Lenovo e Dallara: un binomio che fa sfrecciare le auto a oltre 400 km/h. Ecco il viaggio

Lenovo e Dallara: un binomio che fa sfrecciare le auto a oltre 400 km/h. Ecco il viaggio

''L'innovazione nasce dall'errore e per far sì che questo sia un vantaggio si deve sperimentare, sbagliare, ricominciare e capire dove migliorare, velocemente''. Le parole di Andrea Pontremoli, CEO di Dallara, fanno capire fin dove l'azienda può spingersi oggi grazie ad un complesso ambiente HPC realizzato ad hoc da Lenovo. Lo abbiamo visitato per capire cosa si respira a Varano de' Melegari.

di pubblicato il nel canale Innovazione
Lenovo
 

Spiegare cosa si respira quando si arriva a Varano de' Melegari di fronte all'ingresso di una delle realtà che forse meglio incarna il made in Italy più autentico, è senza dubbio difficile. Si capisce però, sin da subito, di essere di fronte ad un monumento imprenditoriale fatto di persone che amano non solo quello che fanno ma soprattutto il territorio. È un punto imprescindibile per Dallara, azienda leader nella realizzazione delle scocche ed altre parti automobilistiche per le principali case - Alfa Romeo, Audi, Bugatti, Ferrari ma anche Lamborghini, Maserati - e anche per le monoposto dei campionati di Formula 1, Formula 2, Formula 3, IndyCar come anche GP3, Indy Lights, Formula E e molto altro ancora.

Dallara è protagonista della transizione dalla meccanica al digitale puntando da sempre sulle tecnologie innovative e sulla sperimentazione. Ed è proprio qui che entra in gioco Lenovo, da anni collaboratore stretto dell'azienda di Pontremoli, che ha realizzato nel 2019, aggiornandolo nel 2022 (per supportare la progettazione della Dallara EXP), un ambiente HPC in Dallara capace di permettere agli ingegneri della casa automobilistica di modellare in 3D, di realizzare analisi strutturali, di calcolare fluidodinamica computazionale, di portare avanti lavori di analisi su elementi finiti, sul simulatore di guida o anche nella galleria del vento, con velocità e risparmi di tempo che nessun altro ad oggi riesce ad ottenere.

Quello tra Dallara e Lenovo è un binomio votato alla velocità, in tutti i sensi, per portare a termine il lavoro di messa a punto delle scocche nel minor tempo possibile garantendo al cliente finale di avere la macchina più veloce di sempre. Per capire al meglio questo tipo di relazione tra Dallara e Lenovo abbiamo camminato tra gli uffici, gli hangar e il museo incontrando chi ogni giorno cerca di spingere le proprie aziende a superare i limiti imposti dalla fisica: Andrea Pontremoli, CEO e General Manager Dallara, e Alessandro de Bartolo, Country General Manager, Italy, Infrastructure Solutions Group, Lenovo.

L'innovazione di Dallara è basata sull'errore

''Tutta l'innovazione che si fa in Dallara è basata sull'errore. Si deve poter e saper sbagliare per essere innovativi. Sbagliando però molto velocemente e soprattutto sbagliando a basso costo'' sono le parole di Andrea Pontremoli, CEO e General Manager di Dallara, con cui abbiamo avuto l'opportunità di parlare per un paio di ore direttamente nel museo storico dell'azienda realizzato per i visitatori da Gianpaolo Dallara, fondatore e presidente della casa automobilistica.

''Perché si deve venire in Dallara come clienti? Ogni weekend in giro per il mondo a correre ci sono almeno 300 auto con un qualche 'pezzo' marchiato Dallara. Questo significa per Dallara avere sempre e costantemente una mole di dati che nessun altro possiede. E questo è senza dubbio un vantaggio importantissimo se non fondamentale che permette a Dallara di validare modelli matematici che servono alla realizzazione di una scocca o di un componente sempre più perfetto, innovativo e performante. Ed è fondamentale in questo anche la competizione, uno degli strumenti più importanti per essere innovativi. Tutto questo però non è nulla se non si sbaglia, se non ci si basa sull'errore. Potrebbe essere una frase sconcertante, e per certi versi lo è, ma in Dallara si lavora proprio così. Per poter essere innovativi come lo siamo noi si deve poter sbagliare. Se non si sbaglia non ci si spinge oltre e si rimane dove si è ossia conservativi senza risultare davvero innovativi. Ecco perché la maggior parte delle case automobilistiche e da corsa si rivolgono a Dallara.''

Si capisce subito dalle parole di Andrea Pontremoli quanto ci sia di IBM nel suo percorso precedente a Dallara. Il CEO e General Manager è un uomo che parla non per sentito dire dai suoi collaboratori ma perché ha studiato e ha messo in pratica già in passato quello che oggi decide di intraprendere nella sua azienda. Un'esperienza propedeutica che sancisce un passaggio fondamentale ossia quello ''dalla teoria alla pratica'' che in qualche modo è nulla senza la collaborazione con Lenovo e i suoi sistemi computazionali.

