L'intelligenza artificiale per Qualcomm: dall'edge al data center

L'intelligenza artificiale per Qualcomm: dall'edge al data center

In occasione del proprio AI Day Qualcomm annuncia una strategia fatta di prodotti che implementano logica di intelligenza artificiale tanto nei dispositivi mobile e in quelli edge, come per la prima volta anche nel datacenter. Chiave di collegamento di questi due opposti è la tecnologia 5G, forte di bandwidth elevate e di una latenza sempre più contenuta

di pubblicato il nel canale Edge
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E' da tempo che scriviamo di 5G, identificando questo 2019 come l'anno nel quale questa tecnologia diventerà finalmente accessibile sul mercato anche nella nostra nazione. Le tecnologie 5G sono chiamate a cambiare radicalmente non solo la velocità di trasmissione dei dati tra le differenti tipologie di dispositivi mobile, ma ad implementare modalità differenti nell'utilizzo di servizi e tecnologie tanto nell'ambito consumer come in quello professionale.

Il 2019 è l'anno del 5G, abbinato però alla intelligenza artificiale

Qualcomm è una delle aziende più impegnate nello sviluppo e nella diffusione della tecnologia 5G, ma in questo 2019 l'azienda americana abbina al 5G in modo solido anche il tema dell’intelligenza artificiale. 5G permetterà di collegare sempre più dispositivi tra di loro con velocità elevata e latenza ridotta, mentre l’intelligenza artificiale è lo strumento che permetterà di avere strumenti ovviamente connessi ma sempre più intelligenti e adatti alle esigenze degli utenti.

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Il tema dell’intelligenza artificiale è uno dei più discussi da alcuni anni a questa parte, ma Qualcomm tiene a sottolineare come internamente abbia iniziato ad occuparsi di queste tematiche da circa 12 anni. Da questo nasce AI Day 2019, il primo appuntamento organizzato da Qualcomm a San Francisco e incentrato proprio su come la logica di intelligenza artificiale integrata nelle differenti tipologie di dispositivi porterà a trasformare prodotti e servizi. AI Day è la sede di alcuni annunci di prodotto, tanto nel settore dei datacenter come in quello dei dispositivi mobile, ma più di questo è occasione per valutare l’evoluzione futura delle tecnologie di intelligenza artificiale e come queste cambieranno prodotti, scenari ed esperienze d’uso della tecnologia.

la logica di intelligenza artificiale integrata nelle differenti tipologie di dispositivi porterà a trasformare prodotti e servizi

Colpisce sicuramente vedere come Qualcomm proponga soluzioni che integrano della logica specifica per l'intelligenza artificiale che vanno dal dispositivo mobile, o meglio dovremmo dire dall'edge, sino al datacenter. Qualcomm però parla in modo specifico di edge cloud, volendo in questo modo identificare quella nuova categoria di dispositivi che si trovano quale punto di unione tra i dispositivi edge e mobile e il mondo cloud del datacenter.

Lo sviluppo dell'edge cloud è un mercato strategico per Qualcomm: completamente nuovo, con meno barriere all'ingresso rispetto al mondo dei datacenter tradizionali, nel quale il consumo dei dispositivi è critico ai fini dell'installazione molto più di quanto non lo sia nel datacenter. Da questo l'annuncio della soluzione Cloud AI 100 e in generale un lavoro che va nella direzione per Qualcomm di fornire soluzioni che siano in grado di rispondere alle esigenze specifiche dell'edge cloud.

tra dispositivi edge e mondo dei datacenter Qualcomm introduce l'edge cloud

E' edge cloud, quindi, tutto quello che può essere identificato come un piccolo datacenter che è posizionato in prossimità dei dispositivi che raccolgono dati da elaborare, anello di congiunzione ove necessario con i grandi centri di calcolo in cloud. Pensiamo ad esempio ad una fabbrica nella quale sono presenti, lungo le linee di produzione, vari dispositivi e sensori: la tecnologia 5G li connette ad un edge cloud centrale, con lo scopo di raccogliere dati ed elaborarli secondo logiche di intelligenza artificiale per ad esempio prevedere il verificarsi di eventuali ritardi nella produzione. Minima latenza, grazie al 5G, ma potenza di elaborazione con intelligenza artificiale che è superiore nell'edge cloud a quanto ottenibile con i soli dispositivi edge.

