Gli obiettivi più presi di mira dagli hacker? Secondo Darktrace sono IoT, cloud e SaaS
di Alberto Falchi pubblicata il 28 Marzo 2019, alle 12:01 nel canale SecurityMezzo trilione di dollari... 500 miliardi di dollari. È la cifra mostruosa che secondo Darktrace è stata spesa nel solo 2017 per rimediare ai danni fatti dal minacce informatiche non rilevate dagli antivirus tradizionali.
I sistemi tradizionali non sono più sufficienti per frenare le nuove minacce informatiche. Il proliferare di Internet of Things, cloud e SaaS ha rivoluzionato in meglio il modo di lavorare di molte realtà ma ha portato nuove sfide in ambito cybersecurity. A quanto riporta Darktrace, azienda che realizza soluzioni di sicurezza basate su AI e machine learning, la prima difficoltà consiste nell'individuare tutti quei dispositivi che appartengono alla rete e possono rappresentare un varco per eventuali hacker. Le scansioni del sistema Darktrace hanno fatto emergere come il 15% dei dispositivi IoT scoperti dalla loro IA non fosse noto ai clienti che li avevano installati. Parliamo di videocamere, parchimetri, armadietti smart... oggetti "sconosciuti" ai responsabili della sicurezza aziendale, non visibili agli strumenti, e tutti affetti da qualche vulnerabilità che gli hacker hanno sfruttato per ottenere accesso alla rete. Questo tipo di attacchi è raddoppiato nell'ultimo anno e si suppone che la situazione diventerà ancora più grave nei prossimi anni, con l'ulteriore diffusione di tali tecnologie.
Darktrace mette in guarda dagli attacchi a cloud e SaaS
Parallelamente alla diffusione degli oggetti IoT incrementano anche il numero dei servzi cloud e SaaS utilizzati dalle aziende. I vantaggi in termini di risparmio economico, flessibilità e scalabilità sono enormi ma non sempre dopo la loro adozione vengono adeguate le policy di cybersecurity, esponendosi così a rischi non indifferenti. Nel 2018 Darktrace ha potuto rilevare un aumento di attacchi a questi servizi del 28%, un valore destinato ad aumentare vertiginosamente nei prossimi anni: entro il 2020 si stima che oltre l'80% del traffico dati business viaggerà sul cloud.
"I punti ciechi introdotti dalla diffusione dei dispositivi IoT e dei servizi cloud - così come la difficoltà di proteggere il perimetro della rete alla luce delle vulnerabilità che queste tecnologie introducono – rappresenteranno senza dubbio una delle sfide più consistenti per la sicurezza del 2019" - ha commentato Max Heinemeyer, Director of Threat Hunting di Darktrace -"E, nel momento i cui inizieremo a incontrare veramente attacchi basati sull’IA, garantire la sicurezza di un IT non tradizionale comporterà necessariamente la capacità di superare le difese informatiche tradizionali".
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