HPE Aruba incontra i partner ed è al fianco di Trenitalia per il Wi-Fi delle Frecce
di Vittorio Manti pubblicata il 16 Settembre 2022, alle 14:41 nel canale InnovazioneTorna in presenza l’evento atmosphere’22 di HPE Aruba, l’appuntamento annuale per incontrare partner e clienti. Si è parlato molto di sicurezza nell’ambito della strategia di networking di HPE Aruba. Abbiamo incontrato Antonio Ghelardini di Trenitalia che ci ha svelato cosa c’è dietro il servizio Wi-Fi sulle Frecce
Nella sfaccettata architettura multi e hybrid cloud che sta dominando il panorama IT degli ultimi anni, la componente networking è sempre più importante. Siamo sempre connessi, dobbiamo essere sempre connessi per ogni attività della nostra vita quotidiana, sia per il nostro lavoro che per la nostra vita personale. E l’intreccio fra lavoro e sfera privata è sempre più stretto, perché le dinamiche del lavoro ibrido, inizialmente imposte dalla pandemia, sono ormai diventate la normalità.
È in questo contesto che il Country Manager Edoardo Accenti ha aperto la tappa italiana di atmosphere’22, l’evento annuale di HPE Aruba, in cui l’azienda incontra partner e clienti per condividere il proprio punto di vista sull’andamento del mercato e delineare le strategie dell’azienda per i prossimi mesi. Come per altri eventi di questo tipo, molta enfasi è stata posta sulla possibilità di svolgere nuovamente in presenza l’evento e la sensazione che si respirava era proprio di una grande voglia di incontrarsi nuovamente di persona.
La sicurezza elemento cardine del networking
Un aspetto che è ormai imprescindibile dal networking è quello della sicurezza, come ha testimoniato l’intervento di apertura di Mauro Cicogini di Clusit, Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, che ha presentato i risultati del Rapporto Clusit 2022. In modo coerente con diverse altre ricerche pubblicate negli ultimi mesi, anche il rapporto Clusit ha confermato che gli attacchi informatici sono in costante crescita e che i settori più presi di mira sono la Pubblica Amministrazione e la Sanità. In crescita, secondo Clusit, l’incidenza del malware e degli exploit delle vulnerabilità, mentre sono in contrazione gli attacchi di phishing. In ogni caso le soluzioni suggerite da Clusit passano dal non rimandare gli interventi che possono migliorare la sicurezza, perché la conseguenza è incorrere in costi più elevati in futuro, oltre alle possibili conseguenze catastrofiche nel caso la mancanza di interventi porti a non riuscire a contrastare eventuali attacchi.
L’importanza della tappa italiana di atmosphere’22 è stata testimoniata dall’intervento di Madani Adjali, Vice President Product Management di HPE Aruba, che nel suo intervento, sottolineando come il mondo sia cambiato profondamente e definitivamente dopo i due anni di pandemia, ha ribadito l’importanza di proporre al mercato una piattaforma di networking avanzata come quella di HPE Aruba, che propone prodotti hardware avanzati e una piattaforma software che permette di gestire con grande flessibilità tutta l’infrastruttura di rete. Lato prodotti, c’è una grande attenzione a integrare le nuove tecnologie, come il Wi-Fi 6E, ma anche offrire grandi possibilità di integrazione con prodotti IoT, da cui l’integrazione di tecnologie come Zigbee negli access point. Particolare attenzione poi alla localizzazione indoor, con l’integrazione di un’antenna GPS e lo sviluppo del servizio Open Locate, che garantisce una localizzazione puntuale e molto precisa dei dispositivi collegati. L’obiettivo di HPE Aruba è di rendere Open Locate un servizio accessibile a tutto il mercato, affinché diventi uno standard per tutti i produttori.
