Windows 365 Boot permette di avviare Windows 365 direttamente dal PC. Rimane da capire perché
di Riccardo Robecchi pubblicata il 26 Maggio 2023, alle 18:21 nel canale CloudMicrosoft ha annunciato la disponibilità in anteprima tecnica di Windows 365 Boot, funzionalità che consente di avviare direttamente Windows 365 sul computer locale senza passare per Windows 11
Microsoft ha annunciato un’anteprima tecnica di Windows 365 Boot, una funzionalità che consente di avviare un PC in modo tale che carichi automaticamente Windows 365, il suo servizio che mette a disposizione macchine virtuali sul cloud di Azure, anziché avviare il sistema operativo installato sul computer.
Windows 365 Boot consente di avviare direttamente Windows 365 sui PC
Windows 365 richiede un computer con Windows 11 per potersi connettere al servizio, dato che di fatto non c’è differenza rispetto alla connessione con una qualunque macchina virtuale che metta a disposizione l’accesso tramite protocollo RDP. Microsoft vuole però cambiare ciò e rendere possibile l’avvio dei computer direttamente in Windows 365.
Di fatto non si tratta di un’idea nuova: con Linux è possibile effettuare il boot tramite PXE, ad esempio. L’argomento che Microsoft porta a sostegno della nuova funzionalità è che non è necessario avere a disposizione un computer con molta potenza di calcolo per poter accedere a Windows 365, dato che tutte le applicazioni vengono poi eseguite in remoto. Di fatto, sembra che Microsoft stia reintroducendo i thin client, con l’unica differenza che questa nuova generazione si affida al cloud anziché a risorse nell’infrastruttura aziendale.
La lunga e complessa procedura per usare Windows 365 Boot richiede comunque una sottoscrizione al servizio, i diritti di amministratore in Microsoft Intune e una macchina con Windows 11.
Resta da capire perché le aziende dovrebbero scegliere quest’opzione al posto di quella più tradizionale, con un profilo per ciascun utente, che offre comunque un buon grado di sicurezza. Microsoft afferma che l’uso dei Cloud PC di Windows 365 è maggiormente ecosostenibile, perché la macchina locale non ha bisogno di grande potenza elaborativa; ci permettiamo di dissentire in toto con quest’affermazione, visto che vengono usate non solo le risorse di calcolo locali, ma anche quelle remote del data center dove è ospitata la macchina virtuale, nonché quelle di tutte le componenti di rete tra le due estremità. Semmai, anzi, l’uso dei Cloud PC risulta meno ecosostenibile rispetto al modello tradizionale.
La differenza fondamentale, e certamente non trascurabile, è che i Cloud PC richiedono il pagamento di un abbonamento mensile, mentre le normali licenze di Windows vengono vendute una volta sola.
21 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoA livelli di costi e ottimizzazione nell'uso delle risorse il Cloud in ambito aziendale è 100volte meglio.
È l'evoluzione del ThinClient con la differenza che le risorse non sono più condivise tra i soli dipendenti della singola azienda ma del area servita dal Cloud.
Si può ottenere lo stesso anche con altri sistemi (sporcandosi le mani e avendo le competenze)? Certo ma in questo caso si punta alla semplificazione piuttosto che al raggiungimento della massima ottimizzazione dei costi
Ah dimenticavo, i datacenter di Microsoft come la prossima regione italiana hanno un'efficienza in termini energia elettrica consumata rispetto ai servizi offerti da fare impallidire forse anche un ecologista, quindi se tutte le aziende con inefficienti sistemi di raffreddamento (quando li hanno), hardware obsoleto e poco efficiente, risorse buttate alla caxxo e sprecate (macchine sovradimensionate, hardware inutilizzato, hardware da smaltire) e via dicendo, buttassero tutto in Cloud ottimizzando le loro strutture, si risparmierebbero tanti watt.
Bastano come perché?
E se poi staccano il cloud?
L'edge cloud puo' avere un senso.
Il cloud è dipendente da Internet. Senza Internet non lavori. I motivi per cui internet non va più possono essere vari fra cui i più banali guasti, o zone non coperte o quelli meno insospettabili ma non trascurabili come i ban da parte delle autorità (un esempio il blocco dell'accesso a Chatgpt occorso tempo fa) oppure dei boicottaggi/embarghi.
Avere i dati online consente l'hacking in qualsiasi momento così come lo spionaggio industriale. La privacy non esiste più da anni, quindi non la considero. Mentre offline quando il pc è spento e costudito con un po' di cervello, è inaccessibile.
L'obsolescenza programmata c'è comunque. Basti pensare che Windows 11 non è compatibile con PC con Intel 7th gen (e antecedenti) oppure con AMD Ryzen 1xxx (e antecedenti). I possessori di tali device dovranno buttarli nel cassonetto dell'immondizia così come chi ha dei thin client con Atom (versioni vecchie e incompatibili).
D'altro canto alcuni applicativi non saranno più disponibili non online (vendor lock-in all'estremo), quindi c'è poca scelta, questo è il vantaggio del cloud offerto dalle grandi aziende americane.
Se ti "staccano" il cloud deve esserci SICURO un motivo serio, molto serio.
Questo se si parla di Aziende (Multinazionali) importanti.
Certo che se ti affidi a Pippiniello Cloud, ti puoi anche aspettare che domani non funziona xche si è dimenticato di accendere il server dopo un temporale...
Lo stacco del servizio per imposizione di Stato si verifica in situazioni limite, se si verificano difficilmente la preoccupazione maggiore è "non riesco ad avviare il PC".
Sul problema degli imprevisti tecnici all'infrastruttura Cloud, ci sta sono garantiti dagli SLA ed ad ogni modo l'infrastruttura Cloud completa è sicuramente azzardata ma l'ibrido no.
E' un'ottima idea (e i perchè li ha già elencati bene OptimusAI), ma è realizzata con il c*lo.
Capita di ramanere senza corrente per parecchie ore durante l'anno. E internet non è da meno, anzi...
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