Google sarà un operatore di rete mobile in MVNO entro la fine dell'anno
di Nino Grasso pubblicata il 22 Gennaio 2015, alle 15:04 nel canale TLC e Mobile
Google sta portando a termine gli accordi con le compagnie telefoniche per disporre delle loro reti e divenire un operatore telefonico virtuale. Le novità stando a The Information
Google è pronta ad invadere anche il settore dei servizi di rete mobile, probabilmente con la pachidermica leggiadria tipica dei grossi colossi del mondo tecnologico. L'informazione è trapelata da fonti vicine alle aziende citate da The Information, che hanno rivelato i tentativi di Google di cercare di portare a termine accordi di collaborazione con Sprint e T-Mobile per sfruttare i loro network e vendere servizi di rete cellulare con il brand Google.
Il progetto è stato identificato con il nome in codice Nova e vede come responsabile Nick Fox. Google ha iniziato a contattare Sprint circa 18 mesi fa proponendo all'operatore telefonico statunitense una collaborazione per portare avanti gli accordi necessari per realizzare una MVNO. Gli impiegati della società hanno già iniziato a provare il servizio, ma ad oggi non è semplice intuire quali siano i piani di Google come operatore telefonico virtuale.
Sprint e T-Mobile hanno accettato il dialogo senza nascondere le paure di un'eventuale conquista del settore da parte del gigante tecnologico. Fra gli accordi maturati sino ad oggi con Sprint si leggono infatti clausole che attiveranno nuovi negoziati quando - e se - Google raggiungerà una determinata base d'utenza. Del resto Google è nota per essere in grado di ribaltare un mercato facendolo proprio in pochi anni e ha tutte le carte in regola per imporsi anche come operatore telefonico, riuscendo così ad offrire al tempo stesso il mezzo per usufruire del servizio, Android, ed il servizio stesso.
Vendendo piani telefonici in negativo, almeno per i primi periodi, Google potrebbe infatti farsi strada fra le proposte più consolidate del mercato e manipolare quest'ultimo a proprio piacimento, riforgiando il panorama delle offerte telefoniche per le reti mobile. Rendere l'accesso alle reti più accessibile consentirebbe una migliore penetrazione dei propri servizi, riequilibrando con gli introiti di questi ultimi le perdite nella vendita dei piani tariffari come operatore virtuale.
Pensare che Google punti solo al dominio del settore dei servizi di rete cellulare sarebbe comunque sbagliato, o quanto meno improprio. Ottenendo l'uso di molteplici network mobile, Google potrebbe concretizzare sotto un'unica ala gli sforzi sui vari progetti in corso d'opera per espandere la diffusione di internet in tutto il mondo, come Project Loon o SpaceX, offrendo proposte in prima persona commisurate agli investimenti operati e alle capacità economiche dei singoli territori.
Secondo le informazioni trapelate nelle scorse ore, Google potrebbe divenire un MVNO a tutti gli effetti entro la fine dell'anno, consentendo la vendita di pacchetti di servizi attraverso uno store online digitale.
8 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoLOL non credo proprio... Sprint e T-Mobile sono cmq dei giganti... un OPA simile dissanguerebbe persino le risorse finanziarie di Google, e poi non avrebbe senso.
eh ma vedi che tra offrire gli attuali costi e dissanguarsi ce ne passa di strada.. per ora direi che sono in abbondante guadagno con taanto grasso che cola.. se anche domani dovessero fare un pò più di overselling garantendo qualche gb in + non è che si blocca proprio tutto va
Ci sono state l'anno discussioni tra Sprint e T-Mobile per arrivare ad un'acquisizione/fusione, per creare un'unica società in grado di reggere contro AT&T e Verizon.
Sprint ha mollato l'estate scorsa ed ha subito parecchi contraccolpi finanziari.
3 anni prima ci aveva provato AT&T, invano, ad acquisire T-Mobile.
Naturalmente qui si parla di cifre BEN superiori all'acquisizione di Motorola
Solo come operatore virtuale è dura reggere il mercato, ma Google da tempo sta sperimentando nella realizzazione di infrastrutture di rete e non ha nascosto i piani per portare internet "nel mondo".
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