esercizio più contenuta. Tutte queste caratteristiche, come un effetto domino, si ripercuotono positivamente su tutti i costi di gestione e possesso di aziende e data center che sono basati su metriche direttamente influenzate dalla possibilità di disporre una maggior capienza di storage a parità di drive: costo per terabyte, watt per terabyte, terabyte per superficie e via discorrendo. Non solo: la possibilità di operare a temperature inferiori consente di ridurre i costi legati al raffreddamento dei sistemi.
I primi hard disk ad elio dovrebbero arrivare sul mercato nel corso del prossimo anno, quando HGST rilascerà tutte le specifiche ed i tagli con cui questi drive approderanno sul mercato. Ipotizzando l'impiego di piatti da 1TB, sul mercato da ormai un anno circa, sarà possibile realizzare unità da ben 7TB di capienza. Allo stato attuale delle cose, tuttavia, non è ancora possibile sapere se HGST intenda utilizzare la tecnologia ad elio anche per gli hard disk destinati al mercato consumer o se resterà solamente un'esclusiva del settore enterprise.
35 Commenti
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quello che pensavo anche io, in questo modo l'attrito è prossimo alle 0.
se hanno optato per l'elio avranno le loro ragioni :-)
che io sappia, almeno qualche anno fa, la distanza piatto-testina era determinata aerodinamicamente per il moto relativo dell'aria trascinata dal piatto
per cui col vuoto non funziona
aerodinamica
In effetti nick091 ricorda bene. La testina galleggia sul flusso d'aria quindi qualcosa ci vuole. non si puo' mettere sottovuoto. Inoltre temo che ci potrebbero essere problemi di differenza di pressione tra interno ed esternoho l'impressione che sottovuoto non si formerebbe il "cuscino" che fa galleggiare le testine sui piatti
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