Una guida nel mare magnum del cloud: arriva in Italia DoiT

Una guida nel mare magnum del cloud: arriva in Italia DoiT

Arriva anche in Italia DoiT, azienda californiana che si pone come punto di riferimento per le aziende che vogliono sfruttare al meglio il cloud per il proprio business. Aspetto peculiare è che i suoi servizi sono gratuiti per i clienti

di pubblicata il , alle 17:31 nel canale Cloud
DoiTBig del CloudAs a service
 

Si chiama DoiT ed è un’azienda che si affaccia per la prima volta sul mercato italiano. Si è presentata in occasione dell’AWS Summit 2023, evento che ha raccolto oltre 6.000 visitatori e che è stato il contesto naturale in cui presentarsi al mercato, visto che DoiT è un partner di AWS e aiuta le aziende a sfruttare i servizi cloud al meglio.

DoiT sbarca in Italia per aiutare le aziende a sfruttare il cloud

DoiT è un’azienda americana, nata a Santa Clara, in California ma in rapida espansione in tutto il mondo. Da poco arrivata in Europa, si sta espandendo rapidamente in particolare in tutta l’area meridionale, con la penisola iberica prima e l’Italia ora. L’azienda è partner di AWS, Google Cloud e Microsoft Azure e punta a offrire alle aziende supporto nella gestione e nell’uso dei servizi cloud per il proprio business.

DoiT mette a disposizione dei propri clienti una serie di strumenti per gestire al meglio la propria presenza in cloud e tenere sotto controllo i costi. Oltre a ciò, l'azienda offre consulenza ai propri clienti per guidarli nell'adozione del cloud e delle giuste soluzioni per le proprie esigenze, così come nello sviluppo delle proprie applicazioni in base alle risorse cloud da impiegare.

Aspetto particolarmente interessante di DoiT è il modello di business, che non prevede costi per il cliente: “i nostri strumenti e servizi sono gratuiti per i nostri clienti”, ci dice James Moore, vice president of sales per l’area EMEA. “Se non si ha il giusto livello di controllo, i costi crescono piuttosto velocemente. Noi ci concentriamo sul dare ai nostri clienti i benefici originali del cloud, ovvero costi bassi con accesso a risorse quasi illimitate su vasta scala. Con il giusto consiglio a guidare le aziende, non c’è ragione per cui queste debbano adottare infrastrutture on premise.”

DoiT si rivolge prevalentemente alle aziende “native digitali”, ovvero quelle aziende che sono nate facendo già uso del cloud e degli strumenti digitali. Sono dunque in particolare le startup e le aziende più giovani a essere tipicamente clienti di DoiT, con nomi illustri quali Wix e AutoTrader tra i clienti dell’azienda.

Moore è piuttosto trasparente nel dirci che il modo in cui DoiT riesce a far funzionare questo modello di business è perché è partner dei fornitori di servizi cloud. Il profitto di DoiT sta dunque in una percentuale di quanto pagato dal cliente al fornitore di servizi cloud. In un certo senso, non è differente dai sistemi di affiliazione usati da molti negozi online, per cui non c’è costo per il cliente finale ma, allo stesso tempo, viene riconosciuta una percentuale all’affiliato che può così guadagnare.

Il modello sembra funzionare: nell’ultimo anno DoiT è cresciuta di oltre il 700% e ha quadruplicato i propri dipendenti nel corso degli ultimi due anni, con oltre 3.000 clienti nel mondo. Vedremo quanti se ne aggiungeranno dall’Italia.

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