Cisco e le licenze per l'hardware: un problema del settore?

Cisco e le licenze per l'hardware: un problema del settore?

L'intera società sembra muoversi verso un modello "as a service": nulla è più posseduto, ma tutto è concesso in licenza come abbonamento. Negli ultimi giorni Cisco è al centro dell'attenzione per il suo modello di licenze: cerchiamo di capirci di più

di pubblicata il , alle 13:21 nel canale Innovazione
Cisco
 

Anche l'hardware è un servizio? Questa domanda riemerge ciclicamente da diversi anni e pone interrogativi seri sull'evoluzione del mercato sia consumer che business ed enterprise negli anni a venire. Secondo Cisco, tuttavia, sembra che sia proprio così: l'hardware diventa un servizio che può essere utilizzato solo pagando la relativa licenza sotto forma di abbonamento.

Cisco e il problema degli abbonamenti per utilizzare l'hardware

Il modello "ad abbonamento" si sta estendendo a macchia d'olio in tutti i settori e per tutte le tipologie di prodotto. Ciò è vero anche per le apparecchiature di rete: Cisco richiede una licenza ad abbonamento per alcuni prodotti da diverso tempo, ad esempio per fornire definizioni aggiornate ai firewall e ai prodotti di sicurezza, ma ha finora lasciato immutata la funzionalità per i prodotti "statici" che non richiedono continui aggiornamenti per svolgere le proprie funzioni.

Come riporta iFixit, da ottobre 2018 il produttore americano ha iniziato ad applicare il modello "Smart License" anche ad alcuni prodotti che prima non richiedevano una licenza ad abbonamento. La licenza risiede dunque sui server del cloud di Cisco, che comunicano costantemente con i dispositivi per garantire che questi operino in base a quanto permesso dalla licenza stessa. L'azienda afferma che in questo modo è possibile gestire in maniera più semplice e centralizzata tutti i propri dispositivi, ma il rovescio della medaglia è che non è chiaro cosa succeda nel momento in cui non si rinnovi la licenza.

Finora infatti era sufficiente acquistare l'hardware e installarvi una licenza per il software che veniva eseguito su di esso: tale licenza veniva legata al dispositivo in maniera permanente e il dispositivo poteva dunque essere rivenduto e fatto funzionare indipendentemente da Cisco. Smart License fa invece sì che il dispositivo venga legato a uno specifico account e che sia Cisco stessa a controllare la funzionalità del dispositivo, per quanto e da chi possa essere utilizzato.

Per spiegare meglio il concetto possiamo aiutarci con due esempi. Il primo è quello della cessione del dispositivo a un terzo nel mercato dell'usato: in passato era sufficiente la transazione economica e l'insieme dei passaggi tecnici per l'installazione; ora non è di fatto più possibile cedere il dispositivo, perché questo viene legato all'account. Sembra esistere una procedura per legarlo a un secondo account, ma tale procedura sarebbe costosa, al punto da non rendere conveniente l'acquisto di un prodotto usato.

Il secondo caso è quello della fine del supporto da parte di Cisco. Con il modello precedente era possibile utilizzare un dispositivo fino alla sua rottura fisica, anche ben dopo che Cisco ne aveva decretato la fine del supporto. Con un modello in cui il dispositivo smette di funzionare se Cisco non rinnova la licenza, la fine del supporto potrebbe significare anche la fine del rinnovo delle licenze e, pertanto, la mancata funzionalità del dispositivo.

Cisco ha messo a disposizione una pagina in cui spiega che i dispositivi hanno un periodo di valutazione nel quale la funzionalità è (quasi) sempre mantenuta intatta. C'è un anno di tempo per utilizzare il dispositivo prima che la modalità di valutazione, della durata di 90 giorni, entri in gioco. Cisco non chiarisce, però, cosa accada dopo tale termine.

Il problema sta tutto proprio nella difficoltà di Cisco di comunicare correttamente il funzionamento di Smart License. L'azienda scrive sul suo forum che "non c'è alcun impatto sulle funzionalità al momento", ma è proprio tale "al momento" che lascia intendere che possa esserci un futuro cambiamento nelle politiche dell'azienda.

I casi esposti fin qui non sembrano attualmente reali, ma con il manico del coltello in mano a Cisco non è possibile sapere dove e come l'azienda deciderà di tagliare in futuro. Non è possibile sapere se tali casi rimarranno un'ipotesi che non si realizzerà mai o se saranno, invece, una realtà tra un anno.

Ritorniamo, dunque, alla domanda iniziale: anche l'hardware è un servizio? Le opinioni sono discordanti in merito, ma nella maggior parte dei casi la risposta è stata "no" finora. Il passaggio al modello "ad abbonamento" anche in questo settore non prelude però a vantaggi reali per gli utenti, ma esclusivamente a maggiori introiti per i produttori. Che l'epoca del possesso sia finita e che, tanto per gli utenti privati che per le aziende, si stia procedendo verso il futuro in cui niente è posseduto e tutto è in abbonamento prospettato da opere cyberpunk come Futureland di Walter Mosley?