Cosa c’è dietro il servizio Wi-Fi dei treni ad alta velocità
Un momento molto interessante dell’evento si è concretizzato nell’incontro che abbiamo avuto con Antonio Ghelardini di Trenitalia e Alessandro Ercoli, System Engineering Manager di HPE Aruba Italia. Ghelardini in Trenitalia si occupa di quello che tecnicamente viene denominato “materiale rotabile”, ossia tutto ciò che si muove sopra i binari e in particolare dei sistemi informativi di bordo. Nei sistemi informativi dei treni è incluso tutto quello che riguarda la connettività, sia per quello che è necessario per l’equipaggio, ma soprattutto per il servizio Wi-Fi offerto ai passeggeri sui treni ad alta velocità. La premessa essenziale fatta da Ghelardini è che un treno che va a 300 km/h è uno degli ambienti più ostili in assoluto per gestire la connettività a internet. Il problema non è solo la velocità, ma anche le forti vibrazioni, l’estrema escursione termica, che per alcune componenti varia da -40 a +70 gradi, e i forti campi magnetici che vengono generati dai motori elettrici dei treni. È da quindici anni che Trenitalia lavora sui servizi di connettività a bordo, da utenti ci sentiamo di dire con alterne vicende, ma quattro anni fa è iniziato un percorso per migliorare nettamente il livello del servizio. Il risultato di questo cambio di passo è il servizio Wi-Fi fast oggi disponibile su tutti i 58 treni Frecciarossa 1000, 16 Frecciargento ETR 700 e un terzo dei Frecciarossa 500, con l’obiettivo di aggiornare i restanti due terzi nei prossimi 18 mesi.
Il servizio Wi-Fi Fast è chiaramente influenzato da una serie di parametri che sono difficilmente “governabili”, come la saturazione della rete o la variabilità della copertura della rete cellulare, ma è indubbio che sia stato fatto un passo in avanti decisivo, che ha permesso di modificare significativamente l’esperienza di navigazione a bordo, tanto che oggi è realmente possibile lavorare o intrattenersi in modo soddisfacente mentre si viaggia. Questo è un cambio di paradigma importante, perché il tempo di trasferimento non è più tempo “perso”, ma diventa a tutti gli effetti tempo “lavorato”.
HPE Aruba collabora con Trenitalia per il servizio Wi-Fi fast
Ma come si è raggiunto questo obiettivo e cosa è cambiato rispetto al passato? Tornando alle difficoltà ambientali legate ai treni ad alta velocità, Ghelardini ha fissato un concetto importante: a bordo è impossibile usare apparati standard. Sempre usando il gergo tecnico del settore, tutti gli apparati devono essere “ferroviarizzati”, quindi Trenitalia seleziona sul mercato i prodotti che ritiene migliori in partenza e poi, in collaborazione con i vendor, ogni singolo prodotto viene customizzato per adattarsi a funzionare sui treni. Trenitalia svolge quindi il ruolo di sistemista e integratore per creare un “arlecchino” di prodotti, usando le parole di Ghelardini, che si adatti alle difficili condizioni di utilizzo. Un access point standard viene aperto, sostituito l’alimentatore con uno ferroviario, modificato il dissipatore di calore e infine è posizionato nel luogo più adatto, come l’intercapedine nel soffitto dei vagoni che ha un’altezza molto limitata, per offrire la migliore efficienza possibile.
Alessandro Ercoli ha confermato che questo processo di ottimizzazione è stato realizzato in partnership con HPE Aruba che ha fornito access point e switch e ha lavorato in stretta collaborazione con Trenitalia per rendere i prodotti adatti all’uso sui treni ad alta velocità. Per quanto la connettività sui treni ad alta velocità sia una nicchia molto piccola, è uno scenario d’uso che mette a dura prova le prestazioni e l’affidabilità dei prodotti. La collaborazione fra le due aziende è stata molto stretta, coinvolgendo sia il reparto tecnico che quello di ricerca e sviluppo, portando anche a implementare nelle nuove versioni dei prodotti HPE Aruba le specifiche richieste da Trenitalia. Il servizio Wi-Fi fast è oggi preso ad esempio da molte aziende ferroviarie nel mondo, come modello da seguire per garantire un’esperienza di navigazione efficace.
Questo processo di continua ottimizzazione ed evoluzione dell’infrastruttura di rete dei treni ad alta velocità ha avuto un’ulteriore accelerazione durante i due anni di pandemia. Nel momento in cui le restrizioni hanno fatto sparire i passeggeri, Trenitalia ha sfruttato la situazione per effettuare maggiori interventi di manutenzione, per trovarsi pronta nel momento in cui il traffico passeggeri è ripartito. Decisamente un approccio molto diverso rispetto a quanto avvenuto nel settore aeroportuale, che inspiegabilmente si è trovato impreparato nel momento della ripresa, con tutti i disagi a cui abbiamo assistito. Tanto di cappello.
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