Intel

Super server Itanium per la NASA

di pubblicata il , alle 09:39 nel canale Private Cloud Super server Itanium per la NASA

L'ente aerospaziale americano ha commissionato a Intel un sistema Server basato su oltre 10.000 cpu Itanium, basato su sistema operativo Linux

 
72 Commenti
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ShadowX8413 Agosto 2004, 01:33 #61
Inviato da: ally
...40 MW


Sicuro??

Mi sembrano un pò eccessivi...soprattutto considerando..che ad esempio il Cray X1 nella versione più completa (cioè quella capace di processare a 50 TFOLP/Sec) consuma 4Mega watt...che non sono comunque pochi!!
ally13 Agosto 2004, 09:12 #62
Originariamente inviato da ShadowX84
Sicuro??

Mi sembrano un pò eccessivi...soprattutto considerando..che ad esempio il Cray X1 nella versione più completa (cioè quella capace di processare a 50 TFOLP/Sec) consuma 4Mega watt...che non sono comunque pochi!!



....si scusa ho sbagliato 2 volte...ho scrtto il dato dell'X1 ed ho anche sbagliato
JOHNNYMETA13 Agosto 2004, 14:38 #63
Originariamente inviato da MaxP4
...mi chiedo... a questo punto credo sia un miracolo che "qualche anno fa" abbiano mandato gente sulla luna o che siano state lanciate sonde che oggi sono arrivate fuori dal sistema solare (e continuano a funzionare), tutto tramite computer dotati di 8088 (o forse anche i suoi predecessori).

Beh, con questo si potranno calcolare anche altre variabili (come appunto il cesso che si intasa sullo Shuttle o la quantità di merendine da portarsi nel pranzo al sacco) però rimango perplesso da questa differenza abissale di prestazioni.


Calcolare la traiettoria da percorrere fra due corpi celesti con orbite determinate è una cosa.Perfettamente possibile nel 1969 e facilissimamente calcolabile anche da un thunderbird 1000Mhz.
Simulare fenomeni di tipo caotico come lo spostamento delle nuvole o fenomeni spaziali simili dove le variabili si creano da sole moltiplicandosi esponenzialmente con lo scorrere dei minuti è un'altra cosa che non da spazio a ca##@!e come prevedere il cesso che si intasa o altri compiti come la grafica o il video (aspetti secondari) di cui parla lexon

Originariamente inviato da lamp76

ma spesso questo è utile per fare gestire + compiti contemporaneamente, tenere impeggrato un simile mostro per un'unica elaborazione è uno spreco di risorse.


non è uno spreco di risorse perchè anzi queste sono sempre scarse per tali elaborazioni che in realtà sono un unico compito che da solo si moltiplica in numerosissimi sottoproblemi e variabili.

Originariamente inviato da Italian Stallio
Non crederai mica che la Nasa aveva degli 8088 negli anni '60 vero?

L'8088 é stato il primo microprocessore, ma era anni luce dai superprocessori usati da agenzie statali. Mai sentito gente dire che i computer stavano a mala pena in una stanza? Quei computer erano (sono) ancora piú veloci del P4 o AMD64 che hai sulla scrivania. La NASA aveva a disposizione il computer piú potente nel '59 mi pare, occupava un intero palazzo. Quindi potenza di calcolo ce n'era....


Qui c'è molta confusione.
Cosa intendi con superprocessori delle agenzie statali?Cosa vuol dire che la NASA nel 59 (secondo te l'uomo è stato sulla Luna nel 59?) aveva un computer che ancora oggi è cosa galattica?
La NASA nel 59 possedeva sì il più potente supercomputer dell'epoca ma erano 4 IBM7090 (oltretutto il primo computer non commerciale completamente transistorizzato della storia) e tutti e quattro messi assieme (occupavano intere stanze oppure un palazzo se vuoi e non poteva essere diversamente con quel processo produttivo a bassissima densità avevano 44000transistor (per stanza) X 4=176000transistor.
Quindi fai tu: un Athlon64 clawhammer è composto da 106 milioni di transitor,a quei tempi sarebbe stato non in un laptop ma in un grattacelo di 500 piani che non esiste tuttora!!!

Nel 1969,dieci anni dopo,era quasi lo stesso:fu costruita la prima CPU (non micro) della storia (indipendentemente dall'essere commerciale o meno) quindi parlare di superprocessori delle agenzie statali nel '59, ma anche nel '69, non ha senso.

Quei computer non erano più veloci ne di un P4 ne di un A32 o 64
quanto è vero che eseguivano 22.900 calcoli (somme) al secondo mentre un comunissimo Athlon64 o Pentium4 a 2000 o 3000mhz,come minimo esegue 10.000.000.000 di calcoli-istruzioni (somme) al secondo considerando oltre alla pura frequenza anche pipeline superscalari e tutto il resto.

