Missione italiana delle startup: la tecnologia al servizio della salute
di Alberto Falchi pubblicata il 08 Gennaio 2022, alle 16:01 nel canale StartupApparecchi smart per l'igiene dentale, protesi stampate in 3D per correggere la scoliosi, arti bionici dotati di intelligenza artificiale e non solo: una rassegna delle startup attive nel settore medicale che ITA e Area Science Park/Innovation Factory hanno portato al CES
Fra le realtà innovative selezionate da ITA e Area Science Park/Innovation Factory per la missione italiana al CES, sono presenti una serie di startup attive nel mondo medicale, alcune delle quali abbiamo già incontrato alla scorsa edizione della manifestazione che si tiene all’inizio anno a Las Vegas (in questo caso parliamo del 2020, dato che nel 2021 il Covid ha fatto saltare l’appuntamento). Fra queste BionIT Labs, che sta sviluppando Adam’s Hand, una mano bionica. Parliamo di una protesi artificiale che sfrutta l’intelligenza artificiale per adattarsi automaticamente alla forma e alla dimensione degli oggetti impugnati. Si connette via Bluetooth a tablet o computer per effettuare il fine tuning della calibrazione e impostare ogni dettaglio del suo funzionamento e si connette ai muscoli tramite i Wave Electrodes, i più sottili attualmente disponibili, caratterizzati da uno spessore di soli 9 mm.
Come già anticipato, è da tempo che la startup sta lavorando sul progetto e ha già ottenuto alcuni importanti riconoscimenti, a partire dal Seal of Excellence per l’EIC Acceleration Pilot Programme della Commissione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020, che ha valutato il progetto come “altamente innovativo e meritevole di finanziamento per Impatto, Eccellenza e Implementazione”.
MyLab, lo scanner portatile di Lightscience per eseguire esami del sangue da remoto
Ci sono persone che a causa di alcune patologie sono costrette a eseguire frequentemente esami ematici, fatto che li obbliga a recarsi spesso all’interno di strutture sanitarie per effettuarli, perdendo così molto tempo andando avanti e indietro da ospedali o altre strutture, soprattutto se vivono al di fuori dei grandi centri urbani. La startup comense Lightscience ha avuto un’intuizione: perché non permettere a queste persone di eseguirli direttamente da casa, così da risparmiare tempo e denaro? La soluzione sviluppata dall’azienda si chiama Mylab, uno scanner modulare portatile in grado di digitalizzare i dati spettrometrici di una goccia di sangue ed inviarli direttamente a un centro di analisi dove degli operatori in carne ed ossa valideranno i risultati per poi inviarli all’utente. Il tutto senza dover utilizzare reagenti. Un’idea nata quando la pandemia da Covid si è palesata e si è sentita l’esigenza di poter effettuare test da remoto in maniera semplice, veloce ed economica.
Con BES TEST la startup M2Test vuole migliorare i metodi per la diagnosi dell’osteoporosi
Su Edge9 abbiamo già approfondito il lavoro di M2Test, realtà innovativa fondata da Francesca Cosmi e la figlia Alessandra Nicolosi. BES TEST è l’acronimo di Bone Elastic Structure Test, un nuovo metodo per misurare in maniera semplice ed economica la qualità della struttura interna dell’osso, così da diagnosticare il rischio di fratture. Un test che non nasce per soppiantare gli attuali metodi usati per diagnosticare il rischio di fratture, densitometria ossea in primis, ma si propone di integrarli, dato che i sistemi tradizionali non sono in grado di offrire una diagnosi completa in tutti i casi. Oggi BES Test è un dispositivo medico certificato e già utilizzato e l’attuale obiettivo di M2 Test è quello di diffonderlo maggiormente. Il modello di business non si basa sulla vendita di apparecchiature medicali o di specifici software, ma sulla vendita di servizi: la startup punta infatti a coinvolgere un maggior numero di medici che potranno acquisire le radiografie dei pazienti, caricarle sulla piattaforma BES TEST e ottenere così una diagnosi sul rischio di frattura.
Exos armor: un tutore stampato in 3D per curare la scoliosi
La stampa 3D è un metodo produttivo che sta rivoluzionando numerosi settori e uno di quelli in cui sta facendo la differenza è quello medicale. La manifattura additiva non è ancora matura per la produzione di grandi volumi di pezzi, ma è ideale per realizzare piccoli lotti e, soprattutto, per creare prodotti altamente personalizzati, come le protesi medicali. È il caso di Exos Armor, tutore per la schiena sviluppato dalla startup Exos e destinato a persone affette da scoliosi. Essendo stampato in 3D, è possibile adattarlo alla perfezione alle caratteristiche di chi dovrà indossarlo e rispetto ai modelli tradizionali offre vantaggi in termini di comfort: pesa il 50% in meno, pur essendo molto robusto, e la sua struttura forata aiuta la pelle a respirare meglio quando lo si indossa.
Gli assistenti virtuali al servizio del mondo medicale: la tecnologia Co-PRO di patchai
Quando si devono sviluppare cure personalizzate o fare ricerca su nuovi farmaci, una delle componenti più importanti è il rapporto con il paziente e a tal proposito patchai ha sviluppato la tecnologia Co-Pro sulla base della quale ha sviluppato una piattaforma di patient engagement. Si tratta di una soluzione dedicata a laboratori clinici, dottori, ricercatori, aziende farmaceutiche e, naturalmente, agli utenti finali, i pazienti. L’obiettivo è quello di migliorare l’interazione coi pazienti tramite assistenti virtuali, in grado di abilitare scenari di telemedicina grazie all’integrazione con dispositivi IoT medicali. Semplifica il tracciamento del dosaggio dei farmaci, un dettaglio di grande importanza per chi sta eseguendo test clinici, e aiuta i pazienti a seguire alla lettera i cicli di cura, calcolando anche il Co-Pro Engagement Score, un parametro usato per valutare la tendenza del paziente a rispettare il ciclo di cure che gli è stato prescritto. Fra i vantaggi, il miglioramento della soddisfazione dei pazienti e un maggior coinvolgimento degli individui scelti per i test clinici.
Con Plusbiomedical curare l'igiene orale è più facile
Plusbiomedical è una startup di Brescia che sviluppa dispositivi biomedicali fondata nel 2019 che si è inizialmente finanziata tramite il crowdfunding, grazie al quale ha trovato i fondi per sviluppare uno dei suoi primi prodotti, CWASH, un dispositivo per l’igiene orale che permette di fare a meno di acqua e dentifricio. Parliamo di un bite composto da un polimero a rilascio graduale di mentolo e xilitilo con centinaia di micro setole. Tramite microoscillazioni, consente di lavare tutta l’arcata dentale in soli 30 secondi, e può essere utilizzato ovunque, anche in viaggio. Abbiamo già avuto modo di parlarne in questo articolo.
Alcune startup che fanno parte della missione italiana non erano fisicamente presenti all’Eureka Park. Le difficoltà legate all’emergenza sanitaria non hanno permesso ad alcuni imprenditori di andare a Las Vegas, ma ci è sembrato comunque giusto citare tutte le startup che hanno seguito il percorso di crescita organizzato da Innovation Factory e ITA.
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