SAP Sapphire 2025: con Joule l'intelligenza artificiale guida app, dati e decisioni
di Vittorio Manti pubblicato il 29 Maggio 2025 nel canale Innovazione
A Madrid SAP rilancia sulla visione di un ecosistema integrato dove app, dati e AI generano un circolo virtuoso capace di affrontare l’incertezza globale. Joule diventa l’interfaccia universale del business, anche oltre il perimetro SAP
Nel contesto economico attuale, dominato da instabilità geopolitica, pressioni normative e rivoluzioni tecnologiche, la vera sfida per le imprese non è tanto eliminare l’incertezza quanto gestirla in modo più efficace. Questo il messaggio chiave lanciato da SAP durante il keynote di apertura di Sapphire 2025 a Madrid: aiutare i clienti a diventare più resilienti, competitivi e proattivi. “Bring out your best”, lo slogan scelto quest’anno, è una promessa che si fonda sull’integrazione profonda fra tre elementi interconnessi: applicazioni, dati e intelligenza artificiale. Un approccio definito come “flywheel”, ovvero un volano che accelera man mano che ogni componente alimenta le altre in un ciclo continuo di valore.
Durante l’evento Edge9 ha intervistato Jesper Schleimann, Head of Business AI EMEA di SAP, e Heiko Schletz, Head of Governance, Methods and Systems di BSH.
Il flywheel di SAP: app, dati, AI
Nel modello presentato da Christian Klein, CEO di SAP, le applicazioni rappresentano il punto di partenza: SAP gestisce alcuni dei processi aziendali più critici al mondo, in modo end-to-end e cross-industry. Queste app generano una base dati unica per profondità e rilevanza semantica, che alimenta a sua volta la Business AI. Quest’ultima, innestata nelle stesse app, chiude il cerchio riportando intelligenza e automazione direttamente nei processi. Un ciclo virtuoso che può essere replicato su scala globale.
Protagonista dell’evoluzione AI di SAP è Joule, il copilota AI integrato in tutte le applicazioni SAP e ora anche in grado di operare all’interno di applicazioni terze. Grazie all’acquisizione di WalkMe, Joule diventa un assistente sempre presente e proattivo: una demo su ServiceNow ha mostrato come l’assistente sia in grado di identificare problemi nella supply chain, proporre fornitori alternativi, recuperare offerte da email, avviare ordini in S/4HANA e chiudere ticket, il tutto orchestrando app diverse e interfacciandosi anche con Gmail e LinkedIn.
SAP ha inoltre arricchito la piattaforma con una libreria in espansione di Joule Agents, agenti AI capaci di operare autonomamente su processi complessi in ambiti come finanza, HR, supply chain, customer experience. Il tutto poggia su una base dati armonizzata, elemento chiave per garantire contesto, precisione e azione coordinata. Entro la fine dell’anno, SAP prevede di superare i 400 scenari generativi integrati, confermando l’impegno a trasformare i processi aziendali in logiche “reason and act”, che superano il tradizionale “insight to action”.
Temi ribaditi nell’intervista con Jesper Schleimann, che ha descritto Joule come la nuova interfaccia universale del business, un “sapient colleague” che, grazie anche all’integrazione con WalkMe, esce dai confini delle app SAP per assistere gli utenti ovunque si trovino. Alla base c’è il knowledge graph proprietario, che connette entità e relazioni aziendali per ridurre le allucinazioni e aumentare la precisione dell’AI. Schleimann ha anche sottolineato il ruolo della SAP AI Foundation e del Prompt Optimizer nel rendere semplice e controllata l’adozione di modelli linguistici, inclusi quelli europei come Mistral, anche in ambienti sovrani. Infine, ha confermato che la prossima evoluzione saranno gli agenti intelligenti: orchestrati da Joule, capaci di interagire tra loro e operare su scala organizzativa, per trasformare le aziende in “enterprise AI-first” dove l’uomo torna al centro, delegando all’AI le attività ripetitive.
Partner strategici per un ecosistema aperto
SAP rafforza anche la propria apertura all’ecosistema, con partnership mirate a consolidare presenza globale e funzionalità avanzate. Con Alibaba, SAP offrirà in Cina il proprio Business Suite in cloud su hyperscaler locale, includendo anche l’integrazione con i modelli linguistici cinesi. Ed entro la fine dell’anno, SAP Business Data Cloud sarà disponibile su tutti i principali hyperscaler globali: AWS, Azure e GCP, offrendo alle aziende una libertà di scelta infrastrutturale senza precedenti e un accesso più ampio a dati armonizzati in ambienti multicloud.
