AIRtificial Intelligence, l'hackaton organizzato da Leonardo e Aeronautica Militare Italiana
di Alberto Falchi pubblicata il 14 Dicembre 2019, alle 12:01 nel canale Innovazione
Leonardo e Aeronautica Militare Italiana hanno lanciato una sfida a start-up, università e sviluppatori: un hackaton per trovare soluzioni innovative per automatizzare la manutenzione degli aerei ed elicotteri dell'Areonautica Militare
Siamo cresciuti considerando il mondo militare come qualcosa di separato, totalmente sconnesso dal mondo civile, soprattutto per quanto riguarda le tecnologie. Le caserme del resto sono luoghi blindati, inaccessibili a meno di avere un permesso e chi in passato ha fatto il servizio militare, la naja, sa bene che la caserma e il mondo dei "civili" non ci azzeccano molto.
Eppure, l'11 e il 12 novembre l'Aeronautica Militare Italiana ha aperto la sua caserma di Firenze a un nutrito gruppo di civili. Per la precisione, a una serie di studenti universitari, startup e aziende, che si sono radunate all'interno di una grande sala in occasione di un hackaton organizzato proprio dall'Aeronatica Militare e da Leonardo, con la collaborazione di Oracle, che ha messo a disposizione la tecnologia necessaria.
Gli obiettivi di AIRtificial Intelligence, l'hackaton organizzato dall'Aeronautica Militare Italiana
L'obiettivo di dell'hackaton AIRtificial Intelligence era quello di creare una soluzione basata su intelligenza artificiale in grado di ottimizzare e semplificare le attività di manutenzione e della ricerca guasti.
Più concretamente, i team che hanno partecipato all'hackaton hanno dovuto scegliere quale sviluppare fra tre differenti use case. Il primo di questi questi prevedeva lo sviluppo di un'applicazione in grado di valutare i danni delle ali e pale di un velivolo limitando l'intervento umano. Per questi test solitamente i tecnici si dotano di uno specifico martelletto e vanno a dare piccoli colpi alla struttura facendo attenzione al suono, l'unico indizio di potenziali problemi. Un'attività che l'Aeronautica vorrebbe automatizzare nel futuro prossimo.
I rimanenti use case erano relativi a sistemi di supporto per i manutentori, degli assistenti virtuali in grado di guidare il personale durante le fasi di manutenzione dei velivoli.
La redazione di Edge9 ha passato una giornata a curiosare mentre i 9 team in gara lavoravano agli ultimi ritocchi dei loro progetti. Ovviamente nessuno di questi lavori poteva essere considerato completo: lo scopo di un hackaton non è quello di portare un prodotto finito, ma di sviluppare l'abbozzo di un'idea che poi verrà sviluppata successivamente. E di idee non ne sono mancate, in particolare per l'uso delle tecnologie, che spaziava dal comune tablet o smartphone a sistemi più sofisticati, come smartwatch oppure dispositivi VR e AR.
L'unica cosa che accomunava i team erano gli strumenti: cloud, infrastruttura, database e potenza di calcolo sono stati forniti per l'occasione da Oracle e ogni team poteva decidere quanti e quali di questi strumenti integrare nella sua applicazione.
Team Tornado, il vincitore dell'hackaton
Alla fine, fra le 9 realtà in competizione ad avere la meglio è stato il team Tornado, composto dai dipendenti di IProd Srl, azienda pisana nata come spin-off della Linari Engineering, specializzata nell'automazione industriale.
Il team Avanti non è riuscito a spuntarla, arrivando solo secondo ma si è comunque meritato una menzione speciale per la capacità di fare lavoro di squadra. Al contrario degli altri team, infatti, Avanti non era composto da una startup o da un gruppo di ricercatori universitari, ma da candidati iscritti singolarmente e infine raggruppati per formare una squadra fatta di elementi indipendenti. Una sfida ancora più complessa rispetto a quella che dovevano affrontare altri team già "compatti".
"Intelligenza Artificiale e Machine Learning sono e saranno tecnologie sempre più pervasive, non solo in ambito militare ma anche in quello civile. In Oracle queste tecnologie sono studiate e applicate da tempo, sia ad esempio per evitare l’errore umano - come nel caso dell'Autonomous Database - sia per prendere decisioni informate dai dati, per esempio nell’ambito manutentivo e addestrativo come è emerso nell’hackathon" – ha spiegato Alessandro Ippolito, Technology Country Leader di Oracle Italia - "Per le realtà che operano in mondo sempre più ‘data driven’ si aprono quindi nuove frontiere e opportunità di crescita e sviluppo. Per Oracle AI e ML rappresentano un fattore non sostitutivo ma abilitante del potenziale umano e della società, perché sono a sostegno delle persone per lavorare e vivere meglio, prendere decisioni meglio informate, evitare errori e lavorare in modo meno ripetitivo e più soddisfacente".
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