AWS Summit 2023: quando un evento racconta l’evoluzione del cloud in Italia

AWS Summit 2023: quando un evento racconta l’evoluzione del cloud in Italia

Grande successo per l’AWS Summit 2023, che si è svolto nei giorni scorsi a Milano. Oltre 6.000 partecipanti in presenza per suggellare l’importanza del cloud, anche in Italia, come motore principale della trasformazione digitale delle aziende

di pubblicata il , alle 15:01 nel canale Cloud
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Sempre più spesso ci ritroviamo a rispondere alla domanda “che cos’è il cloud”? La domanda rimane sempre la stessa, ma avendo la fortuna di incontrare i protagonisti del mercato e di partecipare a molti eventi del settore, forse a volte troppi, le risposte non sono mai banali e cambiano spesso la prospettiva. Questa volta dovremmo forse riformulare la domanda e chiederci “che cos’è il cloud in Italia”? La risposta breve è proprio che il cloud in Italia è l’AWS Summit 2023. Oltre 6.000 partecipanti in presenza testimoniano due cose: il cloud è ormai sdoganato come una delle tecnologie chiave per abilitare la trasformazione digitale delle aziende e AWS è un indubbio protagonista dell’arena del cloud, dove si scontra quotidianamente con gli altri hyperscaler. È doveroso aggiungere, per completezza della risposta, che il cloud in Italia non è solo AWS, come testimonia la recente apertura della cloud region italiana di Microsoft o l’apertura in Europa della soverign cloud region di Oracle, che per quanto non abbia sede in Italia, almeno per ora, è rilevante per molte aziende nei settori regolati e per la pubblica amministrazione.

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AWS Summit 2023: il punto della situazione sul cloud in Italia

Oggi però i riflettori sono puntati su AWS e il successo dell’AWS Summit 2023. L’evento si è svolto al MiCo e, oltre ad accogliere gli oltre 6.000 visitatori già citati, ha ospitato tutto l’ecosistema di partner di AWS in Italia. Girando per l’enorme e molto rumoroso padiglione, si riusciva ad avere una visione d’insieme di quanto sia interconnessa AWS con partner di estrazione molto diversa. Si andava da Trend Micro, provider di soluzioni di sicurezza, leader nel mondo business, che da sempre ha investito per offrire delle soluzioni per mettere in sicurezza tutti i servizi offerti da AWS, per arrivare praticamente a tutte le società di consulenza. C’erano i giganti come Accenture, Deloitte e Capgemini, ma anche realtà di dimensioni e scala diverse, ma non per questo meno rilevanti. Un esempio è beSharp, azienda italiana di cui abbiamo già parlato su Edge9, che sempre di più si sta ritagliando uno spazio di rilievo nel panorama, anche internazionale, dei partner di AWS.

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All’AWS Summit abbiamo incontrato Alessandro Molina, uno dei fondatori dell’azienda, che ci ha raccontato di un progetto che gli sta molto a cuore, legato alla sponsorizzazione del pilota italiano di kart Mattia Vita che si è piazzato al settimo posto nell’ultimo campionato mondiale. I motori sono una passione condivisa in beSharp, tanto che nella sede è presente un simulatore di guida semi-professionale, che i dipendenti possono usare nei momenti di pausa. Alessandro Molina ci ha tenuto a sottolineare che la collaborazione con Mattia Vita non è stata una semplice sponsorizzazione, ma beSharp ha deciso di collaborare perché il pilota ha chiesto un supporto concreto per andare più veloce facendo leva sui dati. beSharp ha quindi costruito un sensore che invia in tempo reale i dati di temperatura rilevati in due punti chiave del kart. Questi dati vengono inizialmente elaborati in edge e poi inviati sul cloud AWS per ulteriori elaborazioni, permettendo di effettuare delle analisi in tempo reale. Si tratta di elemento, non unico chiaramente, che ha permesso a Mattia Vita, con un team privato, di competere con i più blasonati team ufficiali. Secondo Alessando Molina il progetto sviluppato con Mattia Vita è una rappresentazione molto fedele dell’approccio di beSharp, che lavora per soddisfare le concrete esigenze dei clienti, individuando quali sono le tecnologie effettivamente necessarie e non, come spesso succede, per sviluppare progetti con una determinata tecnologia solo perché è di moda. Un altro concetto interessante espresso da Alessandro Molina è stato quello di Small Data: non conta accumulare una mole spropositata di dati, ma è vitale individuare i dati che sono effettivamente rilevanti e qui sta il ruolo di un’azienda come beSharp, che deve aiutare i clienti a individuare i dati realmente significativi e sviluppare le soluzioni per gestirli.

