Smart Working

Cosa succederà allo smart working dopo il 15 ottobre?

di pubblicata il , alle 10:01 nel canale Innovazione Cosa succederà allo smart working dopo il 15 ottobre?

Lo smart working in Italia potrebbe presto cambiare volto: il 15 ottobre scadranno infatti i termini grazie ai quali è stato possibile adottare questa modalità di lavoro su larga scala. Le parti sociali e i sindacati chiedono nuove leggi

 
211 Commenti
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acerbo30 Settembre 2020, 16:12 #61
Originariamente inviato da: canislupus
Premesso che io evito gli insulti, ma non lo pretendo da tutti.
Detto questo.
Stai quindi dicendo che un bar/ristorante che esiste da 20 anni debba per forza di cose pensare che tutto rimarrà immutato per i prossimi secoli a venire?
Ti sei accorto che viviamo nel 2020?
Il mondo cambia ad una rapidità assurda che persino chi è giovane, fa una tremenda fatica ad aggiornarsi.
Ipotizziamo che quel ristorante faccia cucina tradizionale e la gente inizi ad apprezzare quella molecolare.
Dovrebbe continuare a proporre lo stesso menu nella speranza che tutti rimangano sempre in quella interpretazione o potrebbe ripensarlo aggiornandolo?
Quando parlo di strategia intendo dire che se ti focalizzi SOLO su un modo di guadagnare e tutto dipende da quello, prima o poi il tuo business plan (lo fanno anche le piccole realtà potrebbe subire un arresto.
Ovviamente il COVID ha stravolto dalla mattina alla sera certe dinamiche e questo sarebbe stupido non ammetterlo, ma come mai alcuni ristoranti sono riusciti ad esempio a reinventarsi con l'asporto?
Non arrivano ai guadagni precedenti?
Sicuramente no, ma stanno provando a trovare alternative.
Modalità che potrebbero diventare vincenti in un futuro in cui il lavoro in presenza potrebbe essere sempre meno frequente.
E' una scelta facile? mai sostenuto e richiede una grande flessibilità e capacità decisionale, ma l'alternativa sarebbe piangersi addosso e sperare che per magia tutto torni come prima?
Ripeto... il COVID ha insegnato che in molte realtà non serve costringere i lavoratori ad andare sul posto.
Si hanno dei risparmi di affitti, consumi e stress eccezionali.
Quindi se fosse un imprenditore OGGI, io studierei soluzioni per gli smart-workers.
Cosa oggi potrebbe essere più utile?


Davvero non riesco proprio a capire dove vuoi andare a parare.
Stai per caso dicendo che se uno perde un'attività ed é costretto a mettere alla porta pure qualche dipendente per colpe non sue e per cause impossibili da preventirare la resposabilità é soltanto sua e doveva prevedere il peggio pensando ad un piano b da mettere in atto in piena crisi sanitaria mondiale?
Pensi che chi ha un bar o un ristorante e paga 10.000 euro al mese di affitto ed ha due/tre o piu' dipendenti a libro paga puo' rimettersi in piedi campando con tre ordini in asporto dopo 3 mesi di chiusura forzata? Sei serio?Nel mio quartiere chi ha riaperto é perché aveva altre attività che gli hanno consentito di ripartire nonostante le perdite perché ha potuto ammortizzarle, chi viveva della sua unica attività é stato affosato ed ha chiuso o ha ceduto l'attività.
Spero vivamente che se domani la tua azienda fallisce ed il lavoro che svolgi ha un calo della domanda del 150% tu possa avere già messo in preventivo un bel piano di rilancio che possa consentirti di continuare a pagare il mutuo, le bollette e fare la spesa tutti i giorni.

Guardare ai soli benefici che ha il covid sui lavoratori che stanno comodamente col culo sul divando collegati da casa é davvero miope, c'é chi deve andare a lavorare sul posto per guadagnarsi la pagnotta.
Spero solo non ci siano altri lockdown altrimenti altro che bar e ristoranti, troppi commercianti e artigiani dovranno alzare bandiera bianca.
canislupus30 Settembre 2020, 16:15 #62
Originariamente inviato da: Mister24
Secondo me sei te che non stai capendo. Non è che uno apre un bar sotto un'unica azienda. In genere si apre un bar in un quartiere con tanti uffici di aziende diverse oppure su una strada trafficata da gente che va a lavorare. Certo che si fa lo studio di fattibilità o si fanno indagini di mercato. Un'azienda in un certo quartiere può chiudere, ma è impossibile che chiudano tutte insieme.
Allo stato attuale è capitata una cosa non prevedibile da nessuno in nessuna indagine di mercato. Alcuni ristoranti si sono adattati per fare consegne a domicilio, ma il classico bar che guadagna con i caffè o le colazioni è spacciato e basta. Non tutti possono fare consegne a domicilio.


