Cambridge Quantum rende open source TKET, il suo SDK per i computer quantistici

Cambridge Quantum rende open source TKET, il suo SDK per i computer quantistici

Cambridge Quantum ha annunciato di aver reso TKET, il suo kit di sviluppo del software, open source. Il progetto sarà disponibile con licenza Apache 2.0, fatto che dovrebbe portare benefici allo sviluppo del software per i computer quantistici in generale

di pubblicata il , alle 17:11 nel canale Innovazione
Computer Quantistico
 

Cambridge Quantum ha annunciato di aver reso open source il suo software development kit TKET (pronunciato "ticket"), dopo che l'azienda aveva promesso di compiere questo passo all'inizio dell'anno. Si tratta di un cambio di marcia significativo, perché mette TKET sullo stesso piano di Qiskit, di IBM, e Cirq, di Google.

Cambridge Quantum rende TKET open source

Il processore quantistico di IonQ

Il mondo dei computer quantistici non è fatto solo di hardware, ma anche di tanto software e il campo di battaglia su cui le varie aziende stanno combattendo è quello del cosiddetto mindshare, ovvero della diffusione del modo di pensare collegato a una certa tecnologia o sua applicazione. In questo caso, ci sono varie realtà che si contendono i pochi e preziosi sviluppatori in grado di creare software per i computer quantistici.

Cambridge Quantum ha fatto un passo importante in questa direzione rendendo TKET open source, dal momento che ciò permette di adattare il software con integrazioni e nuove componenti (relative al supporto sia a software che a hardware di terzi), di trovare più facilmente problemi nel codice e di coinvolgere la comunità nello sviluppo. TKET sarà rilasciato sotto la licenza Apache 2.0, considerata piuttosto permissiva.

Il dott. Ross Duncan, direttore del software in Cambridge Quantum, ha affermato che "minimizzare il numero di gate [ovvero di qubit dedicati a eseguire una data operazione logica in un certo momento] e il tempo di esecuzione è molto importante in questa era in cui abbiamo dei computer quantistici rumorosi e di scala intermedia. TKET combina l'ottimizzazione di alto livello e indipendente dall'hardware dei circuiti quantustici con passaggi di compilazione specifici per un dato dispositivo quantistico. Ciò aiuta gli utenti dei computer quantistici a muoversi liberamente tra piattaforme quantistiche, mantenendo costantemente alte prestazioni. Gli utenti si devono preoccupare solo di sviluppare le loro applicazioni quantistiche, non di riscrivere il codice per evitare le idiosincrasie di un dato hardware. Allo stesso tempo, aiutiamo le società che sviluppano hardware quantistico ad assicurarsi di ottenere le massime prestazioni dai propri processori."

Le parole di Duncan svelano uno dei più importanti problemi dei computer quantistici al giorno d'oggi: la mancanza completa di standardizzazione e la differenza anche enorme che può intercorrere tra un dispositivo e l'altro. Non c'è da stupirsi di ciò, visto che tale hardware si basa a volte su fenomeni fisici completamente differenti, e a maggior ragione se si pensa che tali differenze sono presenti anche nel mondo dei computer tradizionali dove pure non ci si scontra con concetti completamente diversi a livello fisico. Ci vorrà ancora probabilmente diverso tempo prima di assistere a una standardizzazione maggiore sia nell'hardware che nel software, ma sicuramente le iniziative come questa di Cambridge Quantum non possono che aiutare a raggiungere questo obiettivo.

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