Come rendere l'indirizzo PEC compatibile con il nuovo sistema europeo

Come rendere l'indirizzo PEC compatibile con il nuovo sistema europeo

Il sistema PEC italiano è già compatibile con l'equivalente europeo, ma sono necessari due passaggi ulteriori da parte dagli utenti per rendere la propria casella compatibile con il nuovo sistema

di pubblicata il , alle 12:11 nel canale Innovazione
Identita digitale
 

La posta elettronica certificata (PEC) sta arrivando ufficialmente in Europa, ma perché gli utenti della PEC italiana possano comunicare con i servizi europei sarà necessario aggiornare il proprio profilo per includere alcune informazioni relative all’identità.

La PEC diventa europea con la verifica dell’identità

Sono oltre 14 milioni le caselle di posta elettronica certificata attive nel nostro Paese, ma prima di poter usare il servizio a livello europeo è necessario che gli utenti eseguano due passaggi aggiuntivi. Tali passaggi sono richiesti dallo standard europeo e riguardano la verifica dell’identità del proprietario dell’indirizzo di PEC.

Come nota Aruba in un comunicato, i due passaggi da eseguire sono il riconoscimento dell’identità e l’attivazione della verifica in due passaggi. Il riconoscimento dell’identità può avvenire sia tramite una videochiamata con un operatore, sia tramite meccanismi automatizzati usando SPID, firma digitale, carta d’identità elettronica o carta nazionale dei servizi. L’autenticazione a due fattori, invece, fa sì che sia necessario un secondo fattore di riconoscimento oltre alla semplice combinazione di nome utente e password, simile a quanto richiesto da servizi come l’accesso online al conto corrente o lo stesso SPID, così da stabilire in maniera incontrovertibile l’identità dell’utente.

Non sono necessari altri passaggi e, una volta completati, non vengono introdotti cambiamenti per poter sfruttare la propria casella PEC in Europa: l’indirizzo, infatti, rimane lo stesso e così anche tutte le funzionalità legate al sistema PEC (come l’attestazione dell’integrità del messaggio, così come della data di invio e di ricezione). Il fatto che siano passaggi che solo il proprietario della casella può effettuare fa sì che non sia possibile rendere automatico il passaggio al sistema europeo per i fornitori dei servizi di PEC.

Il regolamento eIDAS, citato nell'immagine qui sopra, è il riferimento a livello europeo per definire gli standard di comunicazione elettronica, in particolare in materia di autenticazione e protezione dei dati. Tale regolamento include anche alcune misure che riguardano la posta elettronica certificata: è proprio per via di tale regolamento che vengono implementati questi due ulteriori passaggi, che garantiscono una sicurezza ancora maggiore.

12 Commenti
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gd350turbo30 Maggio 2023, 12:17 #1
https://www.pec.it/pec-conforme-standard-europei.aspx
magari questo link vi verrà comodo.
Saturn30 Maggio 2023, 12:36 #2
Originariamente inviato da: gd350turbo
https://www.pec.it/pec-conforme-standard-europei.aspx
magari questo link vi verrà comodo.


...fatto, sono pronto per l'Europa !
roughnecks30 Maggio 2023, 13:00 #3
Come si fa con la PEC delle poste?
G*E*L*D30 Maggio 2023, 13:21 #4
vergogna
UtenteHD30 Maggio 2023, 14:41 #5
Grazie per info. Guida tenuta, nel caso mi serva e' gia' in mio possesso.
Saturn30 Maggio 2023, 15:30 #6
Originariamente inviato da: G*E*L*D
vergogna


Cosa ?
Qarboz30 Maggio 2023, 17:55 #7
Come funziona a livello aziendale?
Immagino che l'identità certificata richiesta sia del titolare/legale rappresentante, ma faccio fatica a immaginare come può essere fatta l'autenticazione a due fattori, visto che spesso una singola mailbox è usata da più persone (p.es. [email]amministrazione@azienda.it[/email]) da device differenti.
Non che sia un mio problema, solo curiosità.
dayz30 Maggio 2023, 18:31 #8
Non vedo dove sia il problema... la PEC attuale "dovrebbe" essere usata solo dall'intestatario dell'azienda, ma succede spesso che la usi la segretaria o chi per essa. tutto ok quindi ? si, perchè se la PEC viene usata in maniera impropria ne risponde chi ha delegato l'uso e fin qui tutto fila.

con la nuova europea si introduce il 2 fattori ? metti authenticator su cellulare di chi deleghi.. con i soliti rischi annessi. non vuoi delegare ? gestiscila da sola.
easy.

giulioski30 Maggio 2023, 19:14 #9

Assurdo!! Iniziato e l'adeguamento ed interrotto al secondo step

Assurdo!! Iniziato e l'adeguamento ed interrotto al secondo step

mi sono immediatamente fermato alla verifica con 2 passaggi perché la password dovrà essere cambiata ogni 3 mesi !!!! ho 2 pec, una aziendale ed una privata con 7 computer figuriamoci se posso perdere tempo a cambiare la password su tutte le postazioni ogni 3 mesi.
Ma come gli viene in mente!?!
Ed ogni dispositivo dovrà avere una passord diversa !
Qarboz30 Maggio 2023, 19:26 #10
Originariamente inviato da: dayz
Non vedo dove sia il problema... la PEC attuale "dovrebbe" essere usata solo dall'intestatario dell'azienda, ma succede spesso che la usi la segretaria o chi per essa. tutto ok quindi ? si, perchè se la PEC viene usata in maniera impropria ne risponde chi ha delegato l'uso e fin qui tutto fila.

con la nuova europea si introduce il 2 fattori ? metti authenticator su cellulare di chi deleghi.. con i soliti rischi annessi. non vuoi delegare ? gestiscila da sola.
easy.

Il mio dubbio, tecnico, è proprio questo. È possibile autenticare lo stesso account da più dispositivi? Cioè, se la stessa pec dell'ufficio amministrazione viene usata p.es. da 4 persone, è possibile usare 4 cellulari differenti come secondo fattore? (Non sono ironico, essendo riluttante alla 2FA la utilizzo solo per lo spid e non so come funzionano gli altri sistemi)

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