Butti risponde alle critiche sullo SPID: "ormai è vulnerabile", la CIE "è molto più sicura"

È il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega all'Innovazione, Alessio Butti, a rispondere al dibattito scatenatosi negli ultimi giorni dopo l'annuncio che lo SPID sarebbe diventato a pagamento presso alcuni fornitori del servizio. Secondo Butti, questo fatto "è una non-notizia, perché è un fatto noto dal 2019 e già oggi qualcuno paga per lo SPID."

Butti: "SPID comincia a essere vulnerabile"

Le dichiarazioni di Butti (in foto qui sopra), riportate da Borsa Italiana e rilasciate all'evento Telco per l'Italia a Roma, vanno a difesa dell'operato del Governo e a supporto dell'uso della carta d'identità elettronica (CIE) e dell'applicazione per l'autenticazione a essa collegata (CieID).

Secondo Butti, "non l'abbiamo detto noi, lo dicono sistematicamente gli operatori e lo dicono i vostri colleghi [dei giornalisti, NdR]: SPID comincia a essere vulnerabile", alludendo agli attacchi recenti in cui vengono aperti SPID all'insaputa dei cittadini per effettuare truffe di vario genere.

"I cittadini e le imprese possono finalmente arrivare alla carta d'identità elettronica che, diversamente dallo SPID, è indicata anche a livello europeo ed è molto più sicura. Una delle prime cose che il Governo ha messo a disposizione sono 40 milioni per gli identity provider. Abbiamo sviluppato una tecnologia wallet, siamo assolutamente compliant con quello che sta accadendo a livello europeo; siamo i piloti a livello europeo, cerchiamo di vederlo con orgoglio."

Butti ha concluso affermando che "è chiaro che lavoreremo per fare in modo che tutto possa essere agevolato nel modo migliore." Un segnale che il Governo sembra voler sbloccare l'erogazione di quei 40 milioni di euro promessi e finora non ancora pervenuti.