L’intelligenza artificiale e la rivoluzione della cybersecurity: la visione di Acronis
di Vittorio Manti pubblicata il 23 Dicembre 2024, alle 12:31 nel canale SecurityAlla fine di un anno molto complesso sul fronte della cybersecurity, Edge9 ha intervistato Denis Cassinerio, Senior Director & General Manager South EMEA di Acronis, per fare un punto della situazione e analizzare cosa ci aspetta per il 2025
Il mondo della cybersecurity si trova a un bivio, tra un’evoluzione normativa che alza l’asticella delle responsabilità aziendali e una proliferazione di tecnologie basate sull’intelligenza artificiale che trasforma sia i rischi sia le opportunità. Denis Cassinerio, Senior Director & General Manager South EMEA di Acronis, offre una visione articolata su queste tematiche, analizzando quanto avvenuto nel 2024 e illustrando come l’azienda affronta le sfide del settore.
Un anno in crescita e pieno di sfide per il settore cyber in Italia
“Il 2024 è stato un anno complesso per la cybersecurity, con incidenti significativi e l’emergere di nuove minacce che hanno catalizzato l’attenzione di media e imprese,” afferma Cassinerio. L’Italia, però, si distingue per una reattività normativa e operativa che la colloca tra i leader europei nell’adozione della direttiva NIS2, progettata per migliorare la resilienza delle infrastrutture critiche.
Acronis ha registrato una crescita del 43% a livello di ricavi, anno su anno, nel mercato italiano, un risultato che riflette sia l’efficacia delle sue soluzioni sia l’impegno nel supportare i partner. “Oggi contiamo 800 partner attivi in Italia e abbiamo concentrato gli investimenti per sviluppare le loro competenze, con un focus sulla crescita qualitativa e quantitativa dei clienti serviti,” spiega Cassinerio. Questa strategia ha portato, sempre in Italia, anche a un aumento del 65% nel segmento delle soluzioni di sicurezza, un dato che supera la crescita complessiva dell’azienda.
AI e cybersecurity: opportunità e minacce
L’intelligenza artificiale rappresenta il fulcro dell’innovazione tecnologica nel settore. Da un lato, accelera i cicli di sviluppo, permettendo di introdurre sul mercato tecnologie più avanzate in tempi record. “Se dieci anni fa serviva un anno per sviluppare nuove soluzioni di sicurezza, oggi bastano dai tre ai sei mesi,” sottolinea Cassinerio. Questo permette alle aziende come Acronis di reagire rapidamente alle minacce emergenti, predisponendo nuove soluzioni capaci di prevenire e contrastare gli attacchi più evoluti.
Dall’altro lato, però, l’AI potenzia anche gli attaccanti, che utilizzano strumenti avanzati per creare malware sofisticati o lanciare attacchi di phishing sempre più convincenti. Cassinerio evidenzia l’importanza di educare gli utenti come prima linea di difesa: “Attraverso i nostri partner, forniamo formazione per migliorare la consapevolezza e l’adozione di procedure di sicurezza proattive. Questo è fondamentale in un contesto in cui le tecnologie di deep fake e i modelli di linguaggio avanzati stanno rendendo gli attacchi più insidiosi.”
La direttiva NIS2 e il cambiamento culturale
Un tema fondamentale in questo periodo è l’impatto della direttiva NIS2, che rappresenta un cambiamento culturale fondamentale per le aziende. La normativa non si limita a richiedere l’adozione di best practice, ma impone anche test regolari di resilienza e una gestione attiva delle crisi. “Non è più possibile affidarsi a un approccio ‘set and forget’; oggi le aziende devono dimostrare di essere pronte a rispondere e a recuperare rapidamente da qualsiasi incidente,” afferma Cassinerio.
Questo approccio si traduce in una maggiore responsabilità a livello di governance aziendale. “La NIS2 impone conseguenze dirette non solo alle aziende, ma anche ai loro vertici, creando un circolo virtuoso che sta migliorando l’ecosistema complessivo,” aggiunge. In questo contesto, l’Italia emerge come un esempio virtuoso, con un’implementazione rapida e una leadership che guida il cambiamento a livello europeo.
2025 all’insegna della cyber resilienza e degli attacchi alle supply chain
Guardando al futuro, Acronis identifica alcuni trend chiave per il 2025. Tra questi, spiccano l’aumento degli attacchi alla supply chain e l’uso crescente dell’AI nei malware. “Gli attacchi alla supply chain sono destinati a intensificarsi, sfruttando la debolezza dei singoli anelli della catena” prevede Cassinerio. Per contrastare questa minaccia, è fondamentale un monitoraggio proattivo e un’adozione diffusa di soluzioni di backup e disaster recovery.
Un altro aspetto critico è l’esplosione degli attacchi tramite e-mail e URL malevoli, che secondo i ricercatori di Acronis sono aumentati rispettivamente del 293% e del 47% nel 2024. La chiave per mitigare questi rischi sta in un approccio olistico alla sicurezza, che combina tecnologie avanzate, formazione degli utenti e conformità normativa.
Una delle missioni principali di Acronis è rendere accessibile la cyber resilienza a tutte le imprese, indipendentemente dalle loro dimensioni. “Abbiamo democratizzato il disaster recovery, rendendo queste soluzioni economicamente accessibili anche per le piccole e medie imprese,” afferma Cassinerio. Questo approccio non solo riduce i costi, ma migliora anche l’efficacia complessiva delle strategie di sicurezza. La piattaforma XDR di Acronis, recentemente aggiornata, rappresenta un esempio tangibile di questa filosofia. Con funzionalità avanzate di orchestrazione e protezione dei dati, la piattaforma offre una soluzione chiavi in mano che risponde alle esigenze normative e di resilienza delle aziende.
La cybersecurity non è più solo una questione tecnologica, ma una componente essenziale della strategia aziendale. La combinazione di normative stringenti, innovazioni tecnologiche e un panorama di minacce in continua evoluzione richiede un approccio proattivo e integrato. Come sottolinea Cassinerio, “La sicurezza deve diventare un processo continuo, proprio come andare in palestra: non basta farlo una volta, bisogna mantenerlo costantemente.”
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