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Le fondamenta del 5G sono nel cloud. La visione di Ericsson

di pubblicata il , alle 17:21 nel canale TLC e Mobile Le fondamenta del 5G sono nel cloud. La visione di Ericsson

Ericsson crede fermamente nella necessità di rivedere il modello di implementazione e gestione delle reti cellulari con l'arrivo del 5G: sfruttare il cloud creerà reti molto più agili e sicure, oltre che meno costose da implementare e mantenere

 

La vera, dirompente novità del 5G non si vede. Il risultato è però estremamente tangibile. Se per 3G e 4G le novità erano prevalentemente quelle percepibili dall'utenza, ad esempio tramite velocità di connessione sempre più elevate, i cambiamenti più sostanziali per il 5G sono dietro le quinte e includono un nuovo paradigma basato sul software e sull'uso del cloud. Il risultato non è solo un incremento nella velocità di connessione, ma anche una maggiore agilità da parte degli operatori e la possibilità per gli abbonati di usufruire di servizi che prima non erano semplicemente possibili. Ericsson fa il punto della situazione e spiega perché l'evoluzione del 5G sia legata a doppio filo al cloud.

Il 5G Core è nativo del cloud

Le reti cellulari possono essere divise in due: da un lato la rete di accesso, ovvero l'insieme delle celle radio cui si connettono i vari dispositivi come gli smartphone; dall'altro il cuore della rete, costituito da tutti quegli elementi che interconnettono tra loro le varie celle e che permettono a queste di connettersi con il resto del mondo. Nelle specifiche ufficiali in inglese viene chiamato 5G Core e questo è il nome che manterremo.

In tutte le precedenti generazioni, 4G incluso, la componente core della rete era prevalentemente realizzata su apparati specializzati. Il 5G porta invece una ventata di freschezza in questo mercato, dato che si baserà su hardware generico su cui gira il software che virtualizza le funzioni che una volta erano dominio di macchine dedicate, permettendo di sfruttare un ecosistema maggiormente aperto e in cui è possibile sfruttare prodotti di più marchi mantenendo l'intercompatibilità. Tutto questo porta a meno costi, maggiore agilità e possibilità di scelta, maggiore competizione e la possibilità di offrire funzionalità nuove.

Per fare un esempio pratico, si pensi alle reti dedicate: il costo di queste soluzioni è sempre stato alla portata solo di aziende di grandi dimensioni. Con il 5G si utilizzano la virtualizzazione delle funzioni di rete (network function virtualisation, NFV) e le reti definite via software (software-defined networks, SDN), grazie alle quali è possibile implementare il network slicing, ovvero la divisione della rete in fette con caratteristiche differenti a seconda del tipo di applicazione e del cliente. È dunque possibile offrire una rete con caratteristiche specifiche per il singolo cliente aziendale: ad esempio, si può focalizzare la rete sulla riduzione al minimo della latenza nel caso di macchinari industriali connessi e dedicarla allo specifico cliente.

In questo contesto si inserisce il cloud, che sta già rivoluzionando tutti gli altri settori. Il 5G Core è nativo del cloud, ovvero è costruito sfruttando le tecnologie del cloud - in altre parole, è pensato e progettato per sfruttare tecnologie tipiche del cloud come i container. Se combiniamo la capacità di tali tecnologie di evolvere rapidamente e di offrire un'elevata disponibilità con le funzioni della rete, otteniamo un sistema in grado di rispondere velocemente ai cambiamenti, di automatizzare la gestione di molte delle funzioni aumentando così l'efficienza, di offrire nuove funzionalità senza la necessità di acquistare nuovo hardware.

La natura cloud native delle reti implica che sia possibile offrire una robustezza molto maggiore rispetto a prima, combinandola con una scalabilità senza precedenti che consente agli operatori di fornire i servizi necessari sempre, indipendentemente dalla crescita della rete.

Tuttavia questi cambiamenti necessitano un rifacimento completo delle reti degli operatori: un processo lungo e costoso che richiederà anni per essere completato. Per questo motivo molti produttori di apparati di rete, come Ericsson, stanno proponendo un approccio pragmatico che permette agli operatori di sfruttare le nuove tecnologie affiancandole a quelle già esistenti. Ericsson chiama la sua soluzione "5G Core dual mode", perché può essere usata sia in un ambiente puramente cloud che in uno ibrido dove sono ancora presenti soluzioni tradizionali.

Con il 5G più complessità, ma maggiore automazione

Non c'è dubbio che il 5G introduca una complessità di portata molto maggiore rispetto al passato. Il vantaggio derivante dall'uso di tecnologie cloud sta però nella possibilità di introdurre l'automazione nell'equazione: in questo modo si riesce a gestire la complessità contenendo i costi e aumentando l'efficienza.

Il concetto di automazione può apparire astratto, ma non lo è. "Automazione" significa poter scalare le risorse a seconda delle necessità in maniera automatica, reagendo così ai cambiamenti nelle necessità della rete in tempo reale; significa poter effettuare automaticamente controlli sulle funzionalità e riparazioni dei guasti, in tempi molto più brevi rispetto a ora; significa poter aggiornare elementi della rete senza intaccare in alcun modo le sue funzionalità fornendo dunque un livello di servizio e di sicurezza maggiore.

Questa necessità di introdurre l'automazione richiede, però, un cambio completo di paradigma nel modo in cui la rete viene gestita. Non si tratta solo di un cambio tecnologico, ma di un più ampio passaggio verso una nuova mentalità che richiede nuove competenze, nuovi modi di lavorare e nuovi processi. Tutte queste cose richiedono tempo e investimenti, nonché il superamento di importanti sfide, ma il risultato finale è un superamento delle classiche strutture a silo in favore di strutture più agili e orientate ai servizi.

Non da ultimo, il fatto che si faccia affidamento sull'automazione ha risvolti positivi anche sulla sicurezza. Non si parla solo della possibilità di adottare misure di rilevamento delle minacce più efficaci, ma anche di una progettazione dell'intera rete che si basa maggiormente su principi di sicurezza e dell'uso di soluzioni di sicurezza in grado di scalare molto meglio con l'evolversi della rete. Anche in questo caso è possibile sfruttare funzioni di automazione che permettono agli operatori di garantire un livello di sicurezza molto maggiore rispetto al passato: le soluzioni di Ericsson, ad esempio, permettono di coprire l'intera rete con funzioni di sicurezza integrate negli apparecchi di rete, come ad esempio un firewall integrato nei gateway.

5G e cloud: non un futuro distante, ma un percorso che inizia oggi

Potrebbe sembrare che si stia parlando di argomenti che saranno attuali solo tra diversi anni, ma non è così: lo scenario descritto è attuale, tanto che TIM ed Ericsson ne hanno sperimentato con successo l'implementazione nei laboratori TIM di Torino. Il buon esisto di questo primo esperimento ha dimostrato che le promesse delle nuove tecnologie di offrire molto più delle precedenti generazioni sono fondate.

Ci vorrà, però, del tempo perché gli operatori facciano proprio questo cambio di prospettiva e implementino queste nuove tecnologie. Il vecchio detto afferma che chi ben comincia è a metà dell'opera e mai come in questo caso è vero: la prima pietra del cambiamento deve essere posta ora, altrimenti il rischio è di iniziare troppo tardi a implementare una rivoluzione che parte da fondamenta che devono essere nuove.

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