Data collaboration per risolvere le sfide del pianeta e incrementare i fatturati. La ricerca di Lenovo

La data collaboration spinge in alto i fatturati, ma non solo: chi la adotta è più portato a investire per affrontare le sfide globali. È quanto emerge dalla ricerca Data for Humanity, basata su interviste condotte a 600 dirigenti di alto livello (la C-Suite, quindi CEO, CFO, COO e via dicendo), in cinque Paesi: Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Stati Uniti.

Cosa è la data collaboration?

I dati sono sempre più alla base del successo e della crescita delle imprese: chi sa acquisire, analizzare e tradurre le informazioni in insights di business acquisisce un importante vantaggio competitivo. Secondo Lenovo, i Data Leader, cioè le aziende che fanno maggiormente leva sui dati nei loro processi di business, crescono più rapidamente: il 78% di chi lavora in queste imprese afferma che nell'ultimo anno ha visto crescere il fatturato, mentre solamente la metà (50%) delle realtà che ha pieno controllo del patrimonio informativo ha migliorato i ricavi. 

Non stupisce a tal proposito che ci si aspetti ulteriori investimenti in iniziative di data collaboration nei prossimi 12 mesi dalle realtà Data Leader, con una media di tre milioni di dollari ciascuna, con l'obiettivo di incrementare del 50% i propri ricavi. E non solo: questi investimenti saranno di grande supporto per affrontare le principali sfide del nostro tempo, come riscaldamento globale, assistenza sanitaria, disparità di reddito. Il 26% del campione preso in esame per la ricerca di Lenovo, infatti, dichiara di voler sfruttare questi dati a beneficio dell'umanità, oltre che per garantire maggiore solidità finanziaria alla propria azienda. 

Ma cosa si intende precisamente per data collaboration? Condividere informazioni con partner e realtà esterne e sfruttare gli insights per contribuire ad affrontare le sfide globali. E molte lo stanno già facendo: il 46% del campione dichiara che sta sfruttando al data collaboration per migliorare l'istruzione, mentre per il 44% li sta utilizzando per promuovere i diritti umani e rafforzare le democrazie. Il 43%, invece, punta a sfruttarli per sostenere iniziative aziendali o accelerare l'innovazione.

Va anche sottolineato che non tutti sono così preparati: il 23% del campione afferma di non saper come utilizzare le informazioni a favore dell'umanità, mentre non mancano imprese che hanno preferito evitare di fare leva sulla data collaboration. I motivi dell'astensione sono prevalentemente tre: costi troppo elevati (60%), timori relativi alla sicurezza (57%), problematiche di conformità normativa (57%).

Focus sui data leader

Nel campione della ricerca di Lenovo il 15% è costituito da Data Leader, mentre i Data Follower, cioè le imprese che seguono i trend avviati da altri, sono il 37%. E i primi saranno quelli più propensi a far leva sulla data collaboration per contribuire ad affrontare le sfide globali. 

La ricerca suggerisce che nei prossimi tre anni, il 60% dei Data Leader avvierà programmi per arginare la crisi energetica, contro il 33% dei data follower. Differenze che si riflettono anche in altri ambiti: il 29% dei leader investirà per migliorare l'assistenza sanitaria dove è deficitaria, contro il 18% dei follower, mentre per quanto riguarda l'istruzione vi investiranno il 61% dei leader contro il 25% dei follower. Il dato che spicca maggiormente però è quello relativo ella iniziative ESG (Environmental, social, governance): il 96% dei Data Leader afferma di investire in questo ambito, contro il 41% dei Data Follower. 

Altro punto che merita attenzione è il fatto che i Data Follower probabilmente incontreranno maggiori problemi a causa della limitata capacità di gestire le informazioni. Problemi come ricavi inferiori, limitata capacità di innovare, scarsa produttività dei lavoratori, difficoltà nel prevedere gli scenari futuri e nell'identificare nuove opportunità di business. 

“I dati possono aiutarci ad affrontare una moltitudine di sfide di business e sociali, aumentando al contempo i profitti, si tratta di una condizione vantaggiosa per le aziende che stanno sfruttando attivamente il valore dei dati in loro possesso", ha dichiarato Giovanni Di Filippo, EMEA President, Lenovo Infrastructure Solutions Group. “È chiaro come i manager delle grandi aziende che hanno un impatto sulla società riconoscano il valore dei dati dal momento che intendono investire in intelligenza artificiale, analytics, e data storage. L’ottimismo che emerge da questa ricerca mostra la fiducia degli imprenditori nelle potenzialità dei dati – in particolare se consideriamo il contesto economico sfidante in cui le aziende si ritrovano oggi. I Data Leader stanno aprendo la strada in questa direzione attraverso il loro uso dei dati e i risultati finanziari a dimostrarlo. Sfruttando approcci coordinati che uniscono strategia, cultura, persone e tecnologia, incorporano i dati nelle loro operazioni quotidiane, analizzando i benefici non solo per sé stessi e le loro aziende, ma anche per il pianeta, utilizzando la tecnologia intelligente per creare un futuro digitale etico”.