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CES 2020 - Le startup italiane che si concentrano su IoT, blockchain e sul foodtech

di pubblicata il , alle 16:01 nel canale Innovazione CES 2020 - Le startup italiane che si concentrano su IoT, blockchain e sul foodtech

Ossa smart per cani, blockchain, servizi di ristorazione casalinga, scanner laser per architetti... le startup italiane che TILT ha portato al CES si sono sbizzarrite nel creare prodotti e servizi estremamente particolari

 

IoT, blockchain, smart gadget per animali domestici, dispositivi smart per non dimenticare i bimbi in auto… all’Eureka part del CES 2020 TILT ha voluto dar voce a numerose aziende italiane che vogliono dimostrare quanto l’Italia sia competitiva in numerosi ambiti, non solo nei settori della moda e del design, dove siamo riconosciuti fra i migliori al mondo.  

CES 2020 Tilt Startup

Monokee, Single sign-On per tutte le applicazioni e i dispositivi IoT

monokee logo

Monokee è un’azienda con sede a Rovereto, in provincia di Trento, che offre un innovativo servizio di Identity as a Service (IaaS). Si tratta di un servizio Single Sign-On che permette di usare un solo login per numerose applicazioni e dispositivi IoT, ed è dedicato a quelle aziende che si appoggiano al cloud e vogliono semplificarne la gestione, ridurre i costi e di essere in regola con gli adempimenti legali, per esempio il GDPR. Monokee  si appoggia alla tecnologia blockchain per gestire le identità in maniera decentralizzata e garantisce la piena sovranità delle informazioni sensibili dell'utente, proteggendo le credenziali in un wallet personale e consentendo di condividere soltanto i dati pertinenti ad un determinato scopo o contesto.

Al momento sono supportate oltre 2.000 applicazioni fra le più usate in ambito aziendale, incluse Office 365, Salesforce, SAP e Workday e tramite una procedura guidata, o l’utilizzo delle API, è possibile integrare anche quelle non presenti nella lista.

 

ToothPic, autenticazione sicura tramite lo smartphone

Toothpic Logo

Toothpic è uno spinoff del Politecnico di Torino che vuole rivoluzionare i sistemi di autenticazione usando uno smartphone. “Ma lo fanno già in tanti”, staranno pensando in molti, correttamente. Il fatto è che l’azienda torinese usa un approccio estremamente singolare per garantire l’identità dell’utente. Non si limita alle classiche impronte digitali o alla scansione della retina, ma si appoggia alle peculiarità della fotocamera. Pochi sanno che ogni fotocamera integrata nello smartphone è dotata di una sorta di impronta digitale, la PRNU (Photo-Response Non-Uniformity). Si tratta di piccole imperfezioni del settore, uniche e intrinseche al processo produttivo. Imperfezioni casuali che, proprio come le impronte digitali, caratterizzano in maniera univoca ogni singolo smartphone. Queste imperfezioni non sono assegnate dai produttori, né possono essere clonate, rendendo così estremamente difficile da attaccare. Le credenziali dei singoli utenti poi non vengono memorizzate su server aziendali ma sono decentralizzate sui dispositivi degli utenti, rendendo il sistema meno vulnerabile ad attacchi esterni e rendendo più agevole la migrazione da un modello on premises a un modello in cloud. 

Tata Pad, il cuscino intelligente “salvabambini”

tata logo

Filo è un’azienda romana che opera nel settore IoT e che al CES ha presentato Tata Pad, un particolare cuscino per i bambini con tecnologia antiabbandono. Dispositivi come questo sono di recente diventati obbligatori in auto, per lo meno in Italia, il primo paese al mondo ad aver emesso questo tipo di leggi.
Tata Pad non necessità di una SIM e funziona grazie alla tecnologia Bluetooth, fatto che lo rende semplicissimo da installare e configurare. Una volta posizionato sul seggiolino, rivelerà grazie a dei sensori la presenza dell’infante, attivandosi. Se ci si allontana dall’auto e il bambino è ancora a bordo, inizieranno a partire notifiche sonore sullo smartphone, anche se questi è in modalità silenziosa: non sentirlo sarà impossibile. E se l’allarme non viene disattivato? Dopo alcuni istanti partirà una chiamata di emergenza da parte del centralino virtuale dell’azienda. Se il centralino non otterrà risposta, partirà un SMS di emergenza verso i numeri di emergenza che verranno indicati (altro genitore, nonni, babysitter, per esempio), che includerà la posizione del bambino ricavata dal GPS.

Tata

Interessante notare come questo SMS di emergenza non verrà inviato dallo smartphone su cui è installata l’app, che potrebbe essere scarico o in una zona priva di copertura, ma dai centralini del servizio Tata, garantendo così maggiore affidabilità.