Non ho mai detto che il COVID sia un evento possibile da prevedere, MA ci sono due approcci.
Farsi distruggere da questa situazione, cercare di vedere una alternativa.
Lo possono fare tutti? Non sempre.
Lo vogliono fare tutti? Molto pochi.
Il discorso che io faccio non deve essere SOLO legato alla situazione attuale, ma in generale.
Troppo spesso ho sentito degli imprenditori lamentarsi delle difficoltà e non avere fatto nulla per combatterle.
Un dipendente (visto che lo tirate sempre in ballo) deve solo preoccuparsi di fare il suo lavoro e prendere lo stipendio.
Un imprenditore deve capire COME riuscire a mantenere stabile (o aumentare) il suo guadagno e questo non lo posso decidere nè io nè nessun altro.
E' la sua CAPACITA' a dargli gli strumenti per farlo.
Ecco perchè non tutti possiamo aspirare ad esserlo o pensare di esserlo.
ferste30 Settembre 2020, 16:16 #63
Originariamente inviato da: Phoenix Fire
capito, ma nel tuo caso non è che hai un calo produttivo, praticamente a casa non puoi lavorare


Più calo di così!

Comunque io vorrei lo smartworking per tutti, per strada trovavo solo animali selvatici, mi svegliavo 5 minuti dopo, tornavo a casa e c'era tavola apparecchiata, spesa fatta, babbuini già "scannati"...una festa!
Phoenix Fire30 Settembre 2020, 16:19 #64
Originariamente inviato da: Unrealizer
E chi dice che stare a casa sia un problema? Chi dice che tornare in ufficio sia meglio?

Da quando lavoriamo a casa il mio team arriva puntualmente a tre quarti di ciclo con 0 obiettivi rimasti in sospeso, mentre prima sforavamo quasi tutte le deadline, a parità di carico.

Addirittura nel periodo aprile-giugno arrivavamo a fine ciclo senza nulla da fare anche con una riduzione delle ore del 30%

Anzi ho il problema opposto, faccio troppe poche pause quando sono a casa, mentre in ufficio ogni 10 minuti c'era qualcuno che proponeva una pausa caffè.

Per noi è stato un enorme vantaggio: lavoriamo di meno, produciamo di più, e i risultati li abbiamo visti: siamo una grossa società del mondo del turismo, settore colpitissimo dalla crisi, e siamo messi abbastanza bene da avere intenzione di assumere 80-120 dev entro i prossimi 12 mesi (OT: cerchiamo gente che conosca PHP, Go e C#, i miei DM sono aperti ).

E il merito è in gran parte della facilità in cui ci siamo riusciti ad adattare, al punto che negli ultimi sei mesi abbiamo pompato fuori feature a una velocità incredibile, mentre i nostri concorrenti inciampavano su loro stessi. Il nostro metodo ha avuto talmente successo che il mega gruppo che ci ha acquisiti due anni fa ha deciso di trasformare tutto il resto del gruppo per adattarsi a noi piuttosto che al contrario, come succede di solito.

(PS: ma perché molti insistono su schemi rigidi per dividere il tempo in ufficio/a casa? da noi è libero, puoi dividerti lo split come vuoi, incluso non stare mai a casa o non andare mai in ufficio... l'unico limite è il numero di persone contemporanee in ufficio, ma per questo hanno semplicemente disattivato alcune postazioni nel sistema di prenotazione scrivanie)


interessante testimonianza. Concordo che certe giornate in ufficio sono più rilassate con una pausa caffè ogni 10 minuti mentre a casa, se hai la giusta mentalità e il giusto ambiente, riesci ad avere molte meno distrazioni

Originariamente inviato da: canislupus
Ma io non capisco una cosa... forse sono rimasto indietro o sono un lavoratore povero.
Possibile che solo nella mia società tantissime persone (diciamo un buon 60%... anche 80% se escludiamo i dirigenti e chi guadagna importanti cifre) si portavano il pranzo da casa e lo scaldavano al microonde?
E' una mia impressione o abbiamo disimparato a cucinare?
Qualcuno obietterà che non si ha il tempo.
Io mi svegliavo prima la mattina e preparavo il mio pranzo mentre facevo colazione, altri miei colleghi lo facevano la sera prima.
Siamo ancora qui a parlarne, non ho visto una produzione di obesi (molti si preparavano verdure o riso) e tutto sommato ho sempre mangiato molto variegato scegliendo prodotti di qualità.
Poi per carità ognuno fa come vuole, però non vorrei passasse il concetto che tutti a lavoro dovessero forzatamente andare a mangiare fuori.


