Fujifilm commercializza il nastro magnetico con la maggiore densità dati
di Alessandro Bordin pubblicata il 04 Febbraio 2011, alle 17:36 nel canale Private Cloud
Cartucce da 5TB e 240MB al secondo per Fujifilm, che fissa un nuovo record per questo particolare settore dell'archiviazione dati
Fra le numerose tipologie di sistemi di archiviazione dati, specie in ambito enterprise, il nastro magnetico riveste una grande importanza, a dispetto di quanto possa suggerire una prima impressione. In un mondo dove gli hard disk sono molto capienti e si fanno strada i Solid State Drive, appare quasi anacronistica la presenza di nastri magnetici.
Eppure non è così, poiché sono numerosissimi i motivi per cui tale supporto viene scelto da numerosi centri di calcolo, non ultimo il CERN di Ginevra. Un basso costo per GB, unito a una longevità da far impallidire i più sofisticati hard disk o SSD, sono due esempi di come il nastro non solo abbia ancora molto da dire e da dare, ma anche dell'ottimo stato di salute di cui gode.
Fujifilm lo sa e aggiorna il proprio parco cartucce con un modello interessante, in grado di stabilire un nuovo record nel settore. Destinata ai sistemi StorageTek T10000C commercializzati da Oracle, la nuova cartuccia è in grado di ospitare 5TB di dati, garantendo per giunta un transfer rate di ben 240MB al secondo.
La nuova cartuccia, come riportato da TechOn, fa uno di un nastro magnetico del tutto nuovo, realizzato utilizzando bario-ferrite (abbreviato in BaFe), in grado di estendere fino a tre volte la capacità di archiviazione per unità di superficie. L'utilizzo di questi nuovi materiali si è resa necessaria in quanto i tradizionali materiali magnetici non avrebbero garantito di spingersi così in là, in quanto gravati da limiti fisici che avrebbero compromesso l'affidabilità.
Il bario-ferrite è un ossido chimicamente stabile, che permette a Fujifilm di garantire il mantenimento dell'informazioni per più di 30 anni. Rinforzata anche la struttura della cartuccia, che permette di essere inserita ed estratta dal drive circa 25.000 volte.
29 Commenti
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un HDD fisico, anche il migliore in commercio, non garantisce la conservazione di dati oltre i 5 anni...che si possano ancora leggere è un conto, ma non è una garanzia e mediamente muoiono prima.
Se questi nastri magnetici hanno una garanzia di 30 anni vuol dire che i più fortunati dureranno fino a 90 anni....quasi come un libro che non passa per le mani di qualche nazista...
Per gli SSD non conosco la vita media, ma immagino che essendo una tecnologia attualmente più costosa dei nastri magnetici, sia tutto una questione economica. A parità di velocità/vita media il nastro magnetico costa 1/4 (proporzione inventata, ma forse non così lontano dalla realtà
@ Sir.TEO
un HDD fisico, anche il migliore in commercio, non garantisce la conservazione di dati oltre i 5 anni...che si possano ancora leggere è un conto, ma non è una garanzia e mediamente muoiono prima.
Se questi nastri magnetici hanno una garanzia di 30 anni vuol dire che i più fortunati dureranno fino a 90 anni....quasi come un libro che non passa per le mani di qualche nazista...
Per gli SSD non conosco la vita media, ma immagino che essendo una tecnologia attualmente più costosa dei nastri magnetici, sia tutto una questione economica. A parità di velocità/vita media il nastro magnetico costa 1/4 (proporzione inventata, ma forse non così lontano dalla realtà
Anche io sottovalutavo i nastri magnetici.
Pero' tu sottovaluti gli hard disk. 5 anni come limite massimo e' un po' esagerato (in senso che e' poco), dato che ancora ho dischi da 4,2GB e 7,5GB ancora funzionanti che non hanno perso dati e posso ancora scriverci sopra e hanno 13 anni compiuti ormai, inoltre non mi si e' mai rotto un hard disk in vita mia (ok puo' essere una fortunata coincidenza che voglio mantenere viva nonostante RAID 1 e backup su dischi esterni).
Al massimo puoi dire che normalmente entro i 5 anni certi hard disk vengono cambiati per altri piu' capienti quindi se ne durano 8 basta ed avanza...