L’impegno di AWS per lo sviluppo dell’Italia

L’AWS Summit 2023 si è aperto con un doppio keynote di Julien Groues, Managing Director di AWS Italia, e di Holly Mesrobian, VP of Serverless Compute di AWS. L’intervento di Julian Groues ha dato una risposta esaustiva da parte di AWS alla domanda inziale di che cos’è il cloud in Italia. È prima di tutto un acceleratore dell’economia, se l’investimento di 2 miliardi effettuato da AWS per aprire nel 2020 la cloud region nel nostro Paese ha generato un contributo di 3,7 miliardi all’aumento del PIL italiano. Il cloud è anche un abilitatore di competenze, se adeguatamente stimolate, come ha fatto AWS, che si è impegnata a formare una “nuova generazione di Cloud Talent” e dal 2017 a oggi ha effettivamente formato 170.000 persone. La strada da percorre nel cloud in Italia però è ancora lunga, se è vero che solo il 39% delle aziende ha adottato il cloud La stessa cosa vale per le due tecnologie più dibattute degli ultimi tempi, con l’IA al 18% e i Big Data solo al 9%. AWS stima che c’è un potenziale inespresso, che potrebbe essere sbloccato da una maggiore adozione del cloud, che vale ben 251 miliardi di euro.

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Ill keynote di Holly Mesrobian ha invece dato una risposta “concettuale” molto interessante alla nostra domanda generale “che cosa è il cloud oggi”. Come responsabile mondiale del Serverless Compute, presentando oltre 3.300 nuovi servizi e funzioni lanciati nel 2022, ha mostrato un importante trend a cui stiamo assistendo sul cloud. Stiamo vivendo una transizione sempre più spinta dai servizi infrastrutturali di compute e storage (Iaas) verso servizi evoluti che creano diversi livelli di astrazione costruiti sopra l’infrastruttura (Paas) e la diffusione di servizi chiavi in mano in cui il cliente non tocca mai il codice (Saas).

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Tutto il Serveless Compute di AWS propone proprio database, analytics, servizi di machine learning, per i quali il cliente non deve preoccuparsi della componente infrastrutturale sottostante, di cui si occupa interamente AWS, testimoniando quindi che il cloud è sempre più orientato ai servizi, in modo coerente con la mission di AWS: “Allow you to focus on innovation, not infrastructure” (Metterti in condizione di concentrarti sull’innovazione, non sull’infrastruttura, ndr). Un’altra risposta alla nostra domanda arriva, quasi naturalmente in questo periodo, dall’intelligenza artificiale generativa che, per usare le parole di Holly Mesrobian, AWS sta democratizzando con una serie di servizi come Amazon Bedrock e Amazon CodeWhisperer. È indubbio che nessuna azienda oggi è in grado di sviluppare i propri modelli di IA generativa e lo sarà sempre di meno in futuro: è indispensabile appoggiarsi ai “colossi”, come AWS o Open.ai, che sono in grado di addestrare questo tipo di modelli, che richiedono una quantità gigantesca di risorse per farlo. Il cloud diventa quindi l’unico modello possibile per accedere a queste funzionalità e, espandendo il concetto oltre l’IA generativa, si conferma che è proprio questa una chiave fondamentale di lettura del cloud.