Qualcomm Cloud AI 100 è il nuovo prodotto annunciato dall’azienda americana: si tratta di una scheda PCI Express sviluppata per l’AI inference che verrà installata all’interno di sistemi installati nei datacenter. Per il momento Qualcomm ha fornito solo informazioni preliminari, indicando per il chip cuore di questo prodotto l’utilizzo della tecnologia produttiva a 7 nanometri. Nel corso della seconda metà dell’anno l’azienda fornirà ulteriori dettagli, avvicinandosi la data di introduzione ufficiale sul mercato. Un prodotto di questo tipo è stato sviluppato per accelerare le operazioni IA nei data center in modo netto, con il plus di poter integrare un elevato numero di schede in un singolo server grazie anche al design che prevede raffreddamento completamente passivo e un livello di consumo non dichiarato ma tendenzialmente molto contenuto.

prestazioni per watt almeno 10 volte superiori a qualsiasi altro chip per l’IA inference sul mercato

Le prestazioni per watt di consumo sono di almeno 10 volte superiori a qualsiasi altro chip per l’IA inference disponibile quest’oggi sul mercato: questo il dato più significativo rilasciato da Qualcomm con riferimento a Cloud AI 100. Vedremo Cloud AI 100 implementato non solo nei datacenter ma anche in molte soluzioni edge cloud, proprio pensando al focus con il quale l'azienda americana vuole entrare in questo settore nascente.

Passando al versante mobile Qualcomm ha annunciato 3 nuovi SoC della famiglia Snapdragon, destinati non a dispositivi top di gamma ma a quelli di fascia media: Snapdragon 655, Snapdragon 730 e Snapdragon 730G implementano specifiche ottimizzazioni nelle aree della fotocamera, dell'intelligenza artificiale e del gaming. Si tratta dei 3 scenari d'uso maggiormente sfruttati e ricercati nei dispositivi mobile moderni e non stupisce l'azienda impegnarsi sempre più in questi ambiti anche per terminali non posizionati nel segmento di fascia più alta del mercato.

Cristiano Amon, Presidente di Qualcomm, ha sottolineato come l'adozione delle tecnologie 5G sia ormai una realtà non solo per Qualcomm ma per tutto l'ecosistema degli operatori mobile. E' questa la prima volta nella quale in una nuova generazione di tecnologia di connettività la componente hardware, nella forma dei dispositivi mobile compatibili 5G, giunge sul mercato prima dell'infrastruttura dei carrier. E' un passaggio fondamentale questo, che lascia capire quale interesse vi sia per la rapida adozione del 5G da parte del settore nel suo complesso.

vi è molta attenzione per il 5G non solo da parte degli operatori ma anche delle organizzazioni di governo

Lo scenario attuale della diffusione della connettività 5G in Europa è per Amon a un buon livello generale, con alcune nazioni che sono più avanti di altre: tra queste segnala il Regno Unito e l'Italia. In generale la percezione è che vi sia molta attenzione per il 5G non solo da parte degli operatori ma anche delle organizzazioni di governo, chiamate a regolamentare al meglio l'implementazione dell'infrastruttura necessaria. Per questi enti Amon vede un'attenzione maggiore rispetto a quanto avvenuto con gli standard precedenti, per via della consapevolezza delle ricadute pratiche che le tecnologie 5G avranno nel futuro della società.

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Osservando l'evoluzione dei dispositivi mobile appare evidente come questi siano, anno dopo anno, dotati di una potenza di elaborazione sempre più elevata. L'adozione della tecnologia 5G richiede del resto che gli utenti abbiano tra le mani prodotti che siano dei veri e propri personal computer tascabili, così come sono i moderni smartphone: questi sono infatti in grado di sfruttare le caratteristiche proprie delle reti 5G, cioè l'elevata bandwidth e soprattutto la ridotta latenza.

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Il futuro si sposta nella direzione di dispositivi mobile sempre più potenti, dotati al proprio interno di logiche di intelligenza artificiale sofisticate che possano venir sfruttate dalle App per rendere l'esperienza degli utenti sempre più completa. Più dati i sensori edge saranno in grado di raccogliere, maggiore la potenza di elaborazione richiesta per processarli. Non tutto però può venir processato efficacemente in locale: corre quindi in aiuto la tecnologia 5G, che permette il collegamento ad ampia banda e ridotta latenza tra i dispositivi edge e i grandi datacenter nei quali i dati possono essere trasferiti ed elaborati in modo più sofisticato dalle logiche di intelligenza artificiale.