Per gli SSD la vita e' data dal numero di cicli di scrittura e riscrittura che puo' fare, non so a quanto ammonta questo valore ma escluse rotture fisiche, non c'e' confronto con gli hard disk al momento.
Pero' tu sottovaluti gli hard disk. 5 anni come limite massimo e' un po' esagerato (in senso che e' poco), dato che ancora ho dischi da 4,2GB e 7,5GB ancora funzionanti che non hanno perso dati e posso ancora scriverci sopra e hanno 13 anni compiuti ormai, inoltre non mi si e' mai rotto un hard disk in vita mia (ok puo' essere una fortunata coincidenza che voglio mantenere viva nonostante RAID 1 e backup su dischi esterni).
Al massimo puoi dire che normalmente entro i 5 anni certi hard disk vengono cambiati per altri piu' capienti quindi se ne durano 8 basta ed avanza...
Per gli SSD la vita e' data dal numero di cicli di scrittura e riscrittura che puo' fare, non so a quanto ammonta questo valore ma escluse rotture fisiche, non c'e' confronto con gli hard disk al momento.
Io ne ho scovato uno da 200mb qualche tempo fa in casa...aveva dentro windows 95 (130mb di SO e perfino 70mb rimanenti :asd
Funzionava ancora perfettamente a prima vista i dati li leggeva tutti
Pero' tu sottovaluti gli hard disk. 5 anni come limite massimo e' un po' esagerato (in senso che e' poco), dato che ancora ho dischi da 4,2GB e 7,5GB ancora funzionanti che non hanno perso dati e posso ancora scriverci sopra e hanno 13 anni compiuti ormai, inoltre non mi si e' mai rotto un hard disk in vita mia (ok puo' essere una fortunata coincidenza che voglio mantenere viva nonostante RAID 1 e backup su dischi esterni).
Al massimo puoi dire che normalmente entro i 5 anni certi hard disk vengono cambiati per altri piu' capienti quindi se ne durano 8 basta ed avanza...
Per gli SSD la vita e' data dal numero di cicli di scrittura e riscrittura che puo' fare, non so a quanto ammonta questo valore ma escluse rotture fisiche, non c'e' confronto con gli hard disk al momento.
Fai un po' di confusione, non si parla di funzionamento ma di conservazione del dato.
Se tu scrivi qualcosa su un disco e non lo tocchi per 30 anni prima di rileggerlo, questo dopo tutto quel tempo potrà anche essere funzionante, ma non è detto che il dato sia ancora leggibile, mentre con questi nastri si.
la perdita di magnetismo nel tempo (o della carica elettrica nel caso degli ssd) è un dato ben noto, ma non ha nulla a che vedere con i cicli di lettura e scrittura garantiti.
5 anni mi paiono davvero pochini, l'IBM 80286 ed il suo HD da 20mb a tutt'oggi funzionano alla perfezione.
E i tempi di accesso quali sono ?
5 anni mi paiono davvero pochini, l'IBM 80286 ed il suo HD da 20mb a tutt'oggi funzionano alla perfezione.
Il punto è che qui ti garantiscono che il dato scritto dura 30 anni anche se scrivi e non accedi mai al nastro; dubito che un hd se lasciato spento 30 anni contenga tutti i dati scritti e sono sicuro che un ssd non arriva neanche a 15.
Il problema è che fonti certe non ne ho mai trovate.
Epocali, però in questo caso non contano in quanto nel 99,99% dei casi vengono letti o scritti dall'inizio alla fine del nastro.
Vengono usati solo per backup, quindi sono del tutto indifferenti i tempi d'accesso
Ora è leader della chimica e non so cosa altro (sementi OGM?)
Poi ho visto ancora il marchio Oracle ben piazzato e ben in grassetto... e mi sono ancora più convinto della veridicità delle affermazioni che ho fatto sul forum nel precedente thread.
Ragazzi attenzione perchè vi state giocando la credibilità del sito a suon di markette.
Oracle sta spendendo molto per rilanciare la propria immagine e sono certo che qualche soldino oggi faccia molto comodo, ma a lungo termine rischiate di perdere lettori; le marchette vanno e vengono, la serietà e l'affidabilità si perdono in fretta e occorrono parecchi anni per riguadagnare terreno.
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