Lenovo infatti subentra in questi processi e consente di farlo con tempi di risposta bassissimi. A dire la sua c'è Alessandro de Bartolo, Country General Manager, Italy, Infrastructure Solutions Group, Lenovo“La fortuna che abbiamo come Lenovo è la molteplicità degli ambiti in cui opera Dallara che con il sostanziale monopolio nel settore rappresenta un cliente avanzato dal punto di vista tecnologico e ci mette di fronte a grandi sfide; un contesto in cui reale e virtuale si mischiano e telemetrie e setup devono essere implementati quasi in tempo reale, richiedendo calcoli eterogenei sullo stesso sistema. Tra le nostre realtà c’è un continuo scambio di competenze in un percorso continuo”.

Lenovo e l'High Performance Computing per Dallara

Come ci spiega Andrea Pontremoli, per realizzare un'auto da corsa solitamente ci si impiega circa 9 mesi di lavoro in Dallara. Durante questo lungo periodo l'azienda realizza almeno 40.000 concept differenti dell'auto. Tutto questo lavoro avviene tramite prove in galleria del vento con modellini a dimensioni ridotte del 50% rispetto a quelle reali. Sono realizzati come una sorta di lego ossia ogni pezzo viene stampato con speciali stampanti 3D che lavorano 24 ore su 24 e assemblato sul prototipo. Quello che però differenzia Dallara da altri competitors è tutto il lavoro che avviene nei primi 8 mesi dei 9 totali per realizzare un'auto. Sì, perché in 8 mesi in Dallara si lavora esclusivamente tramite simulazioni digitali che permettono di valutare i risultati e modificarne qualsiasi aspetto senza perdere tempo. Solo successivamente si passerà a costruire realmente l'auto per portarla su test reali.

Ed è proprio in questi 8 mesi che in Dallara entra in gioco Lenovo con il suo ambiente HPC ossia High Performance Computing. A cosa serve il supercomputer? L'abbiamo detto precedentemente: le simulazioni con il supercomputer permettono, in soli 8 mesi di realizzazione l'auto, di scoprire come si comporterà prima ancora di realizzarla fisicamente per poi portarla davvero sulla strada. È facilmente intuibile che per risolvere queste simulazioni in Dallara si ha bisogno di risorse di calcolo sempre più potenti. Lo sviluppo di auto di questo livello richiede una quantità enorme di lavoro. Per questo in Dallara si affidano a strumenti di simulazione e di analisi con complessità di calcolo talmente elevati da necessitare di un hardware estremamente potente oltre che versatile.

Tecnicamente sappiate che l'ambiente HPC di Lenovo realizzato ad hoc per Dallara è composto da 142 nodi Lenovo ThinkSystem SR630 V2 e otto nodi Lenovo ThinkSystem SR650 V2. Le prestazioni, migliorate di sei volte rispetto a qualche anno fa, sono state possibili grazie all'integrazione di processori Intel Xeon. Non solo, perché Dallara ha anche introdotto un sottosistema di storage basato sulla soluzione Lenovo Distribuited Storage Solution for IBM Spectrum Scale (DSS-G) insieme ad un array di storage ibrido Lenovo ThinkSystem DE6000H ad alte prestazioni.

I sistemi di storage e di calcolo sono collegati con una rete InfiniBand ad alta velocità e bassa latenza da 100Gb, una rete interna Ethernet ad alta velocità da 25Gb e una rete di gestione Ethernet da 1Gb, tutte basate su switch NVIDIA-Mellanox. Questo ha permesso a Dallara di disporre delle prestazioni estreme del cluster per simulare, ad esempio, un modello da 800 milioni di celle ossia un'auto completa e facendolo per la prima volta in assoluto.

“Oggi possiamo svolgere modelli CFD in sole due ore e mezza. In precedenza occorrevano cinque ore, quindi si tratta di un miglioramento enorme. Quest’anno siamo stati in grado di eseguire una particolare simulazione della scia del veicolo, con 1,25 miliardi di celle, in sole 12 ore. Possiamo inoltre effettuare diverse simulazioni in contemporanea e in questo modo i diversi team e divisioni non devono attendere il proprio turno per effettuare le proprie analisi”.

Il simulatore di guida unico al mondo è di Dallara

A tutto questo si aggiunge anche quello che è un passaggio fondamentale per la realizzazione delle auto più veloci su pista: il simulatore di guida. In Dallara ne posseggono due, uno a Varano dè Melegrani e uno ad Indianapolis. Sono unici al mondo, solo Ferrari ne possiede uno simile ma meno sofisticato e soprattutto non aperto ai clienti, per prestazioni e per innovazione. È un enorme ''ragno'' posto al centro di una altrettanto enorme hangar. Viene mosso da una serie di computer comandati da esperti ingegneri che possono simulare ogni tipo di gara, circuito, ambiente, auto da corsa e soprattutto ogni tipo di parametro capace di influire sulle prestazioni dell'auto ancora non esistente.

