Google non ha vinto la corsa all'IA per colpa del lavoro da casa. Anzi, no
di Riccardo Robecchi pubblicata il 16 Agosto 2024, alle 17:11 nel canale InnovazioneL'ex-CEO di Google, Eric Schmidt, si è lasciato andare a commenti inopportuni durante una presentazione all'Università di Stanford, solo per rimangiarseli qualche giorno dopo
C'è un detto in inglese: "do as I say, not as I do"; "fa' come dico, non come agisco". Che più o meno è equivalente a "predicare bene, razzolare male". Il punto di partenza inglese è però importante, perché è sicuramente noto alle società della Silicon Valley che ci raccontano costantemente come i loro strumenti permettano a noialtri di lavorare da casa come fossimo in ufficio, e poi impongono ai propri lavoratori di andarci costantemente. O, come nel caso di Eric Schmidt, ex-CEO di Google, affermano che il motivo per cui non riescono a competere con altre aziende è per via del troppo lavoro da casa. Salvo poi rimangiarsi quanto detto.
Eric Schmidt dà la colpa al lavoro da casa per i ritardi di Google
Ne abbiamo sentito parlare più volte: l'arrivo di ChatGPT ha gettato Google nel panico. Quello che sembrava un futuro lontano s'è materializzato nel presente e il gigante della ricerca non aveva pronta una risposta, lasciando così campo libero a OpenAI e a Microsoft, suo principale partner e sponsor.
In un intervento di fronte ai laureandi dell'Università di Stanford, Eric Schmidt ha fatto diverse affermazioni riguardo l'impatto del lavoro da casa sulla capacità di Google di competere nel campo dell'IA. Nel video, che è stato ora reso privato dietro richiesta dello stesso Schmidt, egli afferma che "Google ha deciso che l'equilibrio tra lavoro e vita privata, l'andare a casa presto e il lavoro da casa fossero più importanti di vincere. La ragione per cui le startup funzionano è perché la gente lavora come matti. [...] Se voi tutti lasciate l'università e fondate un'azienda, non non potrete lasciare che si lavori da casa e che si vada in ufficio un giorno a settimana se vorrete competere con le altre startup." Val la pena notare che dal 2022 Google ha istituito una presenza obbligatoria in ufficio di tre giorni a settimana.
Dopo aver chiesto la rimozione del video, Schmidt ha scritto al Wall Street Journal per dire che "ho commesso un errore parlando di Google e dei suoi orari di lavoro e me ne scuso."
Il sindacato Alphabet Workers Union, che rappresenta oltre 1.000 lavoratori dell'azienda tra Stati Uniti e Canada, ha scritto su Twitter/X che "l'organizzazione flessibile del lavoro non lo rallenta. La carenza di personale, le priorità in costante mutamento, i costanti licenziamenti, le paghe stagnanti e il fatto che i manager non portino a termine i progetti sono i fattori che rallentano i lavoratori di Google tutti i giorni."
A sostegno di quanto affermato dal sindacato, Atlassian è solo una delle molte aziende che hanno deciso di non imporre un ritorno in ufficio, con risultati promettenti per quanto riguarda non solo la soddisfazione dei propri lavoratori e la facilità di attrarre e trattenere le persone più competenti, ma anche nella produttività.
Com'è noto, predicare bene è facile; razzolare altrettanto bene, invece, è ben più difficile. Resta, però, il dubbio: perché chi fornisce gli strumenti per lavorare da remoto non se ne fida abbastanza da usarli per le proprie attività?
6 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoAnche molto prima di 50 anni. Se lavori in google o amazon negli usa a 35 anni probabilmente sei già milionario considerando che si guadagnano ben sopra 300 mila dollari l anno, con tassazione molto più bassa che in Italia e le azioni che ti regalano si rivalutano.
Se invece sei uno che "vive per lavorare" magari non sarai adatto a certe aziende ma di certo non avrai bisogno di andare da uno psicologo.
Uno che non sà che altro fare nella vita se non lavorare è un fallito come persona, aldilà dei soldi che prende a fine mese.
La verità è molto più semplice, ossia Google ha preso un altra delle loro innumerevoli cantonate.
Non hanno una dirigenza all'altezza.
Dirigenza di cui faceva parte sto tizio, visto che sotto la sua dirigenza Google ha mancato anche la competizione fra i social networks e poi in quella del mercato degli smartphone. E in quegli anni non c'era mica lo smart working.
Ha lasciato nel 2017 il testimone ad un altro che poi ha lisciato alla grande il mercato del cloud gaming con Stadia ed oggi ha fallito la corsa all'AI.
Mica tutti guadagnano quelle cifre in Google e Amazon, quegli stipendi sono solo per gli elementi migliori. Devi avere una solidissima preparazione ed affrontare qualcosa come 7 interview. Non alla portata di tutti.
Ad ogni modo, Google è uscita dopo un pò con Gemini (Lasciamo stare il fallimento di Bard), che non è peggio di ChatGPT, solo che quest'ultima aveva già catalizzato enormi interessi. Ma c'è tutto il tempo per recuperare, hanno la forza e sopratutto il dinero.
No dimentichiamo poi che Google ha Android dalla sua, dove in un attimo piazza Gemini in miliardi di dispositivi.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".