dipende da troppi fattori, nelle aziende che ho visto fin oggi, solo una (quella dove sono adesso) ha il forno a microonde, quindi puoi immaginare che un pasto freddo tutto l'inverno non sia sempre piacevole. Inoltre, ci sono molte aziende che hanno buone mense a poco prezzo, quindi si riesce a fare un pasto vario con poca spesa e meno"fatica" visto che non serve cucinare il giorno prima
Ho fatto consulenza in azienda dove eri praticamente obbligato a mangiare o a mensa o un pasto da casa visto che non c'era niente per km (se non altre aziende), mentre altri in zone più centrali hanno una lunga lista di bar/ristoranti/pizzerie dove andare, variando quindi tipologia e cucina senza problemi

Ovviamente senza considerare chi decide di portarsi il pranzo da casa principalmente per risparmiare

Originariamente inviato da: ferste
Più calo di così!

Comunque io vorrei lo smartworking per tutti, per strada trovavo solo animali selvatici, mi svegliavo 5 minuti dopo, tornavo a casa e c'era tavola apparecchiata, spesa fatta, babbuini già "scannati"...una festa!


ma infatti, a parte l'eventuale fattore invidia che qualcuno potrebbe provare, l'avere molte persone in smart, favorisce anche chi deve andare in ufficio visto che trova strade non trafficate e/o mezzi pubblici con meno gente
canislupus30 Settembre 2020, 16:21 #65
Originariamente inviato da: acerbo
Davvero non riesco proprio a capire dove vuoi andare a parare.
Stai per caso dicendo che se uno perde un'attività ed é costretto a mettere alla porta pure qualche dipendente per colpe non sue e per cause impossibili da preventirare la resposabilità é soltanto sua e doveva prevedere il peggio pensando ad un piano b da mettere in atto in piena crisi sanitaria mondiale?
Pensi che chi ha un bar o un ristorante e paga 10.000 euro al mese di affitto ed ha due/tre o piu' dipendenti a libro paga puo' rimettersi in piedi campando con tre ordini in asporto dopo 3 mesi di chiusura forzata? Sei serio?[B]Nel mio quartiere chi ha riaperto é perché [COLOR="Red"]aveva altre attività che gli hanno consentito di ripartire nonostante le perdite perché ha potuto ammortizzarle,[/COLOR] chi viveva della sua unica attività é stato affosato ed ha chiuso o ha ceduto l'attività.[/B]
Spero vivamente che se domani la tua azienda fallisce ed il lavoro che svolgi ha un calo della domanda del 150% tu possa avere già messo in preventivo un bel piano di rilancio che possa consentirti di continuare a pagare il mutuo, le bollette e fare la spesa tutti i giorni.

Guardare ai soli benefici che ha il covid sui lavoratori che stanno comodamente col culo sul divando collegati da casa é davvero miope, c'é chi deve andare a lavorare sul posto per guadagnarsi la pagnotta.
Spero solo non ci siano altri lockdown altrimenti altro che bar e ristoranti, troppi commercianti e artigiani dovranno alzare bandiera bianca.


La parte in grassetto è la risposta.
Puntare su un solo cavallo e sperare che sia sempre vincente è un errore che non può permettersi un imprenditore.
Sarebbe sbagliato persino per un dipendente credere che il suo lavoro sia realmente a tempo indeterminato (non a caso devi SEMPRE pensare ad una continua formazione), figuriamoci per chi decide le sorti della propria attività.
Per quanto riguarda me stesso, nel tempo ho cercato di avere delle soluzioni alternative, anche in caso di perdita del lavoro (risparmi ed investimenti).
Magari dovrei rivedere la qualità della mia vita (non sono miliardario), ma di certo non mi troverei in nessun caso sotto un ponte (al massimo vivrei di pane e acqua e andrei in una baracca in mezzo al nulla )
Certo che se pensassi di poter vivere come oggi (e non vivo nel lusso) senza avere alcun introito, sarei o un illuso o uno stupido (forse più il secondo).
canislupus30 Settembre 2020, 16:31 #66
Originariamente inviato da: Phoenix Fire
dipende da troppi fattori, nelle aziende che ho visto fin oggi, solo una (quella dove sono adesso) ha il forno a microonde, quindi puoi immaginare che un pasto freddo tutto l'inverno non sia sempre piacevole. Inoltre, ci sono molte aziende che hanno buone mense a poco prezzo, quindi si riesce a fare un pasto vario con poca spesa e meno"fatica" visto che non serve cucinare il giorno prima
Ho fatto consulenza in azienda dove eri praticamente obbligato a mangiare o a mensa o un pasto da casa visto che non c'era niente per km (se non altre aziende), mentre altri in zone più centrali hanno una lunga lista di bar/ristoranti/pizzerie dove andare, variando quindi tipologia e cucina senza problemi

