HPIntelligenza ArtificialeSmart Working
HP vuole portare l'IA su tutti i dispositivi: computer, ma anche stampanti e soluzioni per la video collaboration
di Redazione pubblicata il 17 Ottobre 2024, alle 12:11 nel canale DeviceIntervista a Giampiero Savorelli, AD di HP Italy, che ci illustra la strategia dell'azienda sull'intelligenza artificiale. Che ora è integrata nei notebook tramite NPU, ma che l'anno prossimo sarà anche a bordo di altre periferiche
"Intelligenza artificiale e cybersecurity sono due temi fondamentali", dei quali si dibatte nei numerosi eventi tech organizzati negli ultimi due anni. Lo afferma Giampiero Savorelli, AD di HP Italy, che abbiamo incontrato in occasione dell'edizione italiana di HP Imagine, l'evento annuale di HP la cui tappa principale si è svolta a Palo Alto e a cui Edge9 aveva partecipato.
Il focus dell'incontro è stato sugli AI PC, i nuovi computer dotati di NPU, un acceleratore per i calcoli relativi all'IA, e sugli altri dispositivi che fanno parte della visione del futuro del lavoro di HP: l'azienda non vede, infatti, solo i PC, ma anche le stampanti e i dispositivi per la collaborazione come centrali per definire il "Future of Work", ponendo l'IA alla base di tutti. "Intelligenza artificiale on the edge", insomma. Perché "l'IA andrà sempre più all'interno dei dispositivi" e proprio per questo è oggi al centro della strategia dell'azienda.
L'obiettivo è quello di offrire agli utenti un'esperienza quanto più possibile personalizzata: a trarne vantaggio non sarebbero solo gli utenti stessi, ma anche le aziende. La ricerca Work Relationship Index, commissionata da HP e presentata a HP Imagine 2024, ha infatti rivelato come moltissimi lavoratori vogliano maggiore flessibilità nelle modalità di lavoro e siano disposti a rinunciare a una parte dello stipendio pur di poterla ottenere. Il 68% ritiene che l'IA sia in grado di rendere il lavoro più godibile, e il 73% ritiene che possa renderlo più facile. La ricerca di HP rivela come chi usa l'IA sia dell'11% più contento della propria relazione con il lavoro rispetto a chi non la usa. Da questi dati HP trae la conclusione che l'IA consenta di lavorare meglio e che sia dunque fondamentale inserirla negli strumenti di lavoro quotidiani.
HP vuole dare i superpoteri a chi utilizza i PC. E non solo
La nuova unità di misura della potenza di un computer? Savorelli non ha dubbi, sono i TOPS, acronimo di trillions of operations per second ovvero migliaia di miliardi di operazioni al secondo. I nuovi PC proposti da HP sono in grado di erogarne 55: "un valore molto alto. Vogliamo dare i superpoteri a chi utilizza queste macchine". Che in termini pratici significa semplificare e automatizzare le attività ripetitive, aumentando di conseguenza la produttività.
Va detto che tutti i produttori ormai hanno sposato questo approccio, inserendo delle NPU all'interno dei loro computer. Ma HP guarda oltre, e ha deciso di rendere più intelligenti anche altri device. A partire dai dispositivi della gamma Poly, quelli dedicati alla collaborazione video (videocamere e sistemi di videoconferenza), che grazie alla funzione Equity elaboreranno le immagini così da fare sembrare che i partecipanti abbiano sempre lo sguardo rivolto alla camera.
Nelle stampanti, invece, ci sarà la tecnologia Perfect Output, che grazie agli algoritmi di machine learning formatterà automaticamente le pagine da stampare come si vedono sul display. In pratica, quando si stamperanno fogli Excel o pagine Web, tutto verrà visualizzato correttamente, senza quegli errori di impaginazione che spesso si notano nonostante durante l'anteprima di stampa appaiano corretti.
Arrivano i nuovi EliteBook X e HP OmniBook Ultra Flip
Omnibook Ultra Flip è un 2 in 1 progettato per il mondo prosumer mentre EliteBook X nasce per il mondo professionale. Entrambi sono dotati di NPU in grado di erogare 55 TOPS. Ma al di là dei numeri, cosa offrono più dei tradizionali computer? Savorelli cita una serie di casi d'uso, a partire dai creator, coloro che creano contenuti audio video (pensiamo a influencer e youtuber, per esempio): "queste persone hanno bisogno di un'enorme potenza di calcolo, e questi dispositivi sono in grado di soddisfare le loro necessità".
Nel mondo professionale, invece, l'IA integrata può essere di grande aiuto ai professionisti dell’IA che devono avere a disposizione una grande capacità di calcolo, che hanno quindi bisogno di "dati che siano già stati digeriti, cosa che può fare l'IA, per esempio sintetizzando una presentazione di PowerPoint, o effettuare traduzioni".
L’HP EliteBook X è dotato dei nuovi processori AMD Ryzen PRO con NPU da 55 TOPS, che è quindi già in grado di gestire carichi di lavoro IA significativi, ma HP è andata oltre e ha sviluppato un’architettura di memoria dedicata che arriva a un throughput di 8.000 Mbps, che permette di sfruttare al meglio i 64GB di LPDDR5x RAM proprio con le considerevoli quantità di dati che devono essere elaborate nei carichi di lavoro IA.
E per il futuro?
Secondo Savorelli, saranno due i trend tecnologici che caratterizzeranno il 2025. La transizione da Windows 10 a Windows 11 (un passaggio fondamentale per sfruttare le applicazioni d'IA), e l'integrazione delle NPU all'interno di un numero maggiore di dispositivi.