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AI-SCoRE: Microsoft, Nvidia e Ospedale San Raffaele insieme per calcolare il rischio da COVID-19

di pubblicata il , alle 14:41 nel canale Innovazione AI-SCoRE: Microsoft, Nvidia e Ospedale San Raffaele insieme per calcolare il rischio da COVID-19

Il progetto di intelligenza artificiale nasce dalla partnership tra IRCCS Ospedale San Raffaele, Microsoft e NVIDIA e permetterà di distinguere, già nelle fasi precocissime della malattia, i soggetti contagiati con Sars-Cov-2 che svilupperanno la forma più grave della patologia.

 

Una piattaforma di apprendimento autonomo in grado di calcolare per ogni individuo - sulla base di una serie di indicatori clinici e diagnostici - la probabilità di sviluppare le forme più gravi di COVID-19, permettendo così interventi sanitari mirati e tempestivi e riducendo l'impatto sul sistema sanitario.

È questo l'obiettivo del progetto AI-SCoRE (acronimo di Artificial Intelligence - Sars Covid Risk Evaluation) ideato dai professori Carlo Tacchetti e Antonio Esposito, entrambi docenti dell'Università Vita-Salute San Raffaele, rispettivamente direttore e vice-direttore del Centro di Imaging Sperimentale dell'IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, e sviluppato in collaborazione con due colossi mondiali dell'information technology come Microsoft e Nvidia, con il Centro di Omics Sciences dell'IRCCS Ospedale San Raffaele diretto dal dottor Giovanni Tonon, e con il supporto di due aziende: Orobix srl, società attiva nell'ingegneria, produzione e governance di sistemi di AI con esperienza decennale e internazionale in ambito healthcare, e Porini, centro di eccellenza e partner internazionale di Microsoft sulle piattaforme Cloud Azure e sulle soluzioni di Advanced Analytics.

La raccolta dei dati di oltre 2000 pazienti - reclutati fra Ospedale San Raffaele, Ospedale Bolognini di Seriate e Centro Cardiologico Monzino – è già iniziata, così come la costruzione dell'infrastruttura software su cui poggerà l'algoritmo. AI-SCoRE non permetterà soltanto di affrontare in modo più efficiente ed efficace la Fase 2 della pandemia da Covid-19, ma potrebbe avere implicazioni in molti altri contesti in cui è fondamentale stratificare il rischio sanitario, comprese epidemie e pandemie del prossimo futuro.

"Fino a ora siamo stati incapaci di identificare correttamente e con anticipo le persone più fragili tra i pazienti con i primi sintomi della malattia", spiega Carlo Tacchetti, coordinatore del progetto. "Vogliamo poterlo fare in modo preciso e veloce, perché solo così potremo capire chi sono i soggetti che, una volta infettati, necessitano di cure tempestive, anche in assenza di sintomi gravi. Ovviamente, il nostro sogno è di spingere oltre queste potenzialità e sfruttare questa occasione per sviluppare algoritmi trasversali in grado di individuare i soggetti maggiormente a rischio anche nella popolazione generale, e non solo nei soggetti con sospetto Covid-19".

“In Microsoft aiutiamo le organizzazioni a fare di più con la tecnologia, e questo si applica anche al mondo sanitario. Il nostro obiettivo primario è usare sistemi di Intelligenza Artificiale per analizzare grandi quantità di dati eterogenei e comprendere i fattori che determinano le condizioni di salute di ciascuno, accelerando così l'implementazione della medicina personalizzata e di precisione. AI-SCoRE va esattamente in questa direzione. Unisce le competenze dei diversi partner per aiutare le strutture sanitarie a essere ancora più efficaci e consentire a tutti l'accesso alle cure migliori, in tutte le fasi dell'emergenza”, dichiara Veronica Jagher, Direttore Mercato Sanità Microsoft Area Western Europe.

“L'Intelligenza Artificiale (IA) sta aiutando a combattere la pandemia in molteplici casi d'uso. Le piattaforme IA di calcolo accelerato e il software di Nvidia sono sfruttate in tutto il mondo per aiutare a sequenziare e analizzare i genomi virali e dei pazienti, monitorare la diffusione delle infezioni e l'andamento della mobilità, accelerare lo sviluppo di nuovi farmaci e classificare e segmentare le immagini diagnostiche. Il progetto dell'ospedale San Raffaele stabilisce un nuovo punto di riferimento di qualità in termini di medicina personalizzata e Nvidia è entusiasta di far parte di questa collaborazione", dichiara l'Ing. Francesco Torricelli, Nvidia Country Director Italia & Iberia.

Il nuovo coronavirus è altamente contagioso, ma solo una piccola percentuale di pazienti - intorno al 5-10% - sviluppa le forme più gravi (e a volte fatali) della malattia. Spesso queste forme hanno un decorso rapido e imprevedibile che portano il paziente a passare da una sintomatologia blanda a una grave insufficienza respiratoria nel giro di pochissimo tempo.