Ovviamente senza considerare chi decide di portarsi il pranzo da casa principalmente per risparmiare


Ho cambiato tantissime aziende nei settori più disparati e ho sempre trovato il modo di portarmi da mangiare e scaldarlo oppure andare in mensa (preferisco il pranzo freddo ).
In tutta franchezza, salvo rarissimi casi, mi è sembrato che spesso sia soprattutto mancanza di volontà oltre a risparmio.
Non dico che anche io non abbia ogni tanto fatto un'uscita fuori per un caffè o un pasto, ma era più per fare compagnia a qualcuno che per un'esigenza fondamentale.
Anche perchè prima mi piaceva mangiare rapidamente e poi farmi una passeggiata di quasi un'ora piuttosto che stare nuovamente un'ora seduto ad ingozzarmi (se mi sente Svelgen è la fine ).
acerbo30 Settembre 2020, 16:35 #67
Originariamente inviato da: canislupus
La parte in grassetto è la risposta.
Puntare su un solo cavallo e sperare che sia sempre vincente è un errore che non può permettersi un imprenditore.
Sarebbe sbagliato persino per un dipendente credere che il suo lavoro sia realmente a tempo indeterminato (non a caso devi SEMPRE pensare ad una continua formazione), figuriamoci per chi decide le sorti della propria attività.
Per quanto riguarda me stesso, nel tempo ho cercato di avere delle soluzioni alternative, anche in caso di perdita del lavoro (risparmi ed investimenti).
Magari dovrei rivedere la qualità della mia vita (non sono miliardario), ma di certo non mi troverei in nessun caso sotto un ponte (al massimo vivrei di pane e acqua e andrei in una baracca in mezzo al nulla )
Certo che se pensassi di poter vivere come oggi (e non vivo nel lusso) senza avere alcun introito, sarei o un illuso o uno stupido (forse più il secondo).


Quindi secondo la tua logica facciamo sparire tutte le attività a gestione familiare perché solo chi puo' permettersi di aprire una catena di bar o ristoranti puo' andare avanti, altrimenti bisogna essere milionari e aprire insieme al bar anche un'officina autorizzata, un bowling, una spa, una startup di scommesse on line e nel tempo libero ( perché ovviamente te ne resterà parecchio) farsi assumere part time da qualche ditta cosi' al limite ti becchi la cassa integrazione se ti chiudono tutte le attività a causa covdi

Non so dove vivi ma secono me no hai la piu' pallida idea di quanto costi avviare e gestire un'attività commerciale in una zona strategica di una grande città, pensare di poterne avviare altre come paracadute é fuori dal mondo.

Di gente che ragiona cosi' ne ho conosciuta parecchia, fosse per voi non si aprirebbe mai un cazzo perché ci sarebbe sempre un rischio fallimento, cosa che tra gli imprenditori si chiama "Rischio di impresa", ma é difficile da capire quando arriva lo stipendio ogni 27 del mese stando comodamente seduto sulla sedia.

Originariamente inviato da: canislupus
Ho cambiato tantissime aziende nei settori più disparati e ho sempre trovato il modo di portarmi da mangiare e scaldarlo oppure andare in mensa (preferisco il pranzo freddo ).
In tutta franchezza, salvo rarissimi casi, mi è sembrato che spesso sia soprattutto mancanza di volontà oltre a risparmio.
Non dico che anche io non abbia ogni tanto fatto un'uscita fuori per un caffè o un pasto, ma era più per fare compagnia a qualcuno che per un'esigenza fondamentale.
Anche perchè prima mi piaceva mangiare rapidamente e poi farmi una passeggiata di quasi un'ora piuttosto che stare nuovamente un'ora seduto ad ingozzarmi (se mi sente Svelgen è la fine ).


