Cisco Future of Work: una settimana di eventi a Milano per parlare dell’evoluzione, anche tecnologica, del lavoro
di Vittorio Manti pubblicata il 21 Marzo 2023, alle 16:41 nel canale InnovazioneUna settimana ricca di eventi organizzati da Cisco nell’ambito dell’iniziativa Future of Work, per approfondire le tematiche tecnologiche, e non solo, legate alle nuove dinamiche lavorative
Guai a chiamarlo smart working, termine fin troppo abusato in Italia. Il tema portante dell’iniziativa Future of Work promossa da Cisco è l’evoluzione delle dinamiche lavorative, che ha subito, come spesso abbiamo scritto su Edge9, una fortissima accelerazione durante il periodo di pandemia. Il tema è ancora molto attuale, perché se quanto avvenuto negli ultimi anni ha dimostrato che la tecnologia è pronta per supportare queste nuove dinamiche, altrettanto non si può dire per l’intero tessuto imprenditoriale italiano e, aggiungiamo noi, le istituzioni non aiutano di certo.
Cisco Future of Work è stato inaugurato oggi, 21 marzo, nella Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di Milano e proseguirà per quattro giorni, densi di appuntamenti, in luoghi del capoluogo lombardo. L’agenda completa di tutti gli eventi è consultabile a questo indirizzo.
La tecnologia c’è, le organizzazioni meno
In un evento dedicato alla stampa sono stati introdotti i temi che verranno sviluppati nel corso dell’iniziativa. Ad aprire i lavori Michele Dalmazzoni, che, fra i vari ruoli che ricopre, ha la responsabilità proprio di Future of Work. Dalmazzoni ha indicato le tre direttrici su cui si concentra Cisco per affrontare le nuove dinamiche lavorative: tecnologia, persone e spazi di lavoro. Colpisce un dato emerso da una ricerca di McKinsey del 2022, secondo la quale il 68% delle organizzazioni dichiara di non aver neanche preso in considerazione una strategia per gestire le modalità di lavoro ibride.
La strada da percorre è quindi molto lunga e gli esempi virtuosi citati da Cisco, stando a quanto emerso dalla ricerca ma anche da quello a cui possiamo assistere quotidianamente, con molte aziende che stanno tornando indietro sulla flessibilità concessa a dipendenti e collaboratori, sono solo la punta dell’iceberg. Purtroppo molte aziende in Italia non stanno cogliendo le opportunità che l’innovazione delle dinamiche lavorative possono generare. La tecnologia è comunque indispensabile e su questo aspetto Cisco è all’avanguardia, al momento per creare le condizioni che abilitano gli scenari di lavoro ibrido, in modo tale da mettere a disposizione delle aziende tutti gli strumenti necessari. Sarà poi compito della leadership aziendale spingere le organizzazioni verso modalità più flessibili, che dovranno necessariamente andare di pari passo con un’evoluzione dei modelli organizzativi. Modelli che dovranno essere basati sulla valutazione del lavoro in funzione del raggiungimento di obiettivi definiti in modo chiaro dalla stessa leadership.
Se il rapporto fra tecnologia e organizzazione, quindi persone, è quasi scontato, lo è molto meno l’impatto che lo spazio di lavoro può avere sul rendere possibili i nuovi scenari di lavoro ibrido. Significativo in questo contesto l’intervento di Barbara Cominelli, CEO di JLL, azienda leader nel settore real estate, che ha sottolineato come oggi il luogo di lavoro è uno dei primi parametri che viene preso in considerazione quando viene scelta una posizione.
In generale, gli uffici sono stati completamente ripensati rispetto a qualche anno fa, con un incastro complementare di diverse aree dedicate sia alla produttività personale, sia a momenti di svago e convivialità. Per Barbara Cominelli, però, è indispensabile definire una strategia di utilizzo degli spazi per sfruttarne tutte le potenzialità. La gestione degli spazi di lavoro si interseca necessariamente anche con la strategia ESG delle aziende, perché può diventare un modo per dimostrare concretamente l’attenzione del management a questi temi. In particolare, oggi non è pensabile perseguire delle strategie di sostenibilità senza che gli uffici non siano altamente ottimizzati per contenere i consumi energetici e contribuire alle strategie che portano a emissioni zero.
Venezia e l’Italia esempi virtuosi
Tornando ai temi legati alla tecnologia, Gianpaolo Barozzi, Sr Director Purpose Innvation Lead di Cisco, ha citato l’esempio di Venywhere, un progetto con cui Cisco ha dato la possibilità ad alcuni dipendenti di lavorare per 3 mesi da Venezia e che ha dimostrato il successo delle strategie adottate dall’azienda per implementare il lavoro ibrido. Il successo del progetto è stato tale che adesso verrà replicato anche a Rodi e in Sud Africa e, in questo caso, l’Italia è stata pioniera e ha fatto da apripista e anche il progetto su Venezia verrà riproposto, estendo l’esperimento a 12 mesi.
Il neuroscienziato Andrea Bariselli, CEO di Strobilo, ha descritto come non solo la tecnologia, ma anche la scienza ha un ruolo determinante nel definire come si devono evolvere gli spazi di lavoro. Ha portato la testimonianza di una ricerca effettuata per comprendere l’impatto sulla produttività della qualità dell’aria negli spazi di lavoro. È stato dimostrato come forti concentrazioni di CO2, che spesso si rilevano in spazi chiusi come gli uffici e le aule scolastiche, incidano fortemente sulla capacità di attenzione e quindi portano, quasi necessariamente, a commettere degli errori. Diventa quindi indispensabile dotare gli spazi lavorativi, in teoria anche quelli scolastici, di sistemi che permettano di mantenere un’elevata qualità dell’aria, in prima battuta per tutelare la salute di chi li utilizza ma anche, egoisticamente da parte delle aziende, per garantire una maggiore produttività ed evitare che vengano commessi errori.
Significativo anche l’intervento di Gianmatteo Manghi, Amministratore Delegato di Cisco Italia, che ha sintetizzato i concetti espressi dai vari partecipanti, sottolineando come sia compito del management guidare la trasformazione delle dinamiche lavorative, sfruttando la tecnologia per arrivare a concretizzare la visione di Cisco sul Future of Work.
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