IBM vuole diventare verde, entro il 2030 zero emissioni di gas serra
di Manolo De Agostini pubblicata il 21 Febbraio 2021, alle 10:01 nel canale InnovazioneIBM ha annunciato che entro il 2030 raggiungerà zero emissioni di gas serra grazie a iniziative volte alla riduzione effettiva delle proprie emissioni, a perseguire l'efficienza energetica e ad incrementare l'impiego di energia pulita nei paesi in cui opera.
Il colosso statunitense IBM ha annunciato che entro il 2030 raggiungerà zero emissioni di gas serra. L'azienda punterà a raggiungere questo obiettivo dando priorità alle riduzioni effettive delle proprie emissioni, all'impegno verso l'efficienza energetica e all'incremento dell'impiego di energia pulita negli oltre 175 paesi in cui opera.
"Sono orgoglioso che IBM sia all'avanguardia nell'intraprendere azioni per ridurre significativamente le emissioni", ha detto Arvind Krishna, presidente e amministratore delegato di IBM. "La crisi climatica è una delle questioni più urgenti del nostro tempo. L'impegno di IBM è un coraggioso passo avanti che rafforza la nostra leadership sulla questione climatica e posiziona la nostra azienda anni avanti rispetto agli obiettivi stabiliti nell'accordo sul clima di Parigi".
Entro il 2025, IBM punta a ridurre del 65% le proprie emissioni di gas serra rispetto al 2010 e reperire il 75% dell'elettricità di cui necessita (per salire al 90% entro il 2030) in tutto il mondo da fonti rinnovabili. L'azienda punta inoltre a "sfruttare tutte le tecnologie possibili, come quelle per la cattura del carbonio (nel o entro il 2030) per rimuovere le emissioni in una quantità pari o superiore al livello delle proprie emissioni residue".
IBM si è data anche degli obiettivi a breve termine al fine di raggiungere un traguardo finale che "si basa sull'energia che può effettivamente consumare, non sull'acquisto di certificati di energia rinnovabile scorporati". IBM Research ha inoltre lanciato l'iniziativa "Future of Climate", pensata per accelerare la scoperta di soluzioni che affrontino gli impatti del cambiamento climatico.
Tramite una combinazione di intelligenza artificiale, cloud ibrido e quantum computing, i ricercatori IBM stanno lavorando con clienti e partner per applicare la scienza a problemi complessi relativi al clima, come la crescente impronta di carbonio legata ai carichi di lavoro in cloud e ai datacenter, metodi per modellare accuratamente e valutare il rischio di ambienti e modelli climatici che cambiano, e lo sviluppo di nuovi polimeri, membrane e materiali che possano catturare e assorbire il carbonio all'origine dell'emissione.
Questo è però solo l'ultimo di una serie di impegni che IBM ha preso per limitare il suo impatto ambientale e stimolare altri a seguirla. L'azienda ha sostenuto l'accordo di Parigi nel 2015, e nel 2017 ha ribadito pubblicamente il proprio sostegno affinché gli Stati Uniti ne rimanessero parte. Nel 2019, infine, IBM è diventata un membro fondatore del Climate Leadership Council, e sostiene pienamente il suo piano bipartisan per una carbon tax con il 100% dei proventi netti pagati ai cittadini come dividendi relativi al carbonio.
3 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNon è semplicemente possibile fare affidamento unicamente al solare/eolico/marino al 100% nemmeno coprissimo di pannelli solari il 30% della crosta terrestre.
Punto.
Finchè non si trova una vera alternativa continua ai combustibili fossili e all'immagazzinamento di energia che non richieda il litio la "rivoluzione verde" è ben lontana dall'avverarsi.
Non è semplicemente possibile fare affidamento unicamente al solare/eolico/marino al 100% nemmeno coprissimo di pannelli solari il 30% della crosta terrestre.
Punto.
Finchè non si trova una vera alternativa continua ai combustibili fossili e all'immagazzinamento di energia che non richieda il litio la "rivoluzione verde" è ben lontana dall'avverarsi.
Concordo al 100%.
Il cloud e lo streaming poi stanno facendoci consumare un casino di energia elettrica per avere le cose sempre disponibili al posto di averle in locale.. internet è la quarta consumatrice di energia nel mondo e con questo rateo di crescita sarà la prima in pochi lustri ..
Ma basta mp3 sui telefoni.. musica in streaming per far consumare banda e kWh per ascoltare un brano da un server..
Qua non si tratta di fare pi energia green ma di smetterla di sprecare kWh con il cloud e i suoi derivati.. tanto per cominciare..
Alcune cose è ovvio siano meglio online ma molte altre è assurdo..
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