Particolarmente rilevante la collaborazione con Perplexity, realtà specializzata in sistemi di risposta generativa basati su AI, che consente a Joule di rispondere a domande complesse combinando dati interni SAP e contenuti esterni non strutturati. Grazie all’integrazione tra Joule e il knowledge engine di Perplexity, gli utenti possono ottenere risposte arricchite da grafici, tabelle e spiegazioni contestuali, partendo da semplici domande formulate in linguaggio naturale.
Un esempio pratico illustrato durante il keynote: un CFO che legge una notizia online su nuove tariffe doganali può chiedere a Joule l’impatto di queste misure sul proprio business in un determinato paese. Joule, sfruttando l’integrazione con Perplexity, collega automaticamente l’informazione esterna con i dati interni dell’azienda (prodotti, margini, mercati coinvolti) e restituisce una simulazione degli impatti, suggerendo possibili strategie di mitigazione. Il risultato è una migliorata capacità decisionale che permette agire in modo più veloce e informato.
L’approccio combina dunque la forza semantica dei dati SAP con la capacità di contestualizzazione dinamica di Perplexity, offrendo una nuova frontiera per la business intelligence conversazionale. Joule non si limita a generare risposte, ma guida gli utenti attraverso decisioni operative basate su evidenze verificabili, riducendo il tempo tra analisi e azione.
Oltre a Perplexity, SAP ha annunciato una nuova collaborazione con Adobe, che prevede lo sviluppo di applicazioni intelligenti in grado di unire i dati finanziari di SAP con le informazioni di marketing presenti nell’Adobe Experience Platform. L’obiettivo è ottenere pianificazioni finanziarie più accurate e iniziative di marketing più mirate e data-driven, rafforzando la sinergia tra operation e customer engagement.
Oltre ai partner, a SAP Sapphire erano presenti diversi clienti, che hanno raccontato il percorso che le aziende stanno seguendo e di come le varie soluzioni di SAP supportano la loro trasformazione digitale. Un esempio è BSH, azienda che produce elettrodomestici con marchi come Bosch: durante l’intervista con Heiko Schletz è emerso un approccio pragmatico e multilivello all’adozione delle tecnologie SAP, con un percorso di transizione a S/4HANA iniziato nel 2019, già affiancato da soluzioni cloud come SAC e Business Data Cloud. L’adozione dell’AI non è vissuta come fine a sé stessa, ma come leva per accelerare i tre pilastri del controllo di gestione: misurare la performance, analizzare le deviazioni e migliorare la capacità predittiva. Il primo caso d’uso pilota è stato selezionato proprio in area controlling, con l’obiettivo di generare valore concreto e costruire fiducia nell’uso quotidiano dell’AI da parte dei team. “AI is not a purpose on its own,” ha sottolineato Schletz, sintetizzando l’approccio di BSH: non inseguire la tecnologia, ma integrarla dove può davvero fare la differenza.
Verso una suite sempre più intelligente
Durante il keynote sono stati presentati anche nuovi scenari generativi (oltre 230 già attivi, 400 entro l’anno) e l’evoluzione della AI Foundation su BTP, ora con supporto per modelli linguistici di ultima generazione sviluppati in Europa (i cosiddetti “frontier models”) e nuovi strumenti come il Prompt Optimizer, sviluppato con il laboratorio Not Diamond. Obiettivo: liberare le aziende dai vincoli dell’engineering dei prompt e permettere un’adozione modulare e trasparente di diversi LLM. Questa funzione permette, con un semplice click, di adattare prompt esistenti a nuovi modelli, migliorando accuratezza e costi di inferenza, anche in ambienti regolamentati.
Importante anche l’annuncio di AI Agent Hub, un sistema di orchestrazione e governance degli agenti intelligenti, che consente di mappare ogni agente AI a processi e capability aziendali, verificarne la conformità e individuare lacune da colmare con nuovi agenti, anche di terze parti.
Un esempio concreto della visione flywheel è arrivato da Vodafone: l’azienda ha illustrato come l’unificazione delle applicazioni SAP, l’integrazione dei dati e la diffusione dell’AI stiano trasformando processi interni, customer care e sviluppo di nuovi prodotti, con Net Promoter Score in crescita e significativi risparmi operativi. Anche DHL ha raccontato un percorso simile, puntando sull’adozione del cloud e sull’utilizzo di SAP Document AI per semplificare la gestione di milioni di documenti e automatizzare operazioni manuali nella contabilità.
Sapphire 2025 conferma la visione di SAP: un’azienda capace di fondere applicazioni, dati e intelligenza artificiale in un ecosistema coerente, aperto e sovrano, dove l’innovazione tecnologica non è fine a sé stessa ma uno strumento per affrontare l’incertezza e costruire resilienza.
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