Il punto di vista di Kyndryl sull’evoluzione del cloud

Trasferire l’as-is sul cloud non serve a nulla e può anche rivelarsi più costoso che mantenere le risorse on premise, mentre invece se si guarda al cloud per fare cose fino a oggi impossibili, allora se ne comprende la reale natura e si possono cogliere tutte le opportunità che offre, con la possibilità di creare un feedback positivo che trasforma l’azienda stessa e le permette di far evolvere processi e modelli di business. Questa è la visione di Kyndryl che, nel suo ruolo di abilitatore della trasformazione digitale delle imprese, ha deciso di investire molto proprio sul cloud di AWS. Nei giorni successivi all’AWS Summit abbiamo incontrato Alessandro Fregosi, Cloud, Data and Applications Leader di Kyndryl Italia, a seguito della recente intervista che avevamo fatto a Harish Grama, da cui era emersa la visione di fondo di Kyndryl sull’evoluzione del cloud.

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Kyndryl, rispetto all’AWS Summit dell’anno sorso, è cambiata radicalmente e Alessandro Fregosi è d’accordo con noi nel dire che la creazione stessa dell’azienda ha portato a una maggiore libertà e alla possibilità di interagire con tutti gli hyperscaler. A questo riguardo, Kyndryl ha certificato 150 dei propri professionisti sulle tecnologie AWS e il 50% di questi a livello senior, cosa che le ha permesso di proporsi ai propri clienti per sviluppare progetti che fanno leva proprio sulle tecnologie AWS.

Il caso A2A: l’importanza del cloud nel settore dell’energia

Un altro tema trasversale a tutto l’AWS Summit sono state le testimonianze delle aziende che utilizzano le tecnologie AWS nel loro processo di trasformazione digitale. Sul palco dei keynote sono saliti esponenti di Fincantieri e D-Orbit, e noi abbiamo avuto l’opportunità di scambiare quattro chiacchiere con Simone Boschetti, Distribution IT Manager di A2A. Il team coordinato da Simone Boschetti è responsabile della componente smart infrastructure di A2A e si interfaccia con le altre divisioni dell’aziena, partner esterni, come i system integrator, e direttamente con AWS. Un esempio di progetto per cui A2A ha deciso di appoggiarsi ai servizi di AWS è legato alla gestione degli Smart Meter. Il settore dell’energia è molto regolamentato e uno degli obblighi che ha A2A, nel suo ruolo di gestore della rete, è di misurare ogni quarto d’ora, tutti i giorni, i consumi rilevati dagli smart meter. Considerando che A2A gestisce oltre 1,4 milioni di contatori, stiamo parlando di una mole di dati enorme. Inoltre, entro 24 ore dalla rilevazione, questi dati devono essere comunicati alle società che rivendono energia sul mercato, società che utilizzano questi dati per costruire le offerte per i consumatori. Costruire un’infrastruttura per gestire questo processo sarebbe stato molto oneroso, mentre il cloud permette di avere scalabilità e resilienza difficilmente raggiungibili con un’infrastruttura proprietaria. Un altro vantaggio del cloud è la possibilità di effettuare un upgrade dell’infrastruttura, senza dover interrompere il servizio, tant’è che le 140 macchine virtuali utilizzate su AWS sono state aggiornate in sole 2 ore, cosa che avrebbe comportato un blocco di giorni con un’infrastruttura tradizionale.

In un contesto che si fa sempre più digitale, l’AWS Summit 2023 ha dimostrato come gli eventi in presenza, se i contenuti sono validi e se c’è un valore nell’incontrare la propria comunità di riferimento, continuano a essere molto attuali. Noi siamo usciti dalla giornata passata all’AWS Summit con molte conferme e qualche elemento di novità, ma soprattutto abbiamo avuto una risposta molto chiara alla domanda “a che punto è il cloud in Italia”.

1 Commenti
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WarSide26 Giugno 2023, 16:30 #1
L'unica cosa positiva degli AWS [S]Markettata[/S] ehm... Summit italioti, sono i coupon che danno per fare le certificazioni. A questo giro andando a qualsiasi Summit c'era il 75% off per una associate a scelta ed una professional a scelta.

Il resto solo fuffa. Tanta fuffa. L'unico vero evento a cui vale la pena andare è il Reinvent a Las Vegas per fare networking serio e fare 2 chiacchiere con i PM dei prodotti AWS. Se non andate per quello, tanto vale vedere le centinaia di registrazioni su YT.

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