Smartosso di Kaliot, la tecnologia al servizio degli amici a quattro zampe

Logo Smartosso

L’IoT applicata ai pet domestici non è una novità e già da tempo si trovano in commercio piccoli collari o simili utili per sapere sempre la posizione dei nostri amici a quattro zampe. Kaliot, startup con sede a Reggio Calabria, è voluta andare oltre con SmartOsso.  Apparentemente sembra un comune osso giocattolo ma è un vero e proprio concentrato di tecnologia. Oltre all’immancabile GPS, integra sensori per misurare il pH della saliva, lo stress, la temperatura corporea. Tutti i dati raccolti potranno poi essere comodamente analizzati tramite un’app.

Il nostro prodotto è in grado di analizzare la saliva del cane e dedurre attraverso l’analisi del PH sia lo stato di salute a livello odontoiatrico, sia il livello di stress dell’animale” – ha commentato Domenico Rositano di Kaliot -  “Non solo: SmartOsso è in grado anche di rilevare la temperatura corporea del cane”.

 

 

The Meter, lo scanner per i rilievi architettonici

Themeter logo

The Meter è uno scanner laser realizzato dalle Officine IADR di Genova sviluppato per automatizzare il processo di rilevazione in ambito di progettazione architettonica. Basta schiacciare un tasto e il dispositivo si occuperà dell’intera rilevazione, senza bisogno di alcun intervento.

Oltre a rendere più veloce la procedura, l’uso di The Meter consente di raggiungere una maggiore precisione e, soprattutto, di eliminare il rischio causato dall’errore umano” - racconta Nicolò Spallarossa, co-founder e CEO dell’azienda - “Oltre a ciò, abbiamo cercato di progettare il nostro scanner con un occhio di riguardo per i costi, allo scopo di renderlo accessibile anche a chi non può investire migliaia di euro in uno strumento iper-specializzato”.

 

 

EatNmeet, l’app per conoscere nuove persone attraverso la cucina

Eatnmeet logo

La cultura di un paese passa anche attraverso il suo cibo, i suoi sapori, la cucina tipica. Il modo migliore per gustare la cucina locale non sempre passa per il ristorante: spesso i migliori alfieri della tradizione sono le persone comuni, che le specialità le preparano in casa, magari con le ricette tramandate dai propri familiari.

EatNMeet è un’app che vuole facilitare questo tipo di scambi, permettendo ai turisti di entrare in contatto con i local per un pranzo, una cena, un aperitivo. Ovviamente, non gratuitamente: gli ospiti dovranno versare una cifra per gustarsi le prelibatezze locali.

Un’esperienza del genere permette alle persone di entrare in connessione in maniera piacevole e naturale attraverso la convivialità della tavola” – ha spiegato Federico Lonza, co-founder e CEO di EatNmeet - “Nei primi 12 mesi di attività della piattaforma il feedback che abbiamo ricevuto è stato estremamente positivo. Molti dei nostri guest hanno descritto l’incontro tramite EatNmeet come la parte più emozionante del loro viaggio”.

TryItaly, il servizio che permette ai turisti USA di provare il vero cibo italiano, a casa delle famiglie

Trytaly Logo

Trytaly è un servizio per molti versi simile a EatNMee. La differenza è cha attualmente è dedicato ai turisti che dagli USA vengono a visitare l’Italia e, almeno per il momento, non funziona via app (che arriverà più avanti) ma su web.

Abbiamo deciso di cominciare puntando sugli Stati Uniti per rodare il sistema puntando su un pubblico che apprezza particolarmente la cucina italiana” – ha specificato Adalberto Fontana, founder e CEO di Trytaly - “Col tempo, intendiamo allargare il nostro campo di azione non solo ad altri paesi, ma anche ad altri servizi”.

La peculiarità di Trytaly va ricercata nelle modalità di definizione del prezzo che il turista pagherà per il pasto. Il menu proposto dal cuoco-ospite, individuato tra quelli più vicini attraverso un sistema di ricerca basato sulla geolocalizzazione, non ha un prezzo predefinito. Sarà il visitatore a proporlo (e l’autore della cena accettarlo) secondo la logica “tell your price”.

La blockchain secondo Genuino

Genuino Logo

Per Genuino, azienda con sedi a Milano e New York, IoT non è l’acronimo di Internet of Things ma di Identity of Things.

L’idea è quella di controllare la filiera non limitandosi alla semplice dichiarazione del produttore ma inserendo una serie di controlli oggettivi sul campo che certificano la qualità dei prodotti, introducendo un protocollo di certificazione decentralizzato che punta a valorizzare la qualità dei prodotti, l’anticontraffazione, la tracciabilità e sostenibilità di filiera in qualsiasi ambito di produzione. Per farlo, Genuino si appoggia alla blockchain.

 “Il cuore del nostro progetto è la disintermediazione del sistema di controllo” – afferma Gabriele Bernasconi, Chief Marketing Officer di Genuino - “Usiamo sensori smart, intelligenza artificiale e blockchain per fare in modo che il controllo avvenga già nel corso della produzione e non possa essere alterato nelle fasi successive”. Un processo “end to end” che promette di cambiare le regole del gioco per quanto riguarda il controllo di qualità. I consumatori, attraverso una specifica app, hanno così la possibilità di verificare la genuinità dei prodotti attraverso una scansione NFC o tecnologie equivalenti

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