Huawei Global Connectivity Index Report: l'Italia non è poi così indietro nella digitalizzazione

Huawei Global Connectivity Index Report: l'Italia non è poi così indietro nella digitalizzazione

L'analisi indica che il Bel Paese è fra gli Adopters, con un punteggio di 60. Un risultato da non disprezzare considerato che ì'Estonia - Paese che ultimamente è cresciuto moltissimo sul digitale - ci distacca di un solo punto

di , Vittorio Manti pubblicata il , alle 08:01 nel canale Innovazione
Huawei
 

Per il settimo anno consecutivo Huawei ha pubblicato il suo Global Connectivity Index Report, uno studio che ha come obiettivo quello di mappare i percorsi di trasformazione verso l'economia digitale delle varie nazioni e che è stato reso disponibile in forma interattiva, con la possibilità di navigare comodamente fra i dati. La presentazione è avvenuta nell'ambito delle attività di Huawei legate al World Mobile Congress di Shangai

I risultati indicano che l'Italia si posiziona fra gli Adopters, un risultato non disprezzabile, anche se il Bel Paese è ancora indietro rispetto alla media UE, in particolare rispetto a paesi tecnologicamente più evoluti come Finlandia, Svezia, Norvegia.

GCIScore

Come viene calcolato il Global Connectivity Index?

Il Global Connectivity Index (GCI) è un valore numerico derivato dall'analisi di una serie di fattori che ruotano attorno a 4 pilastri: fornitura, domanda, esperienza e potenziale. La fornitura (Supply) misura la disponibilità e diffusione dei servizi ICT richiesti per la trasformazione digitale; la domanda (Demand) fa riferimento all'utilizzo da parte di queste persone di tali servizi; l'esperienza (Experience) analizza la qualità di tali servizi (fra cui la qualità e il costo della connettività) mentre il potenziale (Potential) è una valutazione degli sviluppi futuri. 

GCI

Per misurare questi 4 pilastri lo studio prende come riferimento 4 tecnologie chiave: banda larga, cloud, IoT e intelligenza artificiale, valutando per ciascuno di essi gli investimenti, la base installata/l'utilizzo e la qualità delle implementazioni, oltre ai potenziali sviluppi futuri. Ad ognuna di queste variabili è associato un voto da 1 a 10 che indica quanto si discosta dal valore ideale: 10 vuol dire che quel parametro ha raggiunto pienamente il target. 

I valori sono poi aggregati per formare l'indicatore sintetico. Informazioni più dettagliate su come viene calcolato il GCI sono disponibili a questo indirizzo

Global Connectivity Index: la situazione italiana

Con un punteggio di 60, l'Italia si posiziona al 26° posto della classifica, che conta 79 Paesi. All'ultimo gradino troviamo l'Etiopia (23) mentre il primo posto va agli Stati Uniti (87), seguiti da Singapore (81), Svizzera (81) e Svezia (80).

GCI3

Analizzando i valori si scopre che dal punto di vista della banda larga l'Italia si posiziona decisamente sopra la media globale (62) con un punteggio di 78, così come nell'adozione dell'IoT, dove il Bel Paese fa segnare un punteggio di 63 su una media di 40. Leggermente sopra anche l'adozione dell'IA (36 contro una media di 30), ma rimaniamo un po' sotto per quanto riguarda l'adozione del cloud. 

Andando a controllare gli indicatori specifici possiamo notare che l'Italia ottiene il punteggio massimo di 10 per quanto riguarda la penetrazione degli smartphone e il numero di abbonamenti mobile a banda larga, e un 9 per i servizi di E-Government (un risultato inatteso) e la convenienza delle connessioni mobile, così come per la sensibilità sulla cybersecurity. Di contro, il Paese deve ancora lavorare molto per recuperare il gap sul numero di brevetti ICT (il punteggio è di 2), sull'esperienza cloud (2) e per l'utilizzo dell'e-commerce (sempre 2).

GCI1

I dati peggiori, però, sono quelli relativi alla diffusione della fibra ottica e gli investimenti sull'intelligenza artificiale: in entrambi i casi il punteggio è quello più basso, 1. 

Tirando le somme, la classifica ci posiziona fra gli Adopters, ma non a troppa distanza dai migliori della classe, i Frontrunner, dove però si posizionano le più evolute economie europee, fra cui Austria, Belgio, Danimarca e Germania. 

GCI2

Un aspetto molto interessante del rapporto è quello che misura la produttività dei lavoratori, un parametro strettamente legato alla connettività "intelligente": l'adozione di tecnologie evolute permette di aumentarla notevolmente, soprattutto in settori come l'agricoltura e il manifatturiero. E in quest'ultimo, che rappresenta una parte importante della nostra economia, sarebbe opportuno cercare di limitare il divario che ci separa da nazioni più avanzate sotto questo profilo: in Italia il valore è di 167, contro 545 della Germania, 454 del Giappone e 207 della Corea del Sud. 

2 Commenti
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SpyroTSK02 Marzo 2021, 08:36 #1
Non siamo tanto indietro, no, infatti siamo tra Borat e Trump.
benderchetioffender02 Marzo 2021, 13:05 #2
notare che l'Italia ottiene il punteggio massimo di 10 per quanto riguarda la penetrazione degli smartphone e il numero di abbonamenti mobile a banda larga, e un 9 per i servizi di E-Government (un risultato inatteso) e la convenienza delle connessioni mobile, così come per la sensibilità sulla cybersecurity.


primo, mettere in un calderone il "penetrazione smartphone" e Intelligenza Artificiale mi sembra un po' una forzatura

anche perchè 10.000 scimmie con una macchina da scrivere non creano una Divina Commedia

E-Gov mi sembra che siano sulla direzione giusta anche se ancora hanno un approccio "vecchio stile", non sfruttano bene le possibilità delle odierne tecnologie

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