Chimica e informatica: arriva il chip "a bolle"
I ricercatori del MIT mettono a punto una tecnologia che consente di realizzare appositi chip con funzioni di analisi chimica utilizzando piccole bolle di fluidi che simulano il comportamento degli elettroni
di Andrea Bai pubblicata il 14 Febbraio 2007, alle 14:34 nel canale Software
43 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoEhi, piano a sparare a zero sulla ricerca italiana. Ti faccio presente che buona parte delle cause della scarsa produttività dei laboratori italiani è dovuta alla mancanza di fondi, non ad idee inutili. Tant'è che esportiamo tantissimi brevetti, che all'estero fruttano soldi ma che in Italia (non si sa come mai) non interessano a nessuno. Inoltre i ricercatori italiani sono tra i più apprezzati in ambito internazionale (MIT compresa), quindi evitiamo di denigrare i pochi che rimangono qui guadagnando 1/5 dei colleghi americani.
Per quanto riguarda il chippettino non si sta parlando di un processore per PC quindi basta con questa storia del "...ma va 1000 volte più piano".
Insomma...
Non c'è una news recente che diceva che Intel l'abbandonerà (in favore di un esotico metallo di cui ora non ricordo il nome) già con la prossima generazione di chip?
Una cac@t@ con le bolle...............forse è diarrea
Sinceramente questa "invenzione" è la cosa più inutile che abbia mai sentito, degna di essere nominata in "Studio Aperto", come si fa ad usare le bolle al posto degli elettroni , allora usiamo i coriandoli come cartaigienica
bravo. noccioline o popcorn, in gabbietta? -.-
ho fatto in tempo qualche giorno fa a leggere la stessa notizia (però solo della ricerca in corso) sull'RSS di LeScienze.avete presente i macchinari di frankestein? si sta arrivando a quelli se si è riusciti a comandare l'elettricità sottoforma di bit, la luce sottoforma di bit, le onde sonore sottoforma di bit, mancavano i liquidi. e ci son riusciti. ora si possono fare tutti i miscugli che si vuole. ma naturalmente, c'è gente (see up) che non ne è contenta o non è capace di intenderlo.
Una cac@t@ con le bolle...............forse è diarrea
Sinceramente questa "invenzione" è la cosa più inutile che abbia mai sentito, degna di essere nominata in "Studio Aperto", come si fa ad usare le bolle al posto degli elettroni , allora usiamo i coriandoli come cartaigienica
Scusa, ma non stai vedendo oltre un palmo dal naso.
Non é di certo con un chip del genere che farai andare giochini/superpi
Se vuoi velocitá (come me) aspetta i processori che comandano i fotoni sottoforma di bit: questo si che secondo me sará un bel salto prestazionale (inoltre non dovrebbero scaldare, non ci sarebbe la resistenza come nel caso dell' elettricitá
ho fatto in tempo qualche giorno fa a leggere la stessa notizia (però
Starò anche nella gabbietta, ma questa invenzione è una stupidaggine, probabilmente è il lavoro dei una tesi di qualche studente. Non può portare proprio a niente. (chip , memorie ).
frankestein
ho letto l'articolo
Solo a me è venuto in mente l'idea che si possano fare analisi istantanee precisissime?
Vuoi sapere cosa c'è nella tua acqua?
La si fa passare in questi cosi e a seconda di come riflette i fotoni (non la luce! siamo nel microscopico) si capisce quali minerali ci siano.
Vuoi sapere se hai l'aids ADESSO?
Vuoi un controllo biometrico?
Vuoi vedere se l'uranio / polonio / oro / embrione che ti hanno venduto è buono?
E poi la storia ci insegna che le scoperte piu strane e non coincidenti con la visione convenzionale delle cose sono state le piu importanti.
Pensate all'effetto fotoelettrico.
O al lavoro dei Curie sulla radioattività.
Lo studio delle muffe e relativa pennicillina.
O a chuck norris che lancia una mela in testa a Newton.
Per chi ha palrato di italiano, io nn intendevo distinzioni di nazionalità, intendo prorprio al Mit, se ne sentono di tutti i colori da quell'istituto
non si parla di intel/amd, che fanno ricerca a scopo commerciale, ma del più prestigioso istituto di tecnologia del mondo, con i migliori scienziati provenienti da ogni continente... le ricerche hanno in primo luogo scopo puramente scientifico, non devono essere per forza sfruttate commercialmente
se poi dallo scopo scientifico si passa ad un applicazione pratica tanto meglio!
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