SolarWinds: gli attaccanti hanno sottratto parte del codice di Azure, Exchange e Intune di Microsoft
di Alberto Falchi pubblicata il 19 Febbraio 2021, alle 16:21 nel canale SecurityMicrosoft ha completato le sue indagini interne sugli effetti dell'attacco a SolarWinds. Non ci sono prove che gli attaccanti abbiano avuto accesso a servizi di produzione o dati degli utenti, ma sono riusciti a trafugare alcune parti di codice
L'attacco a SolarWinds ha avuto un effetto domino, andando a colpire anche le infrastrutture di chi utilizzava le soluzioni dell'azienda. Vittime illustri, che includono agenzie governative e alcune delle imprese più strategiche nel settore IT, inclusa Microsoft, che ha recentemente fornito nuove informazioni sui danni subiti.
Hack di SolarWinds: gli hacker sottraggono parti di codice dei prodotti Microsoft
In un post sul suo blog, Microsoft ha aggiornato i suoi utenti sui risultati dell'indagine interna avviata dove la violazione dei suoi sistemi legata all'hack di SolarWinds. Il colosso di Redmond aveva notato già a dicembre attività sospetta sui suoi sistemi, fatto che l'ha spinta ad incrementare le misure di sicurezza. A quanto emerge, gli attaccanti sono riusciti ad accedere a una serie di file dei repository dell'azienda verso la fine di novembre, prima di essere stati estromessi da Microsoft stessa. I tentativi, questa volta senza successo, sono andati avanti sino ai primi giorni del 2021, quando poi sono stati bloccati definitivamente.
A quanto riporta Microsoft, gli attaccanti non sono comunque stati in grado di accedere a repository completi, ma solo a singoli file. In certi casi, gli attaccanti sono riusciti a scaricare componenti del codice sorgente, nello specifico alcuni componenti di Azure (relativi a servizio, sicurezza e identità), di Intune e di Exchange.
Le ricerche degli attaccanti sembravano mirate alla ricerca di "segreti" (per esempio chiavi di accesso) ma è stata infruttuosa in quanto questo tipo di approccio è proibito dalle linee guida per lo sviluppo imposte dall'azienda. In ogni caso, Microsoft ha effettuato verifiche approfondite e confermato che i repository interessanti non contenevano credenziali di sviluppo.
Microsoft rafforza la sicurezza e abbraccia l'approccio Zero Trust
Per evitare il ripetersi di simili eventi, Microsoft ha rinforzato le sue misure di sicurezza insistendo su due punti chiavi: l'adozione dell'approccio Zero Trust e la protezione delle credenziali privilegiate.
L'approccio Zero Trust significa considerare ogni componente della rete corporate come potenzialmente insicura, così da evitare che un attacco possa espandersi a tutti i sistemi. Per quanto riguarda la protezione delle credenziali, Microsoft suggerisce alle aziende di rinforzare le risorse cloud in maniera tale che una compromissione dei server on-premise non permette agli attaccanti di avere anche l'accesso al cloud.
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