ABB riduce le emissioni dello stabilimento di Dalmine del 25% grazie al digitale. Ecco come ci è riuscita
di Alberto Falchi pubblicata il 19 Aprile 2022, alle 16:11 nel canale InnovazioneLa multinazionale specializzata in automazione punta a raggiungere l'obiettivo di emissioni zero entro il 2030 e per farlo punta su digitale ed economia circolare, facendo leva sulla suite ABB Ability Energy and Asset Manager per identificare consumi ed inefficienze
La fabbrica di Dalmine di ABB, dove l'azienda specializzata in automazione produce interruttori e quadri elettrici di media tensione, è stata recentemente oggetto di un processo di aggiornamento che le ha permesso di abbattere del 25% le emissioni di anidride carbonica. Quello di Dalmine è il primo stabilimento italiano della multinazionale a raggiungere lo status di Mission to Zero, programma interno che punta a creare stabilimenti produttivi caratterizzati da basse emissioni. Anche grazie a questo programma, ABB punta a raggiungere la neutralità delle emissioni entro il 2030.
Fotovoltaico, IoT, riduzione degli sprechi ed economia circolare: ecco come lo stabilimento di Abb ha abbattuto le emissioni in ambiente
La fabbrica di ABB a Dalmine partiva già da una buona base, sotto il profilo della sostenibilità ambientale, dal momento che era già alimentata solamente da energia da fonti rinnovabili certificate. Per ridurre ulteriormente l'impatto ecologico, ABB ha installato 4.000 metri quadri di pannelli fotovoltaici, che con una potenza di picco di 900 kWp sono in grado di soddisfare il 20% del fabbisogno energetico della struttura.
Per capire dove erano le inefficienze e quindi capire dove agire, la multinazionale ha sfruttato la sua piattaforma ABB Ability Energy and Asset Manager, tramite la quale viene tenuto sotto controllo il consumo energetico e vengono identificate le opportunità di risparmio. Una di queste è stata la sostituzione dell'illuminazione esterna con lampade LED ad elevata efficienza: solo questa misura ha permesso di risparmiare circa 76.000 kWh all'anno. Una quantità sufficiente a ricaricare la flotta di veicoli elettrici in dotazione al sito.
Altri accorgimenti adottati sono relativi al riutilizzo delle risorse, a partire dalle classe di plastica per il trasporto dei componenti, e l'adozione di plastica riciclata per gli imballaggi.
L'applicazione di tutte queste misure ha evitato l'emissione di 2.200 tonnellate negli ultimi due anni. Come spiega Massimiliano Callioni, Direttore dell’unità produttiva di Dalmine, "fondamentale per il raggiungimento di questo importante risultato per il nostro stabilimento, oltre alle innovative tecnologie ABB installate, è stato il coinvolgimento attivo dei dipendenti che supportano le pratiche sostenibili nelle loro attività di tutti i giorni, ad esempio attraverso il corretto smaltimento dei rifiuti e un utilizzo più attento di carta e plastica. Vogliamo che i nostri dipendenti si sentano parte del futuro di ABB, supportando la strategia di sostenibilità e non solo; per questo ci impegniamo per offrire un ambiente di lavoro attento alle loro esigenze e piani di formazione trasversali che coprono sia l’ambito delle soft skills che quello delle competenze tecniche specifiche del ruolo ricoperto.
"I nostri clienti vogliono rendere le loro supply chain più sostenibili e si rivolgono sempre più spesso a noi per le dichiarazioni ambientali di prodotto EPD (Environmental Product Declaration). Lo stabilimento di Dalmine è oggi un modello replicabile dai nostri clienti: è un esempio positivo di come tecnologie innovative e digitalizzazione possono ridurre le emissioni del 25% - un risultato notevole", spiega Alessandro Palin, presidente della Divisione Distribution Solutions di ABB. "In ABB collaboriamo con i nostri clienti per ridurre le loro emissioni annuali di CO2 di oltre 100 mega tonnellate entro il 2030, l’equivalente delle emissioni generate da 30 milioni di auto a combustione. Riducendo le emissioni ed eliminando i rifiuti in tutta la nostra catena di approvvigionamento, sosterremo i clienti nel realizzare i loro obiettivi di sostenibilità".
1 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoEsattamente di fronte alla sede ABB di Dalmine c'è uno degli snodi più trafficati e incasinati dell'intera provincia, la rotonda dell'autostrada della A4, dove converge tutto il traffico che proviene dalla Val Brembana sull'omonima statale, dove migliaia di mezzi pesanti della Koinè Spa si affollano su e giù per trasportare la "preziosissima" acqua S. Pellegrino ricercata in tutto il mondo (con bottiglie che girano tutto il mondo prima di tornare li solo per essere riempite di nuovo, proprio circolare questa economia...).
A meno di 1Km di distanza il mega stabilimento Tenaris (ex Dalmine Tubi, storica industria siderurgica) che se anche dovesse riempire di pannelli solari i Kmq dei suoi terreni, riuscirebbe a stento a far funzionare gli uffici, tanto è grande il fabbisogno energetico di un impianto del genere.
Come se non bastasse, sebbene sia collegata alla rete ferroviaria con un tracciato dedicato il grosso del materiale viene movimentato su gomma...
Oppure se volete potremmo parlare del fantomatico progetto del tram della Val Brembana, iniziato nel 2009 ma che non ha ancora visto la posa di 1m di linea, senza contare il fatto che si limiterà ad arrivare ai primi comuni fuori dall'imbocco della valle...
Tutto questo per dire che i proclami di singole aziende servono giusto per farsi pubblicità, se si vuol fare qualcosa di concreto occorre che siano le istituzioni a muoversi con un intervento organico che vada a sanare le situazioni dove c'è un eccesso di produzione di co2 o di utilizzo di risorse.
Non serve a nulla avere un capannone dove c'è l'eccellenza mondiale e poi attorno ad esso il caos con i camion che si incastrano h24 per i motivi più stupidi (spostare acqua minerale ad es...).
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