Equo compenso: una sentenza europea a favore delle imprese
di Andrea Bai pubblicata il 22 Ottobre 2010, alle 11:55 nel canale Device
La Corte di Giustizia europea stabilisce che l'equo compenso non può essere applicato a soggetti diversi dalle persone fisiche e che dispongono di supporti il cui fine ultimo non è la copia privata
23 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIo come tutti voi sono contrario a questo balzello, ma il mio post voleva solo rispondere alla tua ultima domanda, che forse in più di un lettore (fra i non esperti in materia) si sarà posto...
Ciao
Premetto di non aver mai letto la legge o il decreto o quello che è con cui è stata istituita questa tassa, per cui la possibilità che stia scrivendo una cazzata esiste.
Il mio dubbio è legato al fatto che questa non è una tassa tal quale, io parlamento voto una legge in cui ogni GB è tassato 1 centesimo perchè lo decido io (e posso farlo).
Questo è un equo compenso, cioè una retribuzione, per gli artisti detentori del diritto di autore, cioè i miei soldi non vanno in una tassa allo stato, ma nelle tasche di altri privati cittadini di cui si presume io usurpi dei diritti.
12 e dico 12 gazzi di euro per un disco esterno (almeno un tera... ovviamente...)
zero se comprate uno slot esterno per agganciarci un hdd "da interno" o se comprate un box vuoto porta hard disk, e zero se comprate un hard disk "da interno"
P.S. che la sodomia accompagni la s.i.a.e. in tutte queste sue azioni legali...
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Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".