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HP Innovation Summit: il futuro è nella stampa 3D

di , Vittorio Manti pubblicata il , alle 13:21 nel canale Innovazione HP Innovation Summit: il futuro è nella stampa 3D

Durante l'Innovation Summit 2020, HP ha presentato due ricerche, una relativa a come i dipendenti hanno affrontato il nuovo modo di lavorare durante la pandemia e uno sul futuro del digital manufacturing, focalizzato sulla manifattura additiva

 

Durante il suo Innovation Summit, evento che quest'anno si è tenuto in maniera virtuale, HP ha presentato due studi, Workforce Evolution, che analizza come i dipendenti si sono adeguati ai cambiamenti imposti dalla pandemia negli ultimi mesi, e il Digital Manufacturing Trend Report, che invece si sofferma sui trend di mercato della manifattura additiva (la stampa 3D) e di come stia aiutando le aziende a rafforzare e rendere più resiliente la supply chain.

Empowered Emplooyee: la pandemia ha visto l'emergere di una nuova figura professionale

HP WorjforceEvolution

La ricerca HP Workforce Evolution è stata condotta da HP intervistando un campione di 1.000 dipendenti in 6 Paesi (Stati Uniti, Regno Unito, Spagna, Germania, Francia e Italia), tutti lavoratori con classici incarichi "da scrivania", quelli che per certi versi hanno visto maggiormente l'impatto della pandemia. Quello che emerge è che i dipendenti si sono rapidamente adeguati alla nuova situazione e, a dispetto di un supporto non sempre ottimale da parte dei datori di lavoro, hanno trovato la maniera di migliorare le loro competenze digitali, anche ricorrendo alle risorse personali. 

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Il lavoro da remoto ha spinto le persone a dare il massimo, anche perché 1 intervistato su 3 (32%) teme di perdere il lavoro a causa della crisi, e questo sprona le persone a impegnarsi maggiormente. Questo nonostante le aziende non sempre siano state in grado di supportare adeguatamente la froza lavoro: in Europa il 24% degli intervistati dichiara di non aver ottenuto alcuna risorsa dall'azienda per supportare la transizione verso il lavoro agile. Sono in tanti che, di conseguenza, hanno frequentato corsi online per migliorare le competenze (42% USA, 40% Europa, 43% Italia) e la dotazione tecnologica casalinga, con una spesa che - secondo HP - in Italia è stata in media di 633 euro, valore superiore alla media europea. Questo tipo di figura è stato definito da HP come Empowered Employee, inteso come un lavoratore che "decide di dedicarsi ad approfondire ed ampliare la propria formazione, con l’obiettivo di acquisire competenze nuove ed indispensabili per la propria crescita professionale futura".

La manifattura additiva guiderà il mercato del futuro

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In occasione dell'Innovation Summit, HP ha presentato anche una seconda ricerca, il Digital Manifacturing Trend Report. HP è molto interessata a questo settore, ed è leader della Microfluidics, la manipolazione di fluidi di minuscole dimensioni che viene usata nelle applicazioni di stampa, anche 3D. E la stampa 3D si è dimostrata una tecnologia fondamentale durante la pandemia, quando le supply chain si sono interrotte e le aziende hanno dovuto trovare soluzioni alternative, stampandosi in casa i pezzi necessari. 

"Il settore manufacturing a livello globale sta chiaramente mostrando l’esigenza di una maggiore resilienza della supply chain, di una incrementata flessibilità produttiva, di una più alta velocità di innovazione e di una sostenibilità ambientale più elevata" - ha dichiarato Ramon Pastor, General Manager di HP 3D Printing & Digital Manufacturing - "E l’industrial 3D printing è visto non solo come un modo per abbassare i costi e arrivare sul mercato più velocemente, ma anche come un vantaggio competitivo unico che accelera l'innovazione per i clienti".

Il dato che colpisce è quello del 99% degli intervistati convinto che le tecnologie di digital manufacturing possano contribuire alla crescita economica. Praticamente non esiste dubbio sull'importanza di queste tecnologie, e nei prossimi mesi il 71% degli intervistati ha dichiarato di voler investire in digital manufacturing, in particolare sulla stampa 3D che per 3 intervistati su 4 permette alla propria azienda di essere più agile e rappresenta una valida alternativa alla produzione tradizionale. Oltre nove intervistati su dieci hanno dichiarato che stanno analizzando nuovi modelli di produzione/supply chain, con il 59% che valuta i modelli ibridi e il 52% che esamina la produzione localizzata.

Il vantaggio principale della manifattura additiva è che è in grado di portare innovazione in azienda, permettendo di personalizzare i prodotti e gestire la produzione on demand, oltre che ridurre gli sprechi e gestire meglio la corrispondenza fra domanda e offerta. Fra i settori più maturi, ci sono quello medico, l'industria e l'automotive.

L'88% degli intervistati ritiene infine che sia importante che i governi creino un ecosistema sostenibile incentivando gli investimenti e lo sviluppo di tecnologie di digital manufacturing vantaggiose dal punto di vista sociale e ambientale.

Oltre a supportare le aziende nel rendere la supply chain più resiliente, la stampa 3D sta rivoluzionando anche il modo di produrre, spostando il focus dalla produzione di massa alla personalizzazione spinta. Il CEO di HP Enrique Lores ha insistito sull'intersezione fra fisico e digitale, che è dove HP si posiziona: coi PC, che permettono agli utenti fisici di interagire col mondo digitale, e con le stampanti - sia 2D sia 3D - che permettono di trasformare idee digitali in oggetti fisici.  

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