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Come si accede ai computer quantistici di IonQ? (Anche) con Google Cloud

di pubblicata il , alle 18:11 nel canale Cloud Come si accede ai computer quantistici di IonQ? (Anche) con Google Cloud

Google Cloud e IonQ hanno annunciato l'avvio di un partenariato che porterà la prima a mettere a disposizione i computer quantistici della seconda, allargando l'accesso a questi dispositivi a un numero maggiore di aziende, sviluppatori e ricercatori

 

Il futuro dei computer quantistici appare, almeno al momento, saldamente legato al cloud. A confermare ancora una volta questa tendenza è l'annuncio che i computer di IonQ, azienda specializzata nella fabbricazione di computer quantistici a trappole ioniche, saranno disponibili tramite Google Cloud. Le aziende interessate potranno infatti acquistare l'accesso ai dispositivi direttamente dal Google Cloud Marketplace.

I computer quantistici di IonQ disponibili tramite Google Cloud

Visti i costi proibitivi di acquisto e manutenzione dei computer quantistici, il cloud sta diventando il mezzo per eccellenza di accesso a tali sistemi. Google Cloud si apre per la prima volta a computer quantistici di terze parti con i dispositivi di IonQ: all'inizio metterà a disposizione solo il primo sistema dotato di 11 qubit, ma in futuro arriverà anche il modello con 32 qubit.

Gli sviluppatori potranno scegliere di programmare i computer quantistici di IonQ usando il kit di sviluppo che preferiscono: la scelta è tra Cirq (sviluppato da Google), Qiskit (IBM), Penny Lane (Xanadu), tket (Cambridge Quantum Computing, recentemente fusasi con Honeywell) o le API sviluppate dalla stessa IonQ.

Google Cloud è solo l'ultimo degli ecosistemi cloud in cui sono disponibili i computer quantistici di IonQ: Amazon Braket e Microsoft Azure offrono infatti l'accesso da tempo. Una maggiore diffusione di questi sistemi contribuirà sicuramente allo sviluppo del settore e alla diffusione delle competenze (ancora parecchio elevate) necessarie per programmare questi sistemi.

1 Commenti
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jepessen23 Giugno 2021, 08:53 #1
Dai, ancora un po' e questi computer saranno finalmente in grado di rispondere "42"...

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