Microsoft
Amburgo come Monaco: sì all'open source, no a Microsoft
di Riccardo Robecchi pubblicata il 11 Giugno 2020, alle 18:21 nel canale InnovazioneLa nuova coalizione che governa Amburgo punta ad abbandonare Microsoft e sostituirla con strumenti open source per ottenere una propria "sovranità digitale": uno scontro di filosofie che arriva ora sul dibattito pubblico ma perdura da decenni
33 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoAlla scuola elementare, almeno quella che conosco io personalmente, non hanno insegnato nulla, forse in quelle che funzionano che, purtroppo, non sono qui dove abito.
Sono anni che leggo di rendere il software open più user friendly e sono anni che non cambia niente...hanno reso l'installazione delle distribuzioni più "amichevole", ma se hai problemi per risolverli i modi sono sempre gli stessi, scrivere file di configurazione, che per i più si traduce in copia e incolla di qualcosa trovato online, comandi da terminale, anche qui come prima per lo più copiati alla cieca, e riti esoterici...tutto sperando di risolvere, perché magari qualcuno si risolve, ma tanti altri no.
Il problema sta tra la tastiera e la sedia perché gli utenti utonti sono svogliati, petulanti, arroganti e sostanzialmente rompiconiglioni e vogliono la pappa pronta quindi gli pesa il deretano modificare 3 stupidaggini in pp o in excel. Se hai mai fatto help desk sai cosa parlo, l'ho fatto per anni e il livello di pigrizia delle persona raggiunge vette inimmaginabili.
Il software open è user friendly, anche in windows si usano gli script, la console e il powershell, quelli sono per utenti "pro", per gli utonti c'è lo store e firefox che funziona dannatamente bene.
Anche lo smart working era impossibile ma guarda un po, una volta che siamo stati costretti magicamente tutti hanno imparato a fare una videoconferenza, a lavorare in cloud, a usare le mail e quant'altro (chi ha avuto la fortuna di non perdere il lavoro almeno )
E' la pigrizia il problema principale, non il software open.
Poi se vogliamo parlare dell'integrazione, della scalabilità, del fatto che LDAP si integra con sharepoint che si integra con office365 che si integra con teams ok, d'accordo e funzionano e pure bene per questo li paghi.
Fortunatamente no e neanche mi interessa , comunque quando si fa una migrazione l'utente non deve sistemare niente, ci deve pensare il reparto IT o l'azienda a cui è stata commissionata la migrazione, l'utente deve solo fare la formazione per usare i nuovi software.
Che poi sbuffino, si lamentino e via dicendo è normale, dove lavoro io usiamo ubuntu e come cambia una stupidaggine partono lamentele infinite...sono riusciti a lamentarsi anche quando abbiamo cambiato i colori dell'editor di testo mettendo un tema più riposante per gli occhi.
Non sempre è così, ci è capitato di installare software che poi necessitavano di mettere mano al file di configurazione per funzionare, e li via a capire che cavolo modificare, nel caso di matlab invece non poche operazioni da terminale per riuscire anche solo a farlo partire...con quelli dell'assistenza che non sapevano dire altro che acquistare la nuova versione...insomma non sono sempre rose e fiori.
E' la pigrizia il problema principale, non il software open.
Dipende che lavoro fai, mio fratello progetta apparati in autocad e lavorare a casa è stato un incubo, lo ha fatto, ma il lavoro andava estremamente a rilento, dopo un po' il capo ha deciso per 3 giorni a lavoro e 2 a casa, altrimenti avrebbe dovuto chiudere.
Io invece ho passato ore al telefono per una cosa che a lavoro sarebbe stata fatta forse in 10 minuti di orologio.
Le videoconferenze lasciamo stare, connessioni che morivano all'improvviso, gatti che si mettevano sui computer (si è capitato anche questo), bambini urlanti, persone che pranzavano durante la riunione...in caso di emergenza si può fare, pazienza, ma non può essere la normalità.
Se facessero la migrazione per migliorare ok, qui viene fatta solo per scelta politica e per dire no al software microsoft, non c'è una pianificazione, non hanno neanche imparato da un loro precedente errore se è per questo...oggi sostituire in toto windows nell'ambito lavorativo è estremamente complesso, in alcuni ambiti ci si può riuscire, in altri, come in questo caso, è impossibile...poi ovviamente se vogliono spendere soldi a pioggia per sviluppare applicazioni open compatibili con quelle proprietarie ben vengano, ma dubito abbiano queste intenzioni.
Come non quotarti. Per anni sono dovuto andare dal medico a consegnare e poi ritirare ricette, ora mando le richieste da casa e mi arrivano via email. Perché ora è stato costretto a farlo, altrimenti stavo ancora facendo avanti e indietro.
Però concordo con andy45 quando scrive
Ma di questo, appunto, deve occuparsi il reparto IT, per il quale si suppone che linea di comando e file di configurazione non siano entità aliene.
Non mi pare ne che sia impossibile ne che il precedente tentativo (immagino ti stia riferendo a Monaco, non ad Amburgo) sia un errore. Il motivo per cui si è tornati sui propri passi è anche questo squisitamente politico, è tornata al governo della città l'altra fazione politica che ovviamente ha riportate le cose come piacevano a lei.
Il passaggio, come tutti i passaggi, richiede tempo e risorse. E questo vale sia in un senso che nell'altro. Ma qui alla fine si avrebbe un vantaggio, ossia lo slegarsi da un singolo produttore si software per cui il lock-in è molto forte, al di la di questioni etiche e di sicurezza.
Qui purtroppo il problema era squisitamente burocratico, fino all'emergenza a nessuno interessava sistemare la cosa, con l'emergenza ovviamente ci hanno dovuto mettere mano.
Ovviamente mi riferivo a Monaco , cmq da quanto ricordo io la migrazione per alcuni software era impossibile, quindi si sarebbe dovuta mantenere la doppia infrastruttura...che poi anche li sia stata una scelta politica non lo nega nessuno, ma oggettivamente non mi sembra conveniente tenere in piedi due infrastrutture diverse.
Si avrebbe un vantaggio se si riuscisse a completarla, ma se uno non ci riesce? Bisogna anche considerare i costi, quanto si è disposti a spendere per portare avanti questa crociata?
Chiunque prende in considerazione una migrazione pensa a queste cose, qui sembra che non gli interessi molto la cosa.
Se lo fai con poca convinzione il fallimento è molto probabile. Altrimenti fai il passaggio gradatamente, investi nel software che ti serve (il bello dell'open source) e alla fine ottieni il risultato.
Certo, è necessario valutarne dall'inizio la fattibilità, ci sono sicuramente casi in cui certi software non sono sostituibili e ti adegui.
Ad ogni modo anche avere qualche macchina Windows in un'infrastruttura prevalentemente basata su macchine Linux non è un gran problema, non si ha una "doppia infrastruttura" ma un'infrastruttura mista. Un po' complica, ma nulla di ingestibile, sopratutto se hai un reparto IT in azienda.
Comunque nel caso del mio medico il problema era squisitamente di refrattarietà alla tecnologia, le richieste digitali poteva farle benissimo da prima, ma no, troppo complicato!
è che non capiscono che la difficilissima migrazione dovrebbe in ogni caso essere graduale.
Si comincia lavorando con openoffice per Windows per diciamo 5 anni,
e poi si valuta il resto.
se è per quello, allora anche passare da win7 a win10 richiederebbe anni, essendo cambiato sotto molti aspetti (in peggio)...
se altrove insegnano che il "pc è windows", forse è meglio...
Siamo ai livelli di "questo è l'anno di linux"
Esattamente
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