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Storage: alla scoperta delle soluzioni Lenovo per il data management

di , Vittorio Manti pubblicata il , alle 10:01 nel canale Cloud Storage: alla scoperta delle soluzioni Lenovo per il data management

Il mondo dello storage sta cambiando rapidamente. Da un lato la diffusione dell'intelligenza artificiale, che richiede sistemi di storage in grado di offrire prestazioni elevatissime. Dall'altro molte aziende stanno riportando i dati dal cloud all'on premise. Marco Pozzoni di Lenovo ci spiega come l'azienda sta affrontando questo cambiamento

 

Sullo storage Lenovo è uno dei principali attori sul mercato. A confermarlo è IDC, che posiziona l’azienda come la numero uno per quanto riguarda lo storage enterprise entry level. Non parliamo dell’exploit di un singolo periodo: “Sono vari trimestri consecutivi, sette EMEA e sei worldwide, dove Lenovo gioca da padrone”, afferma Marco Pozzoni, EMEA Storage Sales Director, Lenovo. Per quanto riguarda invece tutte le fasce di prezzo, non solo entry level, IDC posiziona Lenovo al terzo posto in termini di market share.

lenovo storage market share

Risultati notevoli, soprattutto se si considera la crescita registrata negli anni: nel 2018 l’azienda era posizionata al sesto posto nella fascia entry level e addirittura all’undicesimo fra tutte le fasce di mercato. Una crescita registrata a livello globale e soprattutto nell’area EMEA, dove Lenovo si posiziona ai primi posti: un sistema di storage su due venduto in questi Paesi è prodotto da Lenovo. Curiosamente, IDC stimava un calo in EMEA per l’adozione delle soluzioni di storage, con riduzioni stimate fra l’8% e il 10%. Stime poi riviste perché a tutti gli effetti “il mercato sta crescendo e le previsioni di vendita per i prossimi trimestri sono nettamente positive”, afferma Pozzoni.

Cosa traina il mercato dello storage?

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Secondo Pozzoni, a dare una spinta al mercato dei dati sono vari elementi. In primis le applicazioni di intelligenza artificiale, che richiedono infrastrutture sufficientemente potenti per gestire l’enorme quantità di dati e di calcoli necessari. Non va però trascurata l’importanza del cloud ibrido come driver: “L’hybrid cloud era considerato il miglior trade off tra il cloud pubblico e il cloud privato. Poi c'è stato l'avvento del Covid, e molti clienti si sono spostati nel cloud pubblico. Oggi quello che vediamo è che tanti clienti stanno riportando in casa una grande quantità di dati”. I motivi? Il costo del cloud, che può raggiungere cifre davvero elevate. Le normative più stringenti sui dati. Infine, c’è il tema del vantaggio competitivo. “Quando si lavora con l’IA non si ragiona su singoli workload. Ci sono varie attività che vanno in parallelo, fra modeling, training ed inferenza. E questo obbliga a dotarsi di soluzioni di data management differenti rispetto a quelle tradizionali”.

Per la creazione dei modelli di IA sono infatti necessari sistemi in grado di offrire basse latenze, elevata banda passante e grande capacità di scalare. Per il fine tuning di questi modelli, invece, assumono un ruolo chiave più che le prestazioni altri parametri, come l’elevata disponibilità e la sicurezza informatica. Lo stesso vale per l’inferenza IA sui data center. Se invece la necessità è quella di elaborare i calcoli relativi all’inferenza IA sull’edge, ci si potrà accontentare di sistemi di storage anche a basse performance, ma semplici da installare e gestire, sicuri e ben connessi alla parte core dell’infrastruttura.

Se pensi a queste cinque caratteristiche e le riporti a quello che era il mondo enterprise, in fin dei conti sono esattamente le stesse cinque peculiarità presenti anni fa, prima dell'avvento così massiccio dell'IA”, prosegue Pozzoni. “Quello che sta facendo l’IA è di estremizzare questi concetti, portando anche a modifiche radicali dell’infrastruttura storage”. E Lenovo è pronta a questo cambiamento, con soluzioni di storage progettate per tutte le fasi dello stack IA: dal training all’inferenza, RAG inclusa.

Fra queste anche Cloudian, soluzione di storage a oggetti realizzata da un partner di Lenovo che offre molta libertà. Può essere usato come Bucket S3, o salvare i dati nel cloud pubblico. Una soluzione che secondo Pozzoni è “trasversale a tutto il portafoglio Lenovo”. I clienti possono comunque scegliere se saltare questo strato e andare direttamente sul cloud pubblico, appoggiandosi ad AWS, Google, Azure o all’hyperscaler di loro scelta.

Non solo IA: il portafoglio di soluzioni storage di Lenovo

L’intelligenza artificiale è il trend del momento e, come detto, porterà molte imprese a rivedere la propria infrastruttura IT per adeguarla a questi carichi di lavoro. Ma il portafoglio di soluzioni per il data management di Lenovo è ben più ampio. Un altro tema chiave è infatti quello della cybersecurity, con la protezione dal ransomware. Per garantire la resilienza dei dati, Lenovo si appoggia a numerosi partner, fra cui Veeam e Commvault.

lenovo data management portfolio

Per le strutture iperconvergenti, Lenovo propone i sistemi ThinkAgile, che per il lato software si basano sulle soluzioni di Nutanix, VMware e Microsoft. I sistemi ThinkSystem, invece, sono progettati per quelle realtà che stanno riportando i dati in casa dal cloud, e include i sistemi di storage enterprise DE, DM, DG e le soluzioni a nastro.

Chi invece preferisce evitare gli investimenti iniziali e vuole pagare solo a consumo, può affidarsi alle soluzioni as a service della gamma TruScale, che includono infrastruttura, storage e anche servizio di backup, appoggiandosi al Backup as a service di Veeam per Lenovo TruScale.

Lenovo factory ungheria

Interessante notare come molte di queste soluzioni destinate al mercato EMEA sono realizzate nella fabbrica di Lenovo in Ungheria, che Edge9 ha avuto l'opportunità di visitare di recente. 

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