Come gestire i dati nell'epoca dell'IA? Le risposte del Huawei IDI Forum 2025
di Riccardo Robecchi pubblicata il 09 Maggio 2025, alle 10:41 nel canale Device
Huawei ha parlato dell'importanza di gestire correttamente i dati al suo Innovative Data Infrastructure Forum, in cui ha presentato la sua visione dei data lake per l'era dell'IA
La crescita dell'intelligenza artificiale porta con sé anche una crescita nella necessità di archiviare i dati. Proprio su questo aspetto sta puntando fortemente Huawei, che ha presentato diverse novità alla quarta edizione del suo Huawei Innovative Data Infrastructure Forum, tenutosi a Monaco di Baviera con il tema "Data Awakening: Accelerating Intelligence with AI-Ready Data Infrastructure" e al quale Edge9 ha partecipato.
L'archiviazione per l'IA a Huawei IDI Forum 2025
"Per essere pronti per l'intelligenza artificiale, dobbiamo prima di tutto essere pronti a saper utilizzare i dati. La continua intensificazione del processo di digitalizzazione del settore è un processo di trasformazione dei dati in informazioni e conoscenza." Questo è quanto ha affermato Peter Zhou, Vice Presidente di Huawei e Presidente della Huawei Data Storage Product Line, sul palco dell'IDI Forum 2025. Zhou ha ribadito un concetto che viene ripetuto ormai da tempo: l'IA si affida ai dati e questi devono essere di qualità perché l'IA produca risultati efficaci.
Huawei ha presentato la sua visione per ciò che è necessario per costruire un data lake per l'era dell'IA: prima di poter usare i dati per addestrare i modelli o usarli per i processi di RAG è necessario predisporre l'infrastruttura, gestirla e organizzare i dati che vi sono ospitati.
La proposta di Huawei sul fronte dell'hardware si articola in tre punti: la serie OceanStor A, che punta sulle prestazioni grazie all'uso degli SSD; la serie OceanStor Pacific, che offre grande capacità; e, infine, la serie OceanProtect per effettuare e custodire i backup.
L'OceanStor A800, ad esempio, offre velocità di lettura e scrittura fino a 500 GB/s con 24 milioni di IOPS, che portano a un uso di CPU e GPU superiore del 30% (e, dunque, a un uso migliore dell'investimento fatto in tale hardware). OceanStor Pacific 9920, invece, arriva a capacità fino a 4 PB in uno spazio di appena 2U, grazie a SSD da 61,44 TB sviluppati con tecnologia a stacking DoB a 16 strati e alla compressione dei dati di 2:1. Un dato che Huawei ha molto evidenziato è il consumo particolarmente ridotto, pari ad appena 0,25 W/TB. OceanProtect E8000, invece, è pensato per il backup diretto dalle unità OceanStor e arriva fino a 16 PB di capienza, con una capacità di trasferire dati che Huawei stima in 255 TB/h; i sistemi sono dotati di analisi integrata dell'attività sui dati che consente di rilevare il 99,99% degli attacchi ransomware.
Un aspetto molto interessante rimarcato da Huawei durante la presentazione è il fatto che, secondo l'azienda, andranno a sparire i cosiddetti "dati freddi" ("cold data"), ovvero quelli che possono stare su supporti a basse prestazioni e ad alta latenza perché vengono usati molto di rado, e rimarranno solo i dati "caldi" e quelli "tiepidi". Ciò avverrà perché l'IA avrà necessità di accedere ai dati istantaneamente, e avrà bisogno di scriverne di frequente per poterne conservare la memoria.
Oltre i dati per l'IA: arriva l'IA per i dati
Sul fronte della gestione, Huawei ha parlato di due strumenti: DME e DCS. DME consente di gestire i dati eliminando i silos grazie a un file system globale che non dipende dall'ubicazione fisica dei dati e in grado di recuperare in pochi secondi le informazioni desiderate da 100 miliardi di file. La nuova funzionalità DataMaster consente di usare un copilota d'IA che aiuta gli amministratori a gestire al meglio i dati, nonché a trovare soluzioni nel caso di problemi. DCS, invece, è la piattaforma di virtualizzazione e orchestrazione dei container di Huawei; grazie a un nuovo sistema di scheduling, consente di aumentare l'uso di CPU, GPU, NPU e DPU del 30%, grazie anche alla possibilità di effettuare il pooling (ovvero la messa in condivisione tra più macchine virtuali o container) proprio di tali xPU.
Come la maggior parte delle aziende tecnologiche, Huawei sta dunque spingendo molto sull'IA come leva per andare a cambiare alcune dinamiche che si sono create nel tempo nelle infrastrutture IT; è interessante vedere come l'azienda abbia una visione chiara di quale sarà l'evoluzione tecnologica dell'archiviazione dei dati in futuro per via dell'IA e grazie alla stessa.
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