non tutto può venir processato efficacemente in locale: la tecnologia 5G arriva in aiuto

Ed ecco quindi ben evidenziata la contrapposizione tra edge e cloud: il primo deve essere sempre più potente anno dopo anno, permettendo di elaborare più dati in tempo reale e quindi dare risposta alle necessità di App e utenti. Il secondo cresce sempre più in capacità di elaborazione e potrà venir sfruttato al meglio in tempo reale grazie proprio alla velocità e alla ridotta latenza assicurata dalla connettività 5G. In questi due ambiti, di fatto ai due estremi, Qualcomm si impegna ad essere presente con le proprie soluzioni. Se nel mondo dei dispositivi edge l'azienda americana ha una storia di lungo periodo, molto interessante è la volontà di entrare nel mondo dei datacenter con un acceleratore per l'intelligenza artificiale come Cloud AI 100. Qualcomm può sicuramente portare in dote la propria esperienza nello sviluppo di SoC capaci di abbinare elevata potenza di elaborazione a consumi molto contenuti, ma resta da capire quale potrà essere la risposta del mercato. I precedenti tentativi in questa direzione, con soluzioni CPU basate su architettura ARM specifiche per il mondo dei datacenter, non hanno del resto raccolto il successo inizialmente sperato.

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Quello che pare certo è che l'intelligenza artificiale andrà a caratterizzare sempre più i dispositivi che utilizzeremo ogni giorno, tanto sul lavoro come nella vita privata: capaci, grazie alla loro logica, di raccogliere ed elaborare dati così da migliorare la nostra esperienza d'uso quotidiana. Si potrebbe pensare che questo conduca ad una società che è fatta di dispositivi che analizzano sempre più i nostri comportamenti, per certi versi spiandoci: è possibile vederla in questo modo, anche senza voler diventare cospirazionisti a tutti i costi. Ponendoci su un diverso punto di osservazione possiamo invece riflettere sul principale effetto dato dall'utilizzo dell'intelligenza artificiale nel settore dell'automobile e della guida autonoma: quello di evitare incidenti, e quindi salvare vite umane. La tecnologia, del resto, dovrebbe essere sempre un mezzo e non un fine: l'obiettivo è rendere migliore la vita, ove possibile.

3 Commenti
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tommy78110 Aprile 2019, 09:05 #1
Per come la vedo io stiamo dando troppo potere all'a.i., sia dal lato software che, con i dispositivi connessi, dal lato hardware. Permettere a un pc di accendere e spegnere un interruttore fisico potendo pure "decidere" di vanificare l'intervento fisico dell'utente è troppo dal mio punto di vista. Non occorre evocare scenari apocalittici ma la semplice razionalità dovrebbe porre paletti ben precisi a queste società che puntano solo a fare cassa senza preoccuarsi delle conseguenze. Pure sul 5G aprireri una seria riflessione.
babbos7911 Aprile 2019, 11:55 #2
Skynet e l'apocalisse sono vicine
ComputArte11 Aprile 2019, 13:48 #3

5G...cui prodest?!

Proviamo a capire alcune cose:
1) il 5G diminuisce tempi e aumenta banda....MA PER QUALE SCOPO?
....sempre per far goiungere in maniera più "efficiente" tutti i dati al "CLOUD" (....che non scodiamoci essere il server di qualcuno che ha interesse a "gestire" i dati degli altri! )
2) Gestire i dati degli altri porta tanti soldi! quindi chi riesce a monetizzare ha fatto e sta facendo tanbti soldi.
3) Chi produce dati ( utenti, aziende, isitituzioni ) sta guadagnando dai propri dati? CERTAMENTE NO
4) Le potenze computazionali offerte e le capacità di storage a livello commerciale sono enormi e non esiste un collo di bottiglia tecnologico che consenta a chi produce dati di completare tutte le operazioni in locale.

Tutto ciò premesso, è evidente constatare che il 5G serve a chi sta usurpando, spiando e rubando dati....e i verbi scaturiscono semplicemente dal GDPR!
Avallare la tecnologia del 5G senza proteggere i dati significa aumentare il potere dei soliti furbetti del pianetino.....con conseguenze nefaste per tutti !

Ben venga il 5G per la fornitura di servizi utili come la teleassistenza , ma solo con una logica che protegge il dato PRIMA di entrare in rete ....alias....avere potenza computazionale IN LOCALE ( e non solo "edge" minima sufficiente, ma VERA e PERFORMANTE)

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