Huawei Italia IT Day 2021: presentate nuove soluzioni di storage ad alta densità e la lavagna IdeaHub Board

Huawei Italia IT Day 2021: presentate nuove soluzioni di storage ad alta densità e la lavagna IdeaHub Board

Huawei presenta i nuovi server storage della serie Oceanstor, 9550 suddivisi in due tipologie: high performance, basati su NVMe, e High Capacity, che si appoggiano ai dischi tradizionali. In arrivo anche il nuovo dispositivo per la collaborazione IdeaHub Board

di pubblicata il , alle 14:21 nel canale Device
Huawei
 

Col crescere delle esigenze computazionali e di storage, le aziende si trovano ad affrontare nuove sfide. Diventa necessario aumentare la potenza di calcolo e lo spazio per l'archiviazione senza dover ampliare il data center aziendale. Di qui la necessità di sistemi di storage ad alta densità, che a parità di dimensioni possono archiviare una mole di dati ben superiore. A parole è facile: basta aggiungere nuovi dischi. In pratica, tenere sotto controllo le temperature diventa difficile in queste situazioni, e per i suoi sistemi Oceanstor Huawei ha studiato soluzioni particolarmente innovative sotto questo profilo, che sono state presentate durante l'evento virtuale Huawei Italia IT Day, insieme ad altre novità del colosso dell'IT.

oceanstore.jpg

Huawei Oceanstore Pacific: alta densità sia su NVMe sia su hard disk

La gamma di sistemi Oceanstor Pacific for HPDA (High Performance Data Analytics, per esempio i calcoli relativi a IA e big data) di Huawei ad alta densità si suddivide in due tipologie: i sistemi ad alte performance, interamente basati su NVMe, e quelli ad alta capacità, che adottano classici hard disk per offrire il maggior spazio di archiviazione possibile.

Rispetto alle precedenti generazioni, con Oceanstor Pacific 9950, Huawei è intervenuta su diversi aspetti per aumentare lo spazio disponibile senza incrementare le dimensioni del rack, a partire dalle unità di memoria: l'utilizzo di NVMe con un form factor ridotto (half palm) ma capaci di ospitare 7,68 TB ha permesso infatti di aumentare il numero di unità ospitabili dal sistema, e ora un sistema con cinque unità rack può archiviare fino a ben 614 TB di dati

Se non dovessero essere sufficienti, a questi sistemi Huawei ne affianca altri basati su tradizionali hard disk: un solo chassis in questo caso è in grado di ospitarne fino a 120, garantendo una capacità raw, quindi senza contare gli "sprechi" dovuti alla ridondanza e ai controlli di parità, di 1,68 Petabyte. 

Huawei

In entrambi i casi, Huawei ha dedicato una particolare attenzione a due aspetti: al raffreddamento, naturalmente, così da garantire le condizioni ideali di funzionamento, e alla manutenzione. Questi sistemi permettono di avere accesso facilmente a tutte le componenti del sistema, che possono essere sostituite a caldo, senza dover fermare le macchine, così da garantire un funzionamento 24/7. 

I dispositivi NVMe, in particolare, sono stati sviluppati da Huawei proprio per questo tipo di utilizzo: grazie al formato half palm, un solo chassis ne può contenere fino a 80, offrendo una banda passante complessiva di 160 GB/s e 2 milioni di IOPS. 

NVME half palm

Queste macchine sono in grado di supportare workload ibridi e il multi-protocol interworking e quindi adatte all'utilizzo in ambiti molto particolari, quali la ricerca sulla guida autonoma, il settore oil & gas e, più in generale, il supercalcolo

Le sfide del Multi-protocol interworking 

A seconda dei calcoli che devono essere effettuati, è necessario adottare differenti protocolli. Per fare un esempio, le elaborazioni sui sistemi di guida autonoma si basano su protocolli differenti rispetto a quelli per sequenziare il genoma. Un'azienda che si dovesse trovare ad utilizzare più protocolli era quindi costretta ad acquistare due differenti sistemi. 

Con Oceanstor Pacific 9950 questo problema viene superato dato che questi sistemi supportano il Multi-protocolo Interworking. Questo è reso possibile grazie all'adozione del filesystem Oceanstor FS, pensato proprio per i carichi di lavoro ibridi che riduce del 15% le latenze e del 60% l'overhead degli I/O.

 

DPC

Un'altra novità arriva dal supporto del protocollo DPC per l'accesso ai dati contenuti in queste unità i storage, che offre una serie di vantaggi rispetto al classico NFS. Con DPC, un client può accedere contemporaneamente a più nodi, così da ridurre le latenze e bilanciare meglio i carichi di lavoro.  

IdeaHub Board, una lavagna interattiva per migliorare la collaborazione

Huaweiideahubboard

Durante l'evento virtuale, Huawei ha presentato anche un nuovo strumento per la collaborazione, la "lavagna" interattiva IdeaHub Board. Si tratta di uno schermo touch basato su tecnologia DLED con risoluzione 4K disponibile in due tagli 65" e 85", che può essere installato a parete o posizionato su un supporto che permette di spostarlo comodamente da una stanza all'altra. I suoi ambiti di utilizzo sono quelli della collaborazione aziendale e della didattica a distanza. 

Per molti versi, possiamo definirla come la risposta di Huawei al Microsoft Surface Hub, anche se ha caratteristiche molto differenti. Se Surface Hub (e il più recente modello Surface Hub 2S) ruotano attorno a Teams, Huawei ha optato per un approccio più aperto: l'unità di calcolo integrata è infatti in grado di supportare qualsiasi applicazione sia per Windows sia per Android. Per passare dal un sistema operativo all'altro basta premere un tasto. 

IdeaHub Board supporta il multitouch, consentendo così a più persone di utilizzarla contemporaneamente, e il riconoscimento intelligente della scrittura: gli appunti potranno essere facilmente trasformati in documenti di testo, più semplici da gestire, ricercare e archiviare. Huawei ha dato particolare attenzione all'esperienza utente, tanto che la latenza sarà di soli 35 ms, la più bassa sul mercato

Huaweiideahubboard2

Un altro aspetto a cui è stata data molta importanza è la riduzione della luce blu, molto importante soprattutto quando la si usa per fare didattica coi più piccoli, che soffrono maggiormente dell'affaticamento della vista: IdeaHub Board altera la distribuzione dello spettro della luce blu per prevenire alla fonte gli effetti della dannosa luce blu di oltre il 60%, ed è certificata da TÜV Rheinland.

0 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info

Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".

La discussione è consultabile anche qui, sul forum.
 
^