...per ora basta...

midian15 Agosto 2004, 00:59 #64
avra un hd da 500 tb..
10000 cpu...
ma quante schede video avra???

e di ram?? DDR 2 o 4 512 gb?????
edivad8215 Agosto 2004, 16:00 #65

Re: x ally

Originariamente inviato da Balrog
Penso sia il vero collo di bottiglia di questi sistemi. Probabilmente neppure la fibra ottica attuale riesce a garantire una banda adeguata alla mole di dati che macchine come questa devono gestire.



in un cluster di calcolo massivo l'interconnettività ha un ruolo fondamentale per certi versi...l'aumentare di potenza di calcolo può non dare risultati migliori se la interconnessione tra i nodi è inefficiente o studiata male...

in ogni caso le strade da percorrere sono le solite due...studiare sistemi ad-hoc ad aree con dei core-network et similia... oppure avanzare di "ignoranza" con soluzioni ten-G (10gigabit) e del buon "sano" channel bonding...

l'infrastruttura di rete credo sia forse il primo passo da seguire dopo la scelta del numero di nodi e della potenza dei nodi...
mau7316 Agosto 2004, 10:56 #66
chissà come ci rulla DOOM 3 :eheh:
midian16 Agosto 2004, 11:32 #67
doom 3 x fatto di cpu e ram ci gira minimo 4 volte
poi di sk video...bohhhhhhhhhhh
ErPazzo7416 Agosto 2004, 18:09 #68
Come qualcuno ha fatto notare nn sempre la banda di rete e' 1 limite, i conti che mio fratello fa' con i suoi cluster sono sempre molto poco network-dependent. Lui con delle normali 100mb nn ha problemi ma mi sembra che anche con delle 10Mb nn aveva problemi con i vecchi cluster che utilizzava.
Questo xche' ogni problema e' differente, evidentemente quelli che intende studiare la nasa sono molto ben parallelizzabili.
Cia'.
xeal17 Agosto 2004, 16:20 #69
Qualche piccola precisazione sull'equazione di Heisenberg.

Che il rapporto h/4pi sia molto piccolo di per sè non è molto rassicurante, come invece aveva concluso Lucrezio, poichè purtroppo vale la relazione >=, quindi in teoria non c'è limite al valore che essa può assumere, in particolare, risolvendo per uno dei parametri, ad esempio delta_p, abbiamo dp=k/dx, e ciò vuol dire che al diminuire di una "imprecisione" cresce drammaticamente l'altra.

Quest'ultimo aspetto, però, può essere una parziale consolazione sulle nostre velleità di conoscere il mondo: generalizzando, noi non possiamo conoscere il valore di tutti i parametri che influenzano un dato sistema contemporaneamente con grande precisione, però ciò non vuol dire che non possiamo ottenere una precisione decente (entro certi limiti di tolleranza, spesso legati a problemi più pratici che teorici) su alcuni parametri (magari anche un buon numero); quindi se riusciamo ad isolare un numero non troppo elevato di parametri utili siamo a cavallo, viceversa ci possiamo tranquillamente attaccare... (in un certo senso sarebbe come voler risolvere un sistema con più incognite che equazioni; non c'entra molto in realtà, però credo che possa rendere l'idea di indeterminazione). Tornando all'esempio degli elettroni, a cui, se non ricordo male, Heisenberg faceva riferimento in particolare, in realtà teoricamente potremmo calcolare la posizione di un elettrone in un dato istante con una notevole precisione, così come la sua energia, ma non contemporaneamente, per cui bisogna scegliere, non c'è speranza, e poichè l'energia di un elettrone è di gran lunga più rilevante nello studio delle proprietà fisiche e chimiche di un elemento rispetto al suo movimento reale, la scelta vien da se, per definire la "forma" di un atomo e il moto dei suoi elettroni il concetto di orbitale e di nuvola elettronica è più che sufficiente (almeno fino ad oggi lo è stato).

Da un punto di vista filosofico, ritengo che chiedersi se sia opportuno cercare di approfondire le nostre conoscenze sapendo che comunque continueremo a sapere meno di quanto vorremmo, a causa di problemi pratici, teorici, tecnologici, umani ecc., sia un po' come voler stabilire se tutto scorre o invece no, cioè se possiamo affidarci ai nostri sensi (e quindi muoverci entro i nostri limiti) oppure cercare di basarci solo sulla ragione, oppure ancora se non sia meglio accontentarsi e rinunciare all'impresa. Io credo che la risposta sia semplice, ed è il metodo scientifico stesso a fornircela: noi i sensi abbiamo e solo quelli possiamo usare, salvo poi ricorrere alla scienza più astratta e razionale (la matematica) per conferire un po' di universalità ai nostri risultati; che poi abbiamo dei limiti notevoli, che non riusciamo ad effettuare mai misure precise (per colpa degli strumenti), che la matematica stessa e la natura ci pongano dei muri invalicabili è innegabile, però non credo che questo debba diventare un freno per la nostra sete di conoscenza o possa impedirci di trarre il ben che minimo vantaggio da ogni goccia di sapere che riusciamo a far stillare dall'ignoto (oggi ho una strana vena poetica, forse il caldo ha fuso qualche circuito, ehm, sinapsi nel mio cervello ). Insomma, incontreremo sempre dei limiti, però possiamo sempre andare avanti fin quasi a raggiungerli; se poi strada facendo ci rendiamo conto di averli superati vorrà dire che le nostre stime erano troppo pessimistiche, però i limiti sono sempre la, basta metterli in conto e non lasciarsi scoraggiare (ok, lo aveva detto anche un certo Kant "qualche annetto fa" :P).

Ciao a tutti
DioBrando18 Agosto 2004, 18:12 #70
Originariamente inviato da Praetorian
sopratutto...


sopraTtutto...

basta fare i sapientini

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