Ecco ora capisco perché non te ne frega nulla di chi aveva il ristorante, non ci vai mai!
Mangiare nella ciotola da solo come un cane lo trovo deprimente, io vado in ufficio solo per farmi una birra coi colleghi e passare un'oretta al ristorante a discutere del piu' e del meno, cosa che spesso non riesci a fare quando sei davanti al computer o in riunione con altra gente.
acerbo30 Settembre 2020, 16:43 #68
doppio
canislupus30 Settembre 2020, 18:02 #69
Originariamente inviato da: acerbo
Quindi secondo la tua logica facciamo sparire tutte le attività a gestione familiare perché solo chi puo' permettersi di aprire una catena di bar o ristoranti puo' andare avanti, altrimenti bisogna essere milionari e aprire insieme al bar anche un'officina autorizzata, un bowling, una spa, una startup di scommesse on line e nel tempo libero ( perché ovviamente te ne resterà parecchio) farsi assumere part time da qualche ditta cosi' al limite ti becchi la cassa integrazione se ti chiudono tutte le attività a causa covdi

Non so dove vivi ma secono me no hai la piu' pallida idea di quanto costi avviare e gestire un'attività commerciale in una zona strategica di una grande città, pensare di poterne avviare altre come paracadute é fuori dal mondo.


Quindi tu investi tutti i tuoi risparmi in una singola attività e poi speri che per magia tutto rimanga invariato per decenni?
Se la pensi così o sei rimasto ai primi anni del vecchio secolo o non ti sei reso conto di quanto il mondo cambi in fretta e lasci indietro chiunque non sia rapido a reinventarsi.
Oggi io credo che aprire attività a gestione familiare e sperare di tenerle in piedi come 40 anni fa è altamente rischioso, specie se parliamo di grandi realtà (nei paesi è diverso perchè vi è ancora la logica di appartenenza ad un gruppo sociale).
Certo si risparmia molto nei costi di gestione in quanto spesso i propri dipendenti re-investono il denaro all'interno dell'impresa e tipicamente non fanno storie se vi è un ritardo nel pagamento, ma in questo modo se va male qualcosa non è una persona che va per strada, ma intere famiglie legate da vincoli di parentela.


Di gente che ragiona cosi' ne ho conosciuta parecchia, fosse per voi non si aprirebbe mai un cazzo perché ci sarebbe sempre un rischio fallimento, cosa che tra gli imprenditori si chiama "Rischio di impresa", ma é difficile da capire quando arriva lo stipendio ogni 27 del mese stando comodamente seduto sulla sedia.



Proprio perchè non voglio correre il famoso Rischio d'Impresa (del quale alcuni imprenditori si accorgono dell'esistenza SOLO quando vanno male le cose) non ho mai neanche pensato di aprirne una mia.
Devi avere capacità che IO non reputo di avere.
Spesso invece non vedo la stessa umiltà da parte di persone che poi si scontrano con un muro perchè hanno fatto il passo più lungo della gamba.
Fare impresa è complesso.
Lo era ieri, oggi è ancora più difficile perchè devi essere consapevole che si vive a ritmi serrati e con cambiamenti profondi da dover comprendere in maniera immediata.
Quanti sono in grado di farlo?
E quanti credono di poterlo fare?


Ecco ora capisco perché non te ne frega nulla di chi aveva il ristorante, non ci vai mai!
Mangiare nella ciotola da solo come un cane lo trovo deprimente, io vado in ufficio solo per farmi una birra coi colleghi e passare un'oretta al ristorante a discutere del piu' e del meno, cosa che spesso non riesci a fare quando sei davanti al computer o in riunione con altra gente.


Ci vado nel weekend con gli amici al ristorante.
Con i colleghi posso benissimo mangiare insieme ad un tavolo in sala relax.
Chiacchieriamo allo stesso modo, abbiamo tempo di mangiare senza ansia e lunghe attese e si ha anche il tempo di farsi una passeggiata e volendo prendere ANCHE un caffè.
E guarda caso siamo in tanti a pensarla così, quindi forse non viviamo in uno strano mondo.
zappy30 Settembre 2020, 18:47 #70
Originariamente inviato da: andy45
Sono preoccupati dal crollo di tutti i mercati in effetti, se uno non va a lavoro oltre quello che hai già detto acquista anche meno scarpe, meno vestiti, meno oggetti elettronici...semplicemenente perché non ne ha bisogno.
La pandemia ha mostrato per quello che è la nostra economia, e con nostra intendo mondiale, un gigante con i piedi di argilla.

tanto prima o poi va tutto ripensato.
arrivare a consumare meno può essere o un percorso guidato e pianificato, o una mazzata imposta dall'oggi al domani dal riscaldamento globale e dalle catastrofi "naturali" (trombe d'aria, piogge torrenizli, alluvioni, pandemie...)
il covid è solo l'antipasto, questo è certo.

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