Ad alcuni piace privato... il cloud, secondo l'ultima indagine di Broadcom
di Riccardo Robecchi pubblicata il 24 Giugno 2025, alle 16:21 nel canale Cloud
Il cloud privato è diventato la piattaforma principale per le aziende scavalcando così quello pubblico, secondo quanto rilevato da un'indagine di Broadcom. Sicurezza, rispetto delle norme e controllo dei costi sono le ragioni principali
Fino a non molto tempo fa si parlava di spostare tutte le infrastrutture aziendali in cloud. Il cloud pubblico era il luogo (virtuale) in cui bisognava essere, il sinonimo d'innovazione. Un numero crescente di aziende non vede più però le cose in questo modo e preferisce affidarsi a infrastrutture proprie, come evidenziato dall'ultimo studio Private Cloud Outlook 2025 di Broadcom: è il cloud privato a essere considerato ora indispensabile, o quasi.
Tutti quanti, tutti quanti, tutti quanti vogliono il cloud privato
Non sarà il jazz, ma la maggioranza delle aziende vuole il suo cloud privato secondo l'indagine di Broadcom, che ha coinvolto 600 responsabili IT dell'area EMEA ed è stata condotta da Illuminas. Il 65% sta infatti valutando di riportare le proprie applicazioni sulla propria infrastruttura dal cloud pubblico (un fenomeno noto con l'espressione inglese "cloud repatriation"), il 54% lo ritiene la destinazione privilegiata per le nuove applicazioni nei prossimi tre anni, e il 33% ha già effettuato il "rimpatrio".
Per questo motivo Broadcom parla di "reset del cloud": da un periodo in cui il cloud pubblico sembrava l'unica scelta, siamo passati a uno in cui le aziende preferiscono invece tornare a un'infrastruttura privata e dedicata. Nel 93% dei casi ciò avviene per ragioni di sicurezza e ottemperanza alle norme, con il 66% degli intervistati che è "molto" o "estremamente" preoccupato circa la possibilità di rispettare le normative nel cloud pubblico.
C'è anche un aspetto finanziario: il 90% apprezza la prevedibilità dei costi del cloud privato, contro il 94% che afferma che ci siano sprechi (e, quindi, costi inutili) nell'uso del cloud pubblico. Questi sprechi sarebbero tanti e tali per cui il 48% afferma che oltre un quarto della propria spesa in cloud pubblico sia per risorse inutilizzate.
Un ulteriore punto è quello legato all'IA generativa: secondo il 47% il rispetto della privacy e la sicurezza dei dati sono le principali sfide legate all'implementazione dell'IA, motivo per cui non c'è un divario significativo tra cloud pubblico e privato (rispettivamente 55% e 54%) per questo tipo di applicazioni.
Un'obiezione che si potrebbe sollevare è che Broadcom, da quando ha acquisito VMware, ha tutto l'interesse a sostenere una visione in cui il cloud privato è preferito e preferibile rispetto a quello pubblico. Si torna, insomma, alla famosa domanda: "oste, è buono il vino?". In questo caso si tratta, però, di un cambiamento che è effettivamente in corso e che viene riportato da più parti indipendenti, e che abbiamo riscontrato anche nel parlare con altre aziende.
Non mancano comunque sfide: secondo il 35% degli intervistati, la presenza di team "a silos" costituisce la principale problematica da affrontare nell'implementare le strategie di cloud privato, mentre il 29% cita la carenza di competenza interne. Per questo motivo, l'83% delle aziende parte del campione sta intervenendo per ristrutturare le proprie squadre IT intorno a una logica di piattaforma.
Lo studio completo è disponibile cliccando qui.
"Questo rapporto lo conferma: il cloud privato è una piattaforma strategica per la modernizzazione IT", ha dichiarato Prashanth Shenoy, vice president of product marketing, VMware Cloud Foundation Division (VCF) di Broadcom. "I clienti progettano intenzionalmente in funzione della flessibilità, collocando i carichi di lavoro negli ambienti che offrono il miglior equilibrio tra prestazioni, controllo ed efficienza dei costi. Il reset del cloud rappresenta l’occasione per creare ambienti IT più efficaci, sicuri ed economicamente sostenibili. Chi adotta in modo strategico un cloud privato moderno potrà supportare un’innovazione GenAI sicura, avere maggiore visibilità sui costi e accelerare la workload repatriation."
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