Sì, perché il simulatore di guida in Dallara nella maggior parte delle volte serve per capire come va un'auto ancora non fisicamente esistente. È il vantaggio che abbiamo detto in apertura ossia quello di procedere prima con le simulazioni e solo dopo con la realizzazione dell'auto. È il vantaggio dell'errore che porta a tempi sempre più rapidi per realizzare effettivamente una supercar. Utilizzare il ''ragno'' permette di modificare l'auto virtualmente senza costi enormi che si avrebbero invece se lo si facesse fisicamente su di un prototipo.

Il simulatore, basato su piattaforma open source alimentato dal supercomputer HPC di Lenovo, permette di avere le medesime sensazioni che si avrebbero sulla strada grazie ad una mole di dati provenienti da modelli matematici di Dallara ma anche dai produttori della meccanica dell'auto, del motore, degli pneumatici, degli ammortizzatori e così via. Sono più di 60.000 parametri che vengono gestiti dal simulatore in tempo reale garantendo a chi si siede nella cabina di pilotaggio del ''ragno'' di avere la percezione di guidare realmente l'auto senza delay anche se invece lo sta facendo virtualmente.

Dallara e Lenovo: un binomio imprescindibile

Dallara e Lenovo sono insieme da oltre 10 anni ed è un rapporto capace di far spingere entrambe le aziende dove pochi altri sono riusciti ad arrivare. C'è uno scambio continuo di dati tra di loro con Dallara che richiede sempre più potenza e tempi sempre più stretti per realizzare calcoli estremamente complicati e Lenovo che propone algoritmi di intelligenza artificiale sempre più sofisticati e capaci di massimizzare i sistemi evitando momenti morti e accorciando i tempi di realizzazione di una supercar a marchio Dallara.

''Realizzare vetture da competizione veloci e sicure, puntando all'eccellenza'' sono le famose parole di Gianpaolo Dallara. Dallara oggi ha più di 700 dipendenti con una serie di iniziative che prevedono di ''fare sistema'': da qui la realizzazione della Dallara Accademy, che collabora con le Università del Muner (Motorvehicle University of Emilia-Romagna) per la formazione degli ingegneri del domani. Un consorzio sul territorio che mette insieme alcune aziende come Ferrari o Lamborghini, quattro università dell’Emilia Romagna e in collaborazione con Cineca e Cnr, per il supporto a sei lauree magistrali per la formazione di ragazzi di tutto il mondo.

Tutto questo ci riconduce a ciò che abbiamo detto ad inizio articolo ossia non è facile spiegare a parole cosa si respira quando si arriva a Varano de' Melegrani. Entrare però nel museo Dallara, toccare con mano le auto che hanno fatto la storia dell'azienda e del mondo delle corse, girare tra gli uffici dove gli ingegneri plasmano le supercar, vedere all'azione il ''ragno'' simulatore di guida, tutto grazie ad un supercomputer Lenovo di ultimissima generazione, garantisce un'esperienza difficile da replicare in altre aziende. Qui tecnologia e il motorsport, Dallara e Lenovo, uniscono le forze per spingere sempre più in alto l'asticella portando applicazioni pratiche anche nel mondo della produzione.

2 Commenti
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jepessen21 Novembre 2023, 17:05 #1
Il "ragno" del simulatore, giusto per completezza, e' una "piattaforma di Stewart", utilizzata molto anche nei simulatori di volo, per avere una cabina che si muove su sei gradi di liberta', per simulare tutte le accelerazioni tipiche di un velivolo (ma non sono quelle piu' sofisticate; ci sono simulatori di camion che si basano su piattaforme a nove gradi di liberta'). Per farla semplice, inclinando la piattaforma indietro, una componente del vettore gravita' spinge la schiena verso il sedile, simulando un'accelerazione Il fatto che la cabina sia chiusa serve perche' cosi' il pilota non vede i riferimenti esterni fissi, e quindi non si accorge che sta solamente ruotando invece che accelerando...

Comunque non e' male come simulatore, vedo gli attuatori decisamente sovradimensionati per una cabina di quel tipo, ma sicuramente serve per gestire accelerazioni maggiori rispetto a quelle di un simulatore di volo civile. D'altronde vedo dalle immagini che e' della MOOG, che sono ragazzi che sanno quello che fanno, c'ho avuto qualche chiaccherata molto istruttiva.

Per il software, avere un modello di guida che si adatta ai risultati delle simulazioni numeriche deve essere un bel pezzo di software, non mi dispiacerebbe dargli un'occhiata... Anche riguardo la parte open-source, perche' dal loro sito non spunta niente a riguardo.
v10_star22 Novembre 2023, 09:41 #2
in ferrari ne avevano uno uguale fino ad un paio d'anni fa e l'hanno sostituito in favore di uno in piano di provenienza UK.
Mi par di ricordare che uno dei problemi principali del ragno era la latenza, troppa per le f1 attuali.

Forse il ragno ci sta ancora dentro con lo sviluppo di un'auto di categoria lmdh

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