6 Commenti
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sk0rpi0n19 Agosto 2019, 14:08 #1
Fortunatamente esiste sempre la concorrenza, è difficile che tutti i brand concorrenti a Cisco migrino ad iniziative "hardware as a service"; se Cisco vuole spostarsi su questo modello di business nessun problema, vedremo come reagiranno i clienti. I casi sono due, caso 1: sei un brand talmente forte e hai prodotti unici, puoi permetterti di imporre sul parco clienti queste tue scelte; caso 2: il parco clienti reagisce negativamente e si sposta verso la concorrenza che adotta soluzioni più libere e meno vincolanti.
Per quanto mi riguarda, odio a prescindere qualsiasi forma di imposizione sul cliente da parte delle multinazionali, così come pure la maggior parte dei prodotti che vengono venduti come servizi quando non c'è reale necessità.
igiolo19 Agosto 2019, 14:28 #2
Originariamente inviato da: sk0rpi0n
Fortunatamente esiste sempre la concorrenza, è difficile che tutti i brand concorrenti a Cisco migrino ad iniziative "hardware as a service"; se Cisco vuole spostarsi su questo modello di business nessun problema, vedremo come reagiranno i clienti. I casi sono due, caso 1: sei un brand talmente forte e hai prodotti unici, puoi permetterti di imporre sul parco clienti queste tue scelte; caso 2: il parco clienti reagisce negativamente e si sposta verso la concorrenza che adotta soluzioni più libere e meno vincolanti.
Per quanto mi riguarda, odio a prescindere qualsiasi forma di imposizione sul cliente da parte delle multinazionali, così come pure la maggior parte dei prodotti che vengono venduti come servizi quando non c'è reale necessità.


amen.
Therinai19 Agosto 2019, 16:24 #3
Per me hanno rotto le bolas alla grande con questa storia delle licenze
Già ora c'è una situazione a dir poco ridicola del tipo un router di frontiera Cisco del menga ti fa 100 Mbps di troughput, però aspetta! Se mi paghi una licenza che costa di più ne fa 400, ma anzi sai che ti dico? Se compri una licenza ancora più costosa ne fa pure 800! Con lo stesso hardware
Poi chiediamoci perché trump si è inventato una guerra contro huawei e perché chi lavora nel settore se la ride... Anni e anni di esperienza e ora per fare un progetto di rete si perde più tempo a calcolare il costo delle licenze cisco che a calcolare come fare funzionare la trasmissione ottica o quanti / quali protocolli servano.
Per me cisco si sta scavando la fossa.
Tasslehoff19 Agosto 2019, 19:17 #4
Originariamente inviato da: sk0rpi0n
Fortunatamente esiste sempre la concorrenza, è difficile che tutti i brand concorrenti a Cisco migrino ad iniziative "hardware as a service"; se Cisco vuole spostarsi su questo modello di business nessun problema, vedremo come reagiranno i clienti. I casi sono due, caso 1: sei un brand talmente forte e hai prodotti unici, puoi permetterti di imporre sul parco clienti queste tue scelte; caso 2: il parco clienti reagisce negativamente e si sposta verso la concorrenza che adotta soluzioni più libere e meno vincolanti.
Per quanto mi riguarda, odio a prescindere qualsiasi forma di imposizione sul cliente da parte delle multinazionali, così come pure la maggior parte dei prodotti che vengono venduti come servizi quando non c'è reale necessità.
Concordo in pieno, anche se io onestamente non me la prendo affatto per questo genere di imposizioni, perchè di fatto non lo sono se l'utente è informato e ha la volontà di slegarsi da questi modelli di business.

Il mondo del software ha insegnato da questo punto di vista, fino a qualche anno fa nessuno pensava che fosse possibile slegarsi dal giogo Oracle, tutti usavano il loro dbms (e guai se non era la versione enterprise) anche quando avevano semplicemente bisogno di una tabellina e qualche indice che poteva benissimo essere ospitato da una istanza MySQL o PostgreSQL.
Ora a forza di assessment e licenze salatissime i clienti si sono svegliati e sempre meno gente pretende i polpettoni enterprise.
In parte c'è da dire che questa svolta si è verificata anche grazie al cambio generazionale del management, sempre meno gente ossessionata dal mito dell'enterprise e più orientata verso soluzioni più flessibili (che hanno cmq i loro difetti eh, non pensiamo che ora sia il Nirvana... ).

Comunque per la cronaca le licenze sull'hw sono una cosa che risale alla notte dei tempi, specialmente nel campo del networking applicato allo storage (es switch FC).
noppy119 Agosto 2019, 23:53 #5
l'hw as a service è buono se , in caso di guasto mi mandi un tecnico a riparare l'hw a costo zero e in poche ore, quando l'hw va in dismissione mi mandi un nuovo hw equivalente non che le persone che mi supportano per l'evoluzione altrimenti è una presa per i fondelli e non è un servizio ma un Noleggio.
x_term20 Agosto 2019, 12:26 #6
Originariamente inviato da: sk0rpi0n
Fortunatamente esiste sempre la concorrenza, è difficile che tutti i brand concorrenti a Cisco migrino ad iniziative "hardware as a service"; se Cisco vuole spostarsi su questo modello di business nessun problema, vedremo come reagiranno i clienti. I casi sono due, caso 1: sei un brand talmente forte e hai prodotti unici, puoi permetterti di imporre sul parco clienti queste tue scelte; caso 2: il parco clienti reagisce negativamente e si sposta verso la concorrenza che adotta soluzioni più libere e meno vincolanti.
Per quanto mi riguarda, odio a prescindere qualsiasi forma di imposizione sul cliente da parte delle multinazionali, così come pure la maggior parte dei prodotti che vengono venduti come servizi quando non c'è reale necessità.


Quante verità in quello che hai detto, straquotone. Nella mia azienda che è partita da zero 4 anni fa non abbiamo un solo scatolo Cisco, ma in quella in cui lavoravo prima... quando l'IT manager mi ha fatto vedere quanto spendevamo in contratti di assistenza con switchzilla mi sono sentito cadere le braccia, le p@lle ecc
Per non parlare di quanto ci costavano le VPN IPsec con i token hardware... madonna una cosa che adesso fai con Google Authenticator e OpenVPN in totale sicurezza pure in azienda

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