L'obiettivo del progetto è duplice: da un lato riconoscere nella popolazione generica le persone a maggior rischio di sviluppare le forme gravi di Covid-19 se infettate dal virus, quelle da proteggere maggiormente; dall'altro riconoscere tra i pazienti che mostrano i primi sintomi da Covid-19 quelli che avranno la prognosi peggiore. Il progetto partirà da questo secondo obiettivo, con un algoritmo AI che integrerà immagini diagnostiche, parametri clinici e di laboratorio, stato infiammatorio, e profilo genetico del paziente e del virus.

La piattaforma tecnologica è basata sulle ultime innovazioni Microsoft per l'analisi dei dati e l'Intelligenza Artificiale e permetterà di raccogliere, elaborare, gestire e utilizzare in totale rispetto della privacy dati eterogenei, provenienti da più fonti, per fornire al personale medico e di ricerca informazioni tempestive e dettagliate utili a supportarne la fase decisionale e i processi necessari per rispondere alle varie fasi dell'emergenza. Microsoft mette inoltre a disposizione un ampio ecosistema di partner che sulle sue piattaforme sviluppa soluzioni capaci di re-inventare la sanità, in questo progetto specifico Nvidia, Porini e Orobix, che insieme all'Ospedale San Raffaele andranno a individuare opportunità all'intersezione tra tecnologia, medicina, e computer science.

Il progetto prevede tre fasi principali: una prima fase di raccolta e omogeneizzazione dei dati di oltre 2000 pazienti ricoverati nelle scorse settimane e di cui si conosce la prognosi; una seconda fase di sviluppo e implementazione dell'algoritmo, che verrà "allenato" per imparare a combinarli in modo "intelligente" per predire il rischio del singolo paziente, e una terza fase di test e validazione del prodotto su una seconda coorte di pazienti e in eventuali studi prospettici.

5 Commenti
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eureka8501 Giugno 2020, 20:40 #1
IL VIRUS E' DIVENTATO UN'EQUAZIONE MATEMATICA !!! MA COME VI PRENDONO IN GIRO !
boboviz01 Giugno 2020, 21:51 #2
Originariamente inviato da: eureka85
IL VIRUS E' DIVENTATO UN'EQUAZIONE MATEMATICA !!! MA COME VI PRENDONO IN GIRO !

A naso direi che questo vince il premio come commento ignorante dell'anno.
SpyroTSK02 Giugno 2020, 14:16 #3
Originariamente inviato da: eureka85
IL VIRUS E' DIVENTATO UN'EQUAZIONE MATEMATICA !!! MA COME VI PRENDONO IN GIRO !


Covid:virus=eureka85:stupidità

Stavo scrivendo ignoranza, poi ho pensato che almeno chi ignora può comprendere, lui no.
Energia.S02 Giugno 2020, 16:40 #4
del san raffaele il prof. Zangrillo (31 maggio 2020)

"Il virus dal punto di vista clinico non esiste più"

https://www.brighteon.com/58aa4373-...90-93371891ae30
Alex_Trask02 Giugno 2020, 20:26 #5
La tecnologia è alla base della medicina e credo che non possa essere messa in discussione da nessuno, altrimenti bisogna costituire una nuova specie per permettere la classificazione di questi elementi o individui se tali possano essere chiamati.

La matematica è fondamentale nella chimica e tutte a due sono fondamentali nella biologia e viceversa, senza scordarci della fisica e di tutte le altre conoscenze che l'umano ha sviluppato negli anni.
Dover' dire queste cose ancora nel 2020 è solo una perdita di tempo perchè si studiano a scuola e non fare le superiori al giorno d'oggi mi sembra la scelta delle più sbagliate della vita.

Ho sentito anche io il discorso del medico del San Raffaele e non ho motivo a non credere ai numeri inequivocabili che lui citava ma però ha anche detto che da lui arrivano casi meno gravi, quindi il suo discorso è di un miopismo disarmante.
Io non ho la verità in mano ma una semplice considerazione la posso fare quando tutti abbiamo visto e sentito le storie delle persone che hanno contratto il virus o loro famigliari hanno contratto il virus nei mesi scorsi e tantissime persone raccontano di essere stati lasciati fino all'ultimo a casa, fino all'aggravarsi del loro stato di salute perchè il sistema era sovvracarico, e ce lo confermavano ogni giorno i medici e protezione civile tramite inserzioni di sensibilizzazione e vari social network.

Quindi credo sia ovvio che dalla porta del suo ospedale arrivino persone non così gravi come prima, per il semplice fatto che adesso alla porta del suo ospedale si presentano persone che appena ci siano dei dubbi della malattia ci si porta.

Magari bastasse un medico per dare fine a una pandemia.

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