Il private 5G secondo Colt: alla scoperta dei primi casi d’uso della multinazionale

Il private 5G secondo Colt: alla scoperta dei primi casi d’uso della multinazionale

Colt sta iniziando a effettuare le prime sperimentazioni con il Private 5G. Insieme a Mirko Voltolini VP Innovation dell'azienda, abbiamo approfondito il caso d'uso dell'immobiliare francese Icade, che ha usato questa tecnologia per rendere "smart" un edificio di Parigi

di pubblicata il , alle 18:31 nel canale TLC e Mobile
Colt 5G per le aziende
 

Le reti private 5G stanno iniziando a diffondersi e, al contrario di quanto qualcuno potrebbe pensare, non servono solamente a garantire connettività in zone remote, non coperte dalla banda ultralarga, ma vengono implementate anche in ambiti urbani. Colt ha avviato un progetto pilota a Parigi per sperimentare questa tecnologia e fornire una rete di 5G privato ad Icade, una realtà francese attiva nel settore immobiliare. Ne abbiamo parlato con Mirko Voltolini, VP Innovation di Colt Technology.

Il progetto pilota con Icade

Mirko_Voltolini

Icade ha l’intenzione di trasformare il suo business, puntando a far sì che la connettività interna faccia parte delle utility come elettricità, acqua e via dicendo”, spiega Voltolini sottolineando che questo progetto pilota nasce per capire se il 5G privato può essere un elemento in grado di migliorare la connettività interna.  Nel caso di edifici di grandi dimensioni, infatti, non è detto che tutte le zone del palazzo, soprattutto se molto grande, siano adeguatamente coperte dal segnale telefonico. “In questo momento mi trovo a Parigi, in un edificio molto alto, al 17° piano, e internamente non ho connettività con la rete mobile. Posso solo utilizzare il Wi-Fi, non la rete cellulare”, sottolinea Voltolini.  In queste situazioni, l’installazione di una rete di private 5G può fare la differenza. Ma nel caso di Icade questo era solo uno dei vari obiettivi della sperimentazione: l’azienda voleva infatti testare altri casi d’uso. Sistemi per la comunicazione interna fra ufficio, gestire tramite IoT i distributori automatici presenti negli edifici, ma anche testare soluzioni avanzate la videocomunicazione, fra cui dei robot mobili dotati di schermo per effettuare videochiamate in qualsiasi area interna.

Nella visione di Icade, questo progetto mira a portare vantaggi un po’ per tutti: i proprietari degli edifici potranno infatti rendere più attrattivi sul mercato grazie alla tecnologia che integrano, mentre le realtà che si occupano della manutenzione e della gestione della rete interna avranno vedranno semplificate le loro operazioni. Gli utenti finali, invece, potranno beneficiare di connettività ultraveloce e a bassa latenza così come godere dei vantaggi dei casi d’uso che di volta in volta verranno implementati.

Private5G Use Cases

Tutto ruota attorno a OpenRAN

Per questo progetto, Colt ha deciso di affidarsi alla tecnologia OpenRAN, che offre differenti vantaggi: si tratta di uno standard aperto, che non impone di legarsi a un solo produttore per tutte le componenti dell’architettura di rete ma permette di selezionare differenti fornitori per gli impianti radio, le antenne, il software che gestisce il tutto.

advantages private 5G Colt

Siamo partiti valutando il potenziale dalla vista della connettività”, cosa non semplicissima: se già la copertura 4G non sempre è capillare all’interno di edifici molto alti e molto vasti, col 5G le difficoltà aumentano, dato che le frequenze usate da questa tecnologia sono facilmente ostacolate anche dalle sole pareti. È quindi necessario sperimentare sul posizionamento delle antenne per consentire a tutti quelli che si trovano all’interno di sfruttare i vantaggi delle nuove reti cellulari. La connettività è stato quindi il primo caso d’uso, insomma, ma poi Colt ha proseguito con l’implementazione di altri scenari previsti da Icade: la comunicazione evoluta, anche con l’utilizzo di robot come accennato prima, i distributori automatici “smart” e connessi, così come altri utilizzi dell’IoT. In pratica, realizzare uno smart building. Adesso Colt e più o meno a metà dell’implementazione del progetto pilota, e sta lavorando per attivare i rimanenti scenari previsti dalla sperimentazione.

Voltolini ci tiene a sottolineare che Colt non è un fornitore di servizi di rete mobile, ma l’obiettivo di questi test è quello di “fare partnership come questa per creare un ecosistema che ci permette di offrire ulteriori servizi oltre alla connettività di base. L’adozione di una tecnologia come il private 5G ci permette di introdurre un elemento aggiuntivo alla nostre soluzioni per la trasformazione digitale, che si somma a connettività, servizi e sicurezza”. 

Green building e manifatturiero: gli altri test pilota di Colt

La collaborazione con Icade non è l’unica che Colt ha avviato nell’ambito private 5G. A Londra la multinazionale è al lavoro su quello che Voltolini definisce un “green building”, che prevede l’integrazione di una rete 5G privata con una piattaforma software che permette di effettuare l’ottimizzazione dei sistemi interni così da abbattere i consumi relativi al riscaldamento e raffrescamento e all’utilizzo dell’acqua. Un altro progetto è invece in ambito manifatturiero: “gli ingredienti sono gli stessi: private 5G, connettività, cloud, edge, ma il caso d’uso mira a far evolvere i processi interni della fabbrica”. Fondamentalmente, una fabbrica 4.0 che basa la connettività (anche) su una rete 5G privata per il controllo e l’acquisizione dati dei macchinari, così da permettere scenari di manutenzione da remoto e manutenzione predittiva. Questo progetto è attualmente svolto in laboratorio, anzi, in due laboratori: uno in Francia e uno a Londra. “L’intenzione è quella di portarlo poi verso la metà dell’anno ai nostri clienti. Tutti i progetti di Private 5G (non solo quelli di Colt, NdR) però sono ancora in fase sperimentale”, sottolinea Volotini. “Non siamo alla fase primordiale, ma siamo comunque nelle fasi iniziali, quelle che precedono l’implementazione”.

colt private 5gUna delle principali difficoltà è mettere insieme sistemi eterogenei, non progettati per collaborare fra loro. “Abbiamo installato le applicazioni dei nostri fornitori software sui nostri device edge, e l’integrazione con l’hardware, i container, la rete ci mette di fronte a difficoltà per quanto riguarda il design del servizio”. Alcune di queste tecnologie sono poi ancora in fase iniziale, non hanno ancora raggiunto la piena maturità. In Francia, per esempio, è possibile acquistare a basso costo parti dello spettro 5G per usarle, per esempio, per erogare connettività a un campus, ma “la tecnologia non è ancora matura e alcune cose non funzionano come dovrebbero. Abbiamo incontrato problemi di performance”.

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