AWS e l'e-commerce di automobili: il caso brumbrum

L'e-commerce fa ormai parte della nostra vita e diamo per scontato il poter acquistare praticamente qualsiasi tipo di prodotto online, spesso ricevendolo anche in poche ore. Che si tratti di tecnologia, cibo, vestiti o altro. Hanno quasi sempre fatto eccezione le automobili: per acquistarle, è necessario un incontro di persona. Soprattutto se si sta acquistando un modello usato. Certo, si possono configurare le auto online, ma il processo non è mai stato end-to-end: tranne poche eccezioni, si doveva andare a firmare qualche foglio e, in ogni caso, ritirare l'auto dal concessionario. 

Una di queste eccezioni è brumbrum, azienda specializzata nelle vendite online di auto usate e km 0, che offre anche servizi di noleggio a lungo termine. Nata nel 2016, BrumBrum permette di acquistare un'auto e farsela consegnare a casa propria. Un processo semplice solo per l'acquirente: per gestire un sistema tanto complesso è necessaria un'infrastruttura solida, brumbrum ha scelto di appoggiarsi ad AWS.

La complessità degli e-commerce

Quando acquistiamo un bene online sembra tutto molto banale: facciamo due clic, inseriamo il metodo di pagamento e il prodotto viene recapitato a casa. Dietro però c'è tutto un sistema di gestione delle risorse estremamente complesso, che mette insieme CRM, e-commerce, strumenti di marketing, ERP aziendali. Con dati spesso sparsi su vari sistemi legacy, non sempre semplici o economici da sostituire. Questo però è quanto accade ad aziende che sono cresciute col tempo, aggiornando i sistemi man mano che si rendeva necessario. Molte di queste hanno migrato, o lo stanno facendo, parte dei loro sistemi sul cloud. brumbrum lo ha fatto da subito, nel 2016. puntando su AWS. "Il "ferro" per noi non andava bene, non ci permetteva di essere predittivi" - ci spiega Federico Panini, CTO di brumbrum. 

Di qui la necessità di partire direttamente dal cloud, così da avere la necessaria elasticità ed essere pronti per la successiva crescita. Perché proprio quello di Amazon? "Abbiamo scelto AWS perché ai tempi era il punto di riferimento, e perché avevamo già competenze su quella piattaforma".

L'intera infrastruttura di brumbrum poggia sulla nuvola di Amazon, sfruttando gli strumenti messi a disposizione dal colosso e affiancandoli con software scritti internamente. "Cerchiamo di creare IP, e le parti di software che costituiscano il core [dell'infrastruttura] le facciamo noi. Ma quando ci sono già strumenti pronti non vogliamo reinventare la ruota". 

Un processo interamente digitale

Il flusso di lavoro di brumbrum è interamente digitale: l'azienda acquista le macchine usate o km0 e le invia nel suo impianto a Reggio Emilia. Qui una cinquantina di tecnici ne valutano la qualità, e pianificano l'attività di messa a punto.

"La macchina viene controllata in tutte le sue parti, e se necessario sistemata, così da metterla sul mercato nelle condizioni migliori possibili". I carrozzieri e i meccanici lavorano con tablet o computer e ogni dato viene immesso in tempo reale nel sistema sviluppato internamente, così da avere sempre un quadro preciso della situazione di ogni vettura. 

Poi viene spostata in uno studio fotografico, dove viene controllata, preparata e fotografata, così da avere tutte le informazioni per metterla sul sito. 

Il processo di analisi della vettura e dei possibili danni è ancora delegato a persone, tecnici che analizzano ogni dettaglio. Al momento, non viene utilizzata la computer vision per rilevare automaticamente le anomalie e i difetti, ma non è escluso che possa venire implementata: "abbiamo una BU dedicata al machine learning, che viene utilizzata anche per fare ricerca".

L'importanza dell'elasticità

Il vantaggio di appoggiarsi al cloud per tutta l'infrastruttura è che non è necessario preoccuparsi di avere sempre risorse di calcolo in abbondanza. Quando vengono effettuate campagne marketing molto aggressive, per esempio, che provocano picchi di utilizzo della piattaforma. Qui entra in gioco l'Auto Scaling, una funzione di AWS che permette in pochi minuti di scalare le risorse, sia verso l'alto sia verso il basso, e non rimanere mai a corto di potenza di calcolo. L'obiettivo principale è garantire sempre la miglior esperienza utente al cliente, che non deve notare rallentamenti, o lentezza.

Tutto il processo deve filare liscio, snello, senza intoppi, ed essere intuitivo da usare: questo è il principale obiettivo di chi sviluppa l'infrastruttura a microservizi di brumbrum. "Analizziamo costantemente il sito proprio per migliorarne l'esperienza, ed entro l'anno ci sara una grossa revisione della user experience", sottolinea Panini.

Ma l'esperienza non è solo quella sul sito: brumbrum "invia" le auto direttamente alle abitazioni dei clienti che lo richiedono, un servizio che richiede una grande mole di lavoro dietro le quinte. 

“Ci sono tre diversi modi per avere la vettura: andarla a ritirare direttamente nella nostra Factory o andarla a ritirare nei nostri centri di consegna convenzionati, situati in tutta Italia. Dal primo lockdown abbiamo introdotto anche la consegna a domicilio che in breve tempo ha avuto un enorme successo e ora viene scelta da oltre un terzo dei nostri clienti”.