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Nutanix Project Beacon punta a semplificare la creazione di applicazioni multicloud

di pubblicata il , alle 17:51 nel canale Cloud Nutanix Project Beacon punta a semplificare la creazione di applicazioni multicloud

Alla sua conferenza annuale .NEXT, Nutanix ha parlato di Project Beacon, servizio che verrà lanciato in futuro per semplificare la portabilità delle applicazioni tra i vari fornitori di servizi Kubernetes

 

Alla conferenza .NEXT 2024, che si è tenuta a Barcellona e a cui Edge9 ha partecipato, Nutanix ha annunciato nuovi dettagli su Project Beacon, un servizio che consentirà di gestire i dati dei container Kubernetes su tutti i cloud senza dover riscrivere le applicazioni ed eliminando le complessità legate alle differenti implementazioni.

Nutanix Project Beacon diventa disponibile

Annunciato un anno fa assieme a Nutanix Central, e riportato al centro dell'attenzione ora dal CEO Rajiv Ramaswami (in foto qui sopra), Project Beacon punta a semplificare la gestione dei dati legati ai container Kubernetes in diversi modi. Il primo è l'astrazione dei servizi di dati offerti dagli hyperscaler: ciascuno implementa, infatti, una propria versione che non è compatibile con quella dei concorrenti, col risultato che gestire un'applicazione sui diversi cloud significa doverla riscrivere per adattarsi alle peculiarità di ciascuno. Project Beacon si pone, dunque, come una sorta di "strato intermedio" cui far appoggiare le proprie applicazioni e che a sua volta si occupa poi di gestire l'effettiva implementazione della compatibilità con i servizi dello specifico fornitore.

Per fare un esempio più concreto, un'applicazione scritta per sfruttare i servizi di archiviazione dei dati di AWS non funzionerà se eseguita su Google Cloud o Microsoft Azure. La componente legata all'archiviazione dovrà essere riscritta, con un costo in termini di danaro e di tempo notevole. Project Beacon si frappone invece fra i container e l'effettiva implementazione dell'archiviazione, così che l'applicazione possa funzionare senza riscritture. Il concetto non è troppo differente da quello di linguaggi di programmazione interpretati come Java: il codice è lo stesso indipendentemente da quale sia l'architettura sottostante, perché i dettagli vengono gestiti dall'interprete. Non sembra un caso che il motto di .NEXT 2024 fosse "run everywhere", che richiama quello di Java: "write once, run everywhere". Il supporto non è limitato agli hyperscaler e include anche infrastrutture on premise così come di tipo edge.

Project Beacon prenderà presumibilmente il nome di Nutanix Data Services, visto il suo focus sul fornire servizi per semplificare la gestione dei dati dovunque essi si trovino. Inizialmente sarà presente il supporto solo per AWS EKS, il servizio Kubernetes di Amazon, ma verrà poi espanso a tutti gli hyperscaler e agli altri ambienti K8s.

Nutanix Data Services sarà parte di un prodotto più ampio, Nutanix Cloud Native AOS, che punta a offrire le funzionalità del sistema operativo AOS su cui si basa la piattaforma Nutanix sotto forma di container. Una delle funzionalità principali sarà la possibilità di migrare le applicazioni fra diverse regioni: le applicazioni spesso non sono fatte per essere spostate da una regione all'altra e richiedono diversi aggiustamenti perché ciò sia possibile. I fornitori di servizi cloud non forniscono poi strumenti per replicare facilmente e automaticamente i dati tra più regioni. Project Beacon si occupa invece di mantenere i dati tra diverse regioni sincronizzati così che l'applicazione possa essere eseguita ovunque senza la necessità di particolari aggiustamenti.

L'azienda non ha annunciato quando intende lanciare Project Beacon, che